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Coronavirus, accordo tra sindacati e Confindustria

Raggiunta l’intesa tra i rappresentanti dei lavoratori e quelli delle imprese per gestire l’attività produttiva anche in queste settimane di emergenza ma tutelando la salute dei dipendenti, con ampio ricorso agli ammortizzatori sociali e alla riduzione o sospensione temporanea della produzione – Le fabbriche chiuderanno qualche giorno per permettere la sanificazione – Bentivogli (Fim Cisl): “Garantita sicurezza”.

Coronavirus, accordo tra sindacati e Confindustria

E’ stato raggiunto, dopo un duro confronto durato fino a notte inoltrata, l’importante accordo tra sindacati e imprese per gestire le attività produttive delle fabbriche in queste settimane di emergenza da coronavirus, evitando di fermare l’economia e soprattutto mettendo in sicurezza i lavoratori. All’intesa tra Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Confapi ha contribuito anche il Governo e si è dunque arrivati ad un “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

“L’accordo sottoscritto – spiegano i sindacati in una nota congiunta – consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. I lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire nell’adeguare l’organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese”. Le fabbriche resteranno dunque chiuse qualche giorno per adeguare gli impianti al protocollo, ma poi seppur non a pieno regime e con le dovute cautele l’industria non si fermerà.

“Importante – concludono i sindacati – è la sottoscrizione del testo da parte del Governo che, per quanto di sua competenza, favorirà la piena attuazione del protocollo”. L’accordo riguarda chi non può ricorrere allo smart working ed è arrivato dopo un duro scontro, visto che Confindustria premeva per  un “codice di autoregolamentazione”, meno stringente e privo di sanzioni. Una sorta di decalogo di buone prassi volontarie a cui le aziende possono o meno attenersi, in totale autonomia senza discuterne con le rappresentanze dei lavoratori. E senza essere costrette a chiudere, anche solo pochi giorni, per consentire la sanificazione degli ambienti e mettersi in regola.

“L’intesa raggiunta da Governo e confederazioni – ha poi aggiunto Marco Bentivogli, segretario generale di Fim Cisl – è il riferimento utile per garantire la sicurezza nelle fabbriche. Proseguiremo in tutte le aziende il confronto affinché siano al meglio recepite le misure indicate dal nuovo Protocollo e dai Dpcm. Tra le misure è prevista la possibilità di sospendere le attività produttive laddove non si riesca a garantire la sicurezza dei lavoratori. Il blocco temporaneo, o una forte riduzione delle produzioni, resta infatti la scelta migliore per rallentare l’emergenza a partire dalle zone più colpite”.

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