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Copyright, ok finale alla riforma senza il sì dell’Italia: cosa prevede

La riforma del diritto d’autore europeo diventerà legge – 19 i voti a favore, 6 i contrari tra cui l’Italia – Tutto ciò che c’è da sapere

Copyright, ok finale alla riforma senza il sì dell’Italia: cosa prevede

La riforma del copyright europeo diventerà legge. È arrivato il via libera definitivo del consiglio europeo, l’organo che riunisce i capi di stato e di governo dei paesi membri dell’Unione Europea, alla direttiva che cambia le regole sul diritto d’autore.

Il voto di oggi, 15 aprile, era considerato una formalità, dopo l’ok arrivato lo scorso 26 marzo da parte del Parlamento europeo.

Il voto di oggi rappresentava solo l’ultimo step necessario prima dell’entrata in vigore ufficiale della legge sul copyright. Hanno votato a favore 19 Stati membri, tra cui Germania e Francia. Contrari: Italia, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia e Svezia, astenuti Belgio, Estonia e Slovenia.

La Germania ha fatto mettere a verbale un suo protocollo in cui invita la Commissione, responsabile dell’attuazione, ad evitare filtri all’upload e censura.

Abbiamo un testo bilanciato che fissa un precedente da seguire per il resto del mondo, mettendo cittadini e creatori al centro della riforma e introducendo regole chiare per le piattaforme online”: lo ha detto il presidente dell’associazione dei produttori di musica indipendente europea (Impala), Helen Smith, commentando la . “La Ue ha dimostrato di essere un leader nel sostenere un internet equo, aperto e sostenibile”, ha aggiunto.

A questo punto il testo dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Da quel momento in poi, gli Stati membri avranno 2 anni di tempo per recepire la nuova disciplina.

Cosa prevede la riforma del copyright europeo? La direttiva della Commissione (0593/2016) aggiorna le regole comunitarie sul diritto d’autore. Ad oggi a regolare il settore è infatti una normativa risalente al 2001 e, dati i numerosi cambiamenti intervenuti nel corso degli ultimi 18 anni, con questa riforma l’Ue ha voluto adeguarsi al presente.

L’obiettivo ufficiale delle nuove regole, che hanno suscitato non poche polemiche , è quello di salvaguardare “un elevato livello di protezione del diritto d’autore e dei diritti connessi”, adattando le norme sul diritto d’autore a un mercato monopolizzato da colossi internazionali con Google o You Tube che guadagnano grazie all’utilizzo gratuito di contenuti prodotti da soggetti terzi che per essi ad oggi non ricevono nemmeno un euro.

Quando la nuova disciplina sarà recepita, Google, Facebook e gli altri colossi saranno obbligati a pagare un equo compenso a chi detiene diritti d’autore sui contenuti utilizzati in rete, mentre le grandi piattaforme online dovranno per legge filtrare automaticamente il materiale caricato dagli utenti, rimuovendo quello protetto da copyright.

La riforma riguarda direttamente anche editori e giornalisti che avranno la possibilità di negoziare intese sui loro contenuti inseriti all’interno degli aggregatori di notizie. I giornalisti, invece, avranno diritto a incassare una parte delle entrate ottenute dal loro editore grazie alle nuove regole sul copyright.

Di seguito, ecco un video che riassume le principali novità della riforma.

Copyright europeo: ecco come cambia il diritto d’autore – FIRSTonline

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