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CONSULTAZIONI – Atteso per domani l’incarico di Napolitano: Bersani pronto a tirarsi indietro

Il segretario del Pd insiste per un governo di cambiamento ma non si impunta sulla premiership: resta la chiusura al Pdl – Domani le decisioni del Capo dello Stato – Probabile un incarico esplorativo a una figura istituzionale – Berlusconi insiste per un governo Pd-Pdl – La prima volta al Quirinale di Grillo che boccia anche un governo guidato da Grasso

CONSULTAZIONI – Atteso per domani l’incarico di Napolitano: Bersani pronto a tirarsi indietro

“C’è un’esigenza di Governo e di cambiamento. Questi due termini sono inscindibili e penso che la parola cambiamento possa essere qualificata così: ci si aspetta un’attenzione immediata ai temi sociali più gravi, un’iniziativa decisa sulla moralizzazione della vita pubblica e finalmente passi seri sulle riforme istituzionali”. Lo ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine delle consultazioni con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il quale ha confermato che domani prenderà una decisione sul mandato da affidare. 

“Noi, Partito Democratico – ha proseguito Bersani -, siamo la prima forza di questo Paese, checché qualcuno dica. E noi ci mettiamo a servizio di questa esigenza dell’Italia e dell’Europa. I versanti sono due: c’è bisogno di un Governo che presenti al Parlamento proposte precise per un avvio di legislatura nella chiave del cambiamento. Se parliamo di temi sociali, c’è da aprire un tavolo serio, europeo, su temi fondamentali: un piano d’investimenti per i Comuni; correzione delle regole del mercato del lavoro, per affrontare la precarietà; economia verde; pagamenti alle imprese”.

Il leader del Pd ha quindi sottolineato che “se parliamo di moralizzazione della vita pubblica, intendiamo sobrietà della politica, regole del mercato e anticorruzione: credo che il Governo debba occuparsi d queste altre cose, dando un segnale che cose possano cambiare profondamente”. 

Il secondo versante, invece, “è quello degli interventi istituzionali – ha spiegato ancora Bersani -: riforma elettorale e modifica della seconda parte della Costituzione, dalla riduzione dei parlamentari alla Camera della autonomie. Bisogna predisporre meccanismi che rendano esigibili risultati in tempi certi e che prevedano la corresponsabilità di tutte le forze parlamentari”. 

Quanto alla soluzione di governo, “credo e spero di poter dare una mano. Nessuno può pensare che io abbia mire personali. Io come il mio partito sento di avere una responsabilità nei confronti di questo Paese. Un Governo che non abbia la possibilità di dare un segno di cambiamento non sarebbe la soluzione, non porterebbe il Paese da nessuna parte. Ci rivolgiamo a tutto il parlamento: naturalmente parliamo anche di riforme che in passato sono state ostacolate dalla destra, anche nell’ultimo anno. Ma sui temi istituzionali, naturalmente si parla con tutti. Questi punti che proponiamo non sono la rincorsa a nessuno: è la nostra proposta di cambiamento”. 

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