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Consob, Nava si è dimesso da presidente

Dopo infinite polemiche dei Cinque Stelle e della Lega che hanno accompagnato il suo mandato fin dall’origine per non essersi messo in aspettativa dalla Ue, dov’era alto dirigente, Mario Nava ha gettato oggi la spugna e si è dimesso da presidente della Consob – L’ex assessore grillino Minenna tra i candidati alla successione

Consob, Nava si è dimesso da presidente

Mario Nava si è dimesso da presidente della Consob. Lo ha fatto davanti al Collegio dell’Authority di vigilanza sulla Borsa in una riunione straordinaria e urgente.

La decisione di Nava, anticipata dal sito del Sole 24 Ore, arriva dopo le pressioni della maggioranza di governo Lega-Cinque Stelle che aveva insistentemente e polemicamente chiesto a Nava, nominato a suo tempo dal governo Gentiloni, di risolvere le presunte “incompatibilità” e di mettere in regola la sua posizione rispetto alla Commissione Europea rinunciando al ruolo di distaccato “in comando”, che gli imponeva di riferire il suo operato a Bruxelles, e di mettersi in aspettativa.

Nava, che è un brillante eurocrate, ha rifiutato e ha preferito rinunciare alla presidenza della Consob, che perde così dopo soli pochi mesi un presidente di valore. Ma ha tenuto il punto sostenendo che ben quattro istituzioni avevano escluso incompatibilità per il suo ruolo e che la fine della sua presidenza è “una questione solo politica perchè non c’era nessun motivo legale”. Poi si è detto “amareggiato” della scelta che è stato costretto a fare e non ha nascosto “il totale non gradimento politico dei due partiti di maggioranza” nei suoi confronti e nei confronti della linea innovativa che aveva espresso a Milano nella relazione al mercato.

Ora il Governo Conte avrà la possibilità di nominare un nuovo presidente e, secondo le prime in discrezioni, la scelta potrebbe essere interna alla stessa Consob e cadere su Marcello Minenna, dirigente dell’Authority vicino a grillini e già assessore della Giunta Raggi a Roma. Non a caso, appena appresa la notizia della rinuncia di Nava, il vicepremier e leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ha subito scompostamente esultato avvertendo che “ora si cambia musica” con la “nomina di un servitore dello Stato e non della finanza internazionale”  e complimentandosi con i suoi che hanno condotto fin dall’inizio questa rovinosa battaglia.

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