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Condono fiscale: tetto annuo a 100.000 euro

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto fiscale che sarà ora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Sale la soglia – fino a 30.000 euro – per chi dichiara imponibili inferiori al tetto massimo

Condono fiscale: tetto annuo a 100.000 euro

Il Quirinale ha firmato il decreto fiscale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il decreto legge fiscale che concorre alle coperture della manovra, secondo quanto riferisce una fonte governativa. Il testo, che Reuters ha anticipato, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

La maggiore novità riguarda il tetto alla sanatoria che trova un limite nei redditi fino a 100.000 euro ma con un ampliamento ad almeno 30.000 euro per chi fosse sotto questa soglia. L’articolo 9 conferma il condono sui redditi imponibili non dichiarati. I contribuenti potranno integrare, “fino al 31 maggio 2019”, le dichiarazioni fiscali presentate entro il 31 ottobre 2017 a fini Irpef, Ires, Irap e Iva. L’integrazione degli imponibili è ammessa nel limite di 100.000 euro annui e comunque “non oltre il 30% di quanto già dichiarato. In caso di imponibile inferiore a 100.000 euro, l’integrazione “è comunque ammessa sino a 30.000 euro”, recita il decreto.

Sul maggior imponibile si applica un’aliquota del 20%, per ciascun anno di imposta e senza sanzioni, interessi e altri oneri accessori.

Riflettendo l’intesa tra Lega e M5s, il condono non si applica a immobili e attività finanziarie detenute all’estero.

La non punibilità penale è limitata al reato di dichiarazione fraudolenta “mediante uso di fatture” o documenti falsi, negli altri casi è prevista la reclusione da 18 mesi a 6 anni. “Resta ferma” la punibilità per i reati di riciclaggio e utilizzo di proventi illeciti.

SALDO E STRALCIO E ALTRE SANATORIE

Gli articoli 1 e 2 disciplinano le sanatorie sui processi verbali di constatazione e sugli atti del procedimento di accertamento.

L’articolo 3 disciplina la definizione agevolata dei debiti fiscali affidati all’Agenzia delle entrate e ad altri riscossori dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017

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