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Commerzbank: sulla fusione si decide in autunno

Parlando all’assemblea, il Ceo della Banca tedesca rinvia l’aggiornamento strategico a settembre-ottobre – In pole per le nozze restano Ing, Bnp e Unicredit

Commerzbank: sulla fusione si decide in autunno

Per conoscere il destino di Commerzbank bisognerà aspettare fino all’autunno. Lo ha detto Martin Zielke, amministratore delegato dell’istituto tedesco, rispondendo alle domande degli analisti durante l’assemblea dei soci a Wiesbaden.

Zielke ha anche sottolineato che non ha intenzione di fornire ulteriori dettagli prima del tempo: “Non posso e non voglio pregiudicare i risultati delle nostre considerazioni strategiche. Dopo gli strategy days del consiglio di sorveglianza in programma in autunno forniremo notizie su come continueremo a sviluppare la nostra strategia post 2020”. L’aggiornamento strategico dovrebbe essere esaminato a metà settembre e comunicato a inizio ottobre.

Dopo il fallimento delle trattative per la fusione con l’altro colosso bancario tedesco, Deutsche Bank, si sono rincorse diverse voci sul possibile futuro di Commerzbank. In prima fila per un matrimonio transfrontaliero ci sono tre istituti: l’olandese Ing, la francese Bnp Paribas e soprattutto l’italiana Unicredit. Al momento, tuttavia, non si può escludere nemmeno che alla fine Commerzbank decida di continuare da sola sulla propria strada.

Sul dossier integrazione, Zielke si è limitato a rimarcare che i colloqui con Deutsche Bank erano “giusti e importanti”, perché hanno dimostrato che “la strategia è corretta”, ma anche “dove potremmo eventualmente affinarla”. In ogni caso, Commerzbank “esaminerà tutte le opzioni per ottimizzare la redditività – ha aggiunto il Ceo – Tra queste ci sono aggiustamenti organici, così come potenziali opportunità non organiche”.

Per quanto riguarda i conti del primo trimestre 2019, pur dichiarandosi “non soddisfatto” della redditività raggiunta, Zielke ha confermato tre obiettivi fondamentali per il 2019: il ritorno di un dividendo da 20 centesimi di euro per azione, un utile rettificato superiore a quello del 2018 e costi in calo sotto 6,8 miliardi.

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