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Commerzbank: Ing vuole le nozze, Unicredit “agita” il governo

Il gruppo olandese si fa avanti e propone alcune garanzie che potrebbero allettare l’azionista pubblico di Commerzbank – Intanto, a Palazzo Chigi temono che alla fine ad andare in porto sia la fusione con Unicredit

Commerzbank: Ing vuole le nozze, Unicredit “agita” il governo

Non c’è solo Unicredit ad aver messo gli occhi su Commerzbank. Il colosso bancario tedesco interessa anche all’olandese Ing, che avrebbe incaricato la boutique Perella Weinberg Partners per seguire la trattativa in vista di una possibile integrazione con Commerzbank. La notizia è stata diffusa da diversi giornali, che citano fonti vicine a Ing.

D’altra parte Ralph Hamers, ceo dell’istituto olandese, aveva già espresso il proprio interesse per la banca tedesca lo scorso aprile. In questi giorni Hamers sarebbe in contatto con il numero uno di Commerzbank, Martin Zielke, a cui avrebbe proposto una fusione tra le due banche, concedendo alcune garanzie che puntano a convincere non solo il manager tedesco, ma soprattutto l’azionista pubblico, che possiede il 15% di Commerzbank e che alla fine dovrà decidere a chi vendere la propria quota.

In particolare, Ing avrebbe assicurato che la sede del gruppo verrebbe spostata a Francoforte e che il numero di licenziamenti sarebbe inferiore a quello proposto da Deutsche Bank, altro gigante che in passato ha studiato l’ipotesi di un matrimonio con Commerzbank (poi tramontata proprio per i troppi esuberi richiesti).

Sempre secondo quanto riportato dalla stampa, ci sarebbero però altre pretendenti, tra cui Bnp Paribas e Santander, oltre all’italiana Unicredit, che è stata più volte identificata come possibile acquirente dell’istituto tedesco e continua ad essere considerata una pretendente nonostante il ceo Jean Pierre Mustier abbia smentito le indiscrezioni, precisando che non è stato firmato alcun mandato relativo a possibili operazioni di mercato.

La sola ipotesi è però sufficiente ad agitare il governo gialloverde. Il timore è che, dopo un’eventuale fusione Unicredit-Commerzbank, la parte italiana del nuovo gruppo si trasformerebbe in una sorta di “bad bank”, mentre gli attivi migliori verrebbero collocati in Germania. Il cuore della banca post-fusione sarebbe quindi germanocentrico, e per di più sottoposto all’influenza dell’azionista pubblico di Berlino. lsdlocke

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