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Clima pazzo e rischio calamità: Italia sorvegliata speciale

Italia sempre più esposta a rischi climatici ed idrogeologici. Cosa fare dinanzi all’ultimo Report del World Meteorological Organization.l

Clima pazzo e rischio calamità: Italia sorvegliata speciale

Un mix di eventi climatici, incuria e speculazioni che non promette nulla di buono. L’Italia si prepari ad un autunno rischioso. Un altro ? Chissà. Certamente non bisogna stare fermi. Gli ultimi anni da noi sono stati drammatici con effetti pesantissimi sulla vita delle persone e sull’economia. Essere stati valutati dal World Meteorological Organization (Wmo) come uno dei Paesi più a rischio al mondo, non fa piacere.

Siamo sorvegliati speciali. Nello stesso tempo ,pero’, siamo sollecitati a prendere provvedimenti adeguati ai rischi. L’ultimo Report dell’organizzazione Onu annota che in dieci anni l’economia italiana ha perso più di 14 miliardi di euro di fatturato di produzione agricola e prodotti derivati. Un Belpaese in balia di eventi climatici estremi, siccità, alluvioni e molto altro. Un campionario triste che significa una cosa sola : intervenire. I soldi ci sono e vanno spesi per uscire rapidamente da questa classifica noir mondiale.

Il 2021 ha registrato nel mondo 1400 eventi drammatici. L’Italia ha avuto un aumento del 65% per grandinate, bombe d’acqua, bufere di vento e tempeste di vento. Complessivamente negli ultimi cinquant’anni i disastri causati da eventi meteo sulla terra sono aumentati di cinque volte con oltre due milioni di persone morte e perdite per 3640 miliardi di dollari. La battaglia per il clima incrocia ormai le politiche di sostenibilità di molti governi. Il fatto che l’Italia sia nel gruppo dei più impegnati su questo fronte è rassicurante. Che a gestire soldi e programmi ci siano persone competenti, è il migliore rimedio a propaganda e paure diffuse. Bisogna, pero’, fare sintesi, come dicono gli agricoltori italiani -e non solo loro- preoccupati di dover affrontare altre emergenze.

Partiamo dalle risorse del PNRR, dice Coldiretti, per interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio più avanzati e con meno burocrazia. In questa ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo a impatto zero: è la proposta di Ettore Prandini Presidente Coldiretti . Lo scenario su cui intervenire è quel 91,3% dei Comuni italiani a rischio idrogeologico: Recovery plan: il dissesto idrogeologico sarà riscoperto?

Per anni si è fatto poco o nulla e Draghi, premier consapevole, ha ereditato inettitudine e norme inapplicate. Per cui mentre la legge sul consumo del suolo è tema politico mai seriamente concluso , un segnale confortante sono i 220 milioni di euro del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio. Sono da ripartire tra Regioni e Province autonome in base al Decreto del 18 giugno scorso .httzps://www.casaitalia.governo.it/media/1883/dpcm_18-giugno-2021-rischio-idrogeologico.pdf

Tra le cose da fare c’è anche la rimessa in efficienza delle opere idrauliche. Puo’ essere l’inizio di un sistema di economia circolare, dall’agricoltura ad altri comparti, in Regioni critiche come Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia, Campania, Piemonte.

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