Condividi

Cipe, Monti: “Domani sblocco 5,2 mld per infrastrutture”

Lo ha annunciato il Premier parlando oggi alla Camera – Tra gli interventi che saranno finanziati “molte opere nel Mezzogiorno” – Intanto lo spread continua a calare.

Cipe, Monti: “Domani sblocco 5,2 mld per infrastrutture”

Lo spread, “quell’indicatore che nessuno di noi considera mitico e che ci piace di più quando scende che quando sale, sta mostrando grande attenzione positiva per quanto abbiamo ieri annunciato e approvato”. Trova conforto nei mercati il premier Mario Monti, che nel pomeriggio ha illustrato alla Camera la manovra economica varata ieri per decreto dal Consiglio dei ministri. “I nostri titoli di Stato hanno una ricchezza imponente – ha aggiunto il Professore -, hanno rendimenti eccessivamente alti che noi speriamo scendano presto sul mercato”.

Da questa mattina il differenziale fra i Btp decennali e i corrispettivi Bund tedeschi è calato di oltre 70 punti, passando dai quota 454 fino a un minimo di giornata a 374, fatto segnare alle 16 e 30. I rendimenti sono invece scesi al 6,1%. 

Monti ha poi annunciato che domani il Cipe sbloccherà “5,2 miliardi di euro per garantire un vasto piano di opere”. Tra gli interventi che saranno finanziati ci saranno “grandi opere ferroviarie come l’alta velocità, il terzo valico di Giovi, il Mose, opere di manutenzione straordinaria su tutto il territorio nazionale da parte di Anas e Rete ferroviaria italiana. Diversi interventi saranno nel Mezzogiorno: Statale 106 Jonica, metro di Napoli, Palermo-Agrigento, il Porto di Taranto”.

L’Italia “che stiamo disegnando – ha proseguito ancora Monti – è quella che dobbiamo consegnare ai nostri figli. Chiediamo sacrifici a tutte le componenti del paese. Non fare questi sacrifici, significa non farne ben più gravi tra poche settimane, se non pochi giorni”.

Sulla tenuta dei conti pubblici “il segnale deve essere forte e senza incertezze, se non si assicura subito la tenuta della finanza pubblica sarà troppo tardi per pensare a interventi più articolati per liberare forze dinamiche grandi ma spesso allo stato potenziale latente dell’economia italiana”.

Commenta