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Cina e petrolio frenano le Borse ma Bpm, Mps e Rcs limitano i danni di Piazza Affari (-0,41%)

Borse tutte in ribasso per i segnali negativi che vengono dalla Cina e dalle oscillazioni del petrolio ma Piazza Affari limita i danni (-0,41%) grazie al balzo di Bpm, di Mps, di Trevi e di Rcs – Vendite invece sui titoli petroliferi ma anche su St, Prysmian e Tod’s – Fca, dopo una fiammata iniziale dovuta all’effetto Ferrari, chiude in sostanziale parità.

Cina e petrolio frenano le Borse ma Bpm, Mps e Rcs limitano i danni di Piazza Affari (-0,41%)

IL PETROLIO E LA CINA FRENANO LE BORSE. MPS, BPM E FIAT CHRYSLER SALVANO MILANO

La debolezza dei titoli energetici, unita al generale andamento fiacco degli scambi, mantiene in rosso i listini europei. Pesa sui mercati anche l’andamento negativo della Borsa di Shanghai, segnata dal calo della produzione industriale a novembre (-1,4%).

Milano -0,41% tiene meglio delle altre piazze europee. E’ Madrid la piazza più penalizzata (-1,35% l’Ibex), mentre Parigi cede l’1% e Francoforte lo 0,78%. Chiusa Londra per festività.

Avvio di settimana in calo per Wall Street dopo i guadagni delle sedute precedenti. L’indice S&P500 scende dello 0,4%, Dow Jones -0,4%, Nasdaq -0,3%. La settimana scorsa, con solo quattro sedute di Borsa, l’S&P500 è salito del 2,8%.

Pesa l’andamento dell’energia penalizzata dal nuovo calo del prezzo del petrolio, vicino ai minimi da 11 anni. Oggi il Wti scende del 2,6% a 37 dollari al barile. Stessa quotazione per il Brent europeo (-2,1%). A Wall Street Exxon è in calo dell’1,5%, Chevron -2,7%.

A Piazza Affari Eni è in flessione dello 0,64%. E’ stato raggiunto un accordo con l’Egitto sul prezzo del gas estratto dal giacimento di Zohr. L’intesa spiana la via all’inizio dei lavori per lo sfruttamento del campo petrolifero. Saipem dell’1,29% e Tenaris dell’1,86%.

Nel comparto bancario bene Monte Paschi che ha ceduto crediti in sofferenza per 1 miliardo di euro. Sale anche Bpm +1,71% al centro del risiko delle popolari. Vanno male le big: Intesa -0,5% circa, Unicredit -0,78%.

Sulla parita, dopo una fiammata iniziale, si attesta FiatChrysler. La società guidata da Sergio Marchionn si appresta a portare a termine la separazione dalla controllata Ferrari attraverso il meccanismo dello spin-off, che prevede che agli azionisti Fiat verranno attribuite un’azione del Cavallino Rampante per ogni 10 azioni Fiat Chrysler possedute. L’operazione si svolgerà fra il primo e il 3 gennaio.

A Wall Street Ferrari è invariata. L’azienda sta richiamando 185 veicoli California T prodotti dall’8 settembre all’11 novembre 2015 a causa di rischi di perdita di carburante nel compartimento del motore.

Nel resto del listino:

In forte rialzo Rcs che balza del 7% sempre sulla scia del nuovo piano industriale presentato la scorsa settimana. Dopo Invesco anche Schroeders compare tra i maggiori azionisti con una quota superiore al 5%.

Corposo rimbalzo per Trevi in crescita dell’8,5% che si aggiunge al +14,5% registrato nell’ultima seduta di Borsa il 23 dicembre. Il balzo è da collegarsi alle attese per l’assegnazione dei lavori per la messa in sicurezza della diga di Mosul in Iraq. Prysmian arretra dell’1,15% nonostante un contratto in Bahrein (valore 50 milioni di euro). 

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