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ChiantiBanca, la retromarcia continua finisce nella bufera

Terza retromarcia in un anno e mezzo di ChiantiBanca, la più grande Bcc della Toscana, che, dopo aver vagheggiato la trasformazione in spa e aver scelto l’adesione al gruppo dei trentini di Cassa Centrale Banca ora sta per cambiare tutto per entrare nel gruppo delle Bcc di Iccrea – Nei giorni scorsi la Procura di Firenze ha ispezionato la sede di San Casciano Val di Pesa

Se non ci fossero di mezzo il soldi di tanti risparmiatori, verrebbe da ridere di fronte agli ondeggiamenti continui di ChiantiBanca, la più grande Bcc di Toscana e la ottava per total asset d’Italia, la cui sede è stata nei giorni scorsi ispezionata dalla Procura di Firenze che indaga per falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza.

Dopo una corsa sfrenata alle acquisizioni che l’ha portata nel 2012 a rilevare il dissestato Credito Fiorentino di Denis Verdini e nel 2016 le banche concorrenti Pistoia e Area Pratese, che hanno finito per appesantire enormemente il bilancio e sollevare più di un rilievo critico della Vigilanza della Banca d’Italia, subito dopo la riforma del credito cooperativo ChiantiBanca ha pensato nel 2016 di seguire la via della storica Bcc di Cambiano e di trasformarsi in spa. Progetto però  naufragato quando ChiantiBanca ha capito che da Via Nazionale non sarebbe mai arrivato il via libera.

Ecco quindi che nell’assemblea della primavera 2017, Chiantibanca, con un autentico salto della quaglia, cambia passo e sorprendentemente decide di restare nell’area del credito cooperativo e di aderire al gruppo trentino di Cassa Centrale Banca. Ma compie anche un salto nel buio decidendo di silurare un banchiere del calibro di Lorenzo Bini Smaghi che, da presidente, aveva cominciato l’opera di bonifica contabile e morale di ChiantiBanca, che va incontro a tribolazioni giudiziarie infinite come dimostra la ventina di indagati per ostacolo alla vigilanza e falso in bilancio e l’ispezione della Procura di Firenze. Ma il cammino a zigzag della banca toscana non è finito qui. 

Il nuovo presidente di ChiantiBanca, Cristiano Iacopozzi, s’è convinto che Iccrea sia meglio di Cassa Centrale e si appresta a convocare una nuova assemblea dei soci per cancellare la precedente delibera e cambiare cavallo. Non tutti i soci-azionisti sembrano però disposti a fare la parte dei burattini e già preannunciano ricorsi. Ma i giochi sembrano fatti e la credibilità di quella che era una bella banca del territorio è scomparsa da tempo.

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