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Champions League, Inter beffata al 92°: 2-1 col Marsiglia

Un gol al 92esimo di Brandao, appena entrato, è costato l’eliminazione dalla Champions e il fallimento di un’intera stagione – I nerazzurri avevano segnato con Milito pareggiando i conti dell’andata ma poi arriva la beffa: a nulla è valso il rigore trasformato da Pazzini al ’96.

Champions League, Inter beffata al 92°: 2-1 col Marsiglia

INTER, UNA VITTORIA CHE NON VALE NIENTE! IL MARSIGLIA PUNISCE ANCORA NEL RECUPERO, I NERAZZURRI SALUTANO LA CHAMPIONS LEAGUE. RANIERI AMARO: “QUESTA E’ LA FOTO DELLA NOSTRA STAGIONE”.

Mai vittoria fu più beffarda. L’Inter è uscita dalla Champions League a testa alta, ma con la consapevolezza di aver davvero perso tutto. Per la prima volta dopo 7 anni, i nerazzurri finiranno la stagione con “zeru tituli”, slogan un tempo tanto caro al popolo interista, il che impone a Massimo Moratti una lunga serie di riflessioni. Perché se è vero che un passaggio ai quarti non avrebbe comunque stravolto i giudizi sull’Inter, è altrettanto vero che così il bilancio della stagione finisce sotto zero e adesso c’è il rischio che le cose possano addirittura peggiorare. Un’eliminazione così beffarda infatti, potrebbe davvero svuotare di stimoli una squadra già a corto di benzina.

LA PARTITA

“Squadra che vince non si cambia” deve aver pensato Ranieri nel prepartita e così ha schierato la stessa formazione di Verona. La grande sorpresa è stata la seconda esclusione consecutiva di Cambiasso, con Zanetti di nuovo in mediana assieme a Stankovic e Poli. Caricata dalla musichetta della Champions e dagli oltre 60mila spettatori di San Siro, l’Inter è partita subito forte, tanto che le migliori occasioni del match si sono viste nei primi 10 minuti. Prima Sneijder ha fallito un gol a 5 metri dalla linea di porta (!), calciando addosso a Mandanda, poi Milito ha fatto lo stesso, ma questa volta i meriti del portiere sono evidenti. Due occasioni colossali, che avrebbero cambiato subito l’inerzia del match e che invece, a conti fatti, si sono rivelate fatali. Superato lo shock iniziale, il Marsiglia ha piano piano guadagnato metri, facendo valere la propria fisicità in mezzo al campo, oltre che la gamba di alcuni suoi giocatori (su tutti i terzini, veri e propri stantuffi). E così l’Inter è andata all’intervallo senza aver rimesso le cose in parità. Nella ripresa invece le parti si sono invertite e per un quarto d’ora si è visto solo il Marsiglia, tuttavia mai realmente pericoloso. Quando al 57° Wesley Sneijder ha chiesto il cambio per infortunio poi, le cose sembravano davvero mettersi male, invece è uscita nuovamente l’Inter. Con Obi al posto dell’olandese, Ranieri è tornato all’amato 4-4-2, esaltato dalle caratteristiche di Pazzini, subentrato ad un deludente Forlan. I nerazzurri sono tornati così a farsi sotto e al 75° hanno sbloccato il match grazie alla zampata di Milito, bravo a farsi perdonare l’errore del primo tempo. Il ruggito di San Siro ha provato a spingere i nerazzurri al gol qualificazione, che però non è arrivato. E proprio quando tutti si preparavano per i tempi supplementari, è successo il patatrac: rinvio lungo di Mandanda, buco clamoroso di Lucio e rete ghiacciavene di Brandao. Poco importa se l’attaccante si è aiutato con una (leggera) spinta o se un minuto dopo Pazzini ha segnato il gol del 2-1 su calcio di rigore, la partita era già finita al 93°. Errori clamorosi e sfortuna, la fotografia perfetta della stagione nerazzurra. Che ieri sera poteva essere salvata e che invece è tristemente finita, proprio come la squadra del triplete.

LE REAZIONI

Chi si aspettava un Massimo Moratti furibondo con squadra e allenatore è rimasto deluso. il presidente nerazzurro, uscito a mezzanotte passata da San Siro, era triste e abbattuto, ma consapevole che i suoi avevano dato davvero tutto: “In una serata così non ha senso discutere l’allenatore, non ho visto sue colpe, semmai la fortuna del suo collega Deschamps. Avessimo perso 0-4 sarebbe stato diverso, ma per come sono andate le cose Ranieri non merita critiche. Il discorso vale anche per i giocatori, hanno fatto il loro dovere”. Nonostante le belle parole del presidente (che comunque non ha fatto nessun riferimento al futuro), Claudio Ranieri era tutt’altro che sollevato: “Quello che è successo è la fotografia della stagione. Più di quello che abbiamo fatto non potevamo fare. In centottanta minuti abbiamo subito tre tiri in porta, vince chi fa gol quindi complimenti a loro. Ora dobbiamo trovare motivazioni per chiudere al meglio in campionato, perché questa squadra ha dato tutto e deve continuare così”. Ma realisticamente quale può essere ora l’obiettivo dell’Inter? “Il terzo posto teoricamente è ancora possibile, però deve cambiare il vento…”. Adesso che è andata male anche in Champions, non ci sono più dubbi: Claudio Ranieri lascerà l’Inter a fine stagione, se non addirittura prima. Le cose stanno così per tutti, ma non per il tecnico nerazzurro, che continua a difendere la propria posizione: “Se devo dire qualcosa a Moratti non lo vengo a dire a voi, noi parliamo sempre, non devo convincerlo a tenermi, lui fa il suo lavoro io il mio, con molta tranquillità. Se mi manderà via lo ringrazierò cordialmente per l’opportunità, tutto qua. Ma non si deve riprogrammare tutto perché siamo usciti, c’è un programma e lo si porta avanti comunque. Cosa faremo? Aspettate e vedrete…”.

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