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Champions, Juve: CR7 segna ancora ma l’Ajax non molla (1-1)

Cristiano Ronaldo non delude mai e ad Amsterdam apre le marcature con un gol fantastico ma i giovani dell’Ajax approfittano di un errore di Cancelo e pareggiano – Si gioca tutto nel ritorno di martedì

Champions, Juve: CR7 segna ancora ma l’Ajax non molla (1-1)

Lo scontro degli opposti finisce in parità. Il primo round tra la cicala Ajax e la formica Juve si chiude con un no contest che rimanda tutto a martedì prossimo, quando una delle due andrà in semifinale e l’altra, giocoforza, a casa eliminata. Quella di Torino sarà dunque una resa dei conti tra due filosofie molto diverse, eppure entrambe efficaci, come del resto si è già visto ieri sera. Certo, l’1-1 finale sposta ancor più gli equilibri della qualificazione verso la Juve, anche in virtù del maggior numero di campioni presenti in rosa, a patto però di non commettere gli errori del Real Madrid, letteralmente devastato dal mix di sfrontatezza e qualità dell’Ajax, i cui baby fenomeni, non a caso, sono assediati dai top club di tutta Europa.

Uno di questi, per esempio, piace da matti proprio ai bianconeri, che lo hanno identificato come l’uomo giusto per rinforzare (e ringiovanire) la difesa: Matthijs De Ligt ha convinto anche ieri e le parole di Paratici pre match (“stasera gioca con loro, l’anno prossimo non lo so”) accendono più di un faro sulla trattativa. Ma il presente riguarda i quarti di finale e quelli sono ancora in bilico: l’1-1 della Cruijff Arena regala un leggero vantaggio alla Signora ma è troppo poco per pensare di aver già sfangato l’ostacolo. Anche perché l’Ajax ha mostrato di non essere arrivato qui per caso e di potersela giocare con buone possibilità, seppur con i consueti limiti di una scuola da sempre studiata e ammirata, eppure, in proporzione, molto meno vincente di quella nostrana.

Di certo gli olandesi non improvvisano nulla: possesso palla, pressing alto, triangolazioni strette e tanto, tantissimo, ritmo compongono uno spartito godibile ed efficace, almeno fino al primo errore. Perché vuoi per l’enorme dispendio di energie che richiede un calcio del genere, vuoi per la giovane età, l’Ajax finisce sempre per concedere qualcosa e qui entra in campo Allegri, uno dei migliori al mondo (se non il migliore) a giocare sui difetti altrui, specialmente se ripetuti.

E così, dopo aver fatto tremare l’Arena con Bernardeschi, la Juve s’è portata in vantaggio a fine primo tempo col solito Ronaldo, bravissimo a iniziare l’azione a centrocampo servendo Cancelo e ancor più a finalizzarla dopo un cross al bacio del connazionale (45’). Da apprezzare, più che il colpo di testa a botta quasi sicura, lo scatto di 30 e più metri che ha letteralmente tagliato in due la difesa di Ten Hag, bravissima nel tenere alta la linea e iniziare le azioni, molto meno nel leggere i movimenti negli spazi degli avversari. La Juve è andata dunque all’intervallo in vantaggio di un gol nonostante la sofferenza della prima mezz’ora, nella quale gli olandesi hanno sfiorato il gol in almeno due occasioni, una con Ziyech (ottimo Szczesny), l’altra con Van de Beek.

Troppa grazia e infatti il Dio del calcio ha immediatamente restituito il favore a inizio ripresa: brutto pallone perso da Cancelo e gran destro a giro di Neres a lasciare di sasso il portiere bianconero e a far esplodere di gioia l’Arena (46’). A quel punto l’Ajax, galvanizzata dal pareggio, ha alzato ulteriormente i ritmi e la Juve ha passato 20-25 minuti complicati, mostrandosi però infinitamente più solida del Real Madrid, soprattutto nei momenti di bufera: al di là di numerosi potenziali brividi non ci sono stati significativi momenti di sbandamento. E quando Allegri, conscio dell’eccessivo (e pericoloso) arroccamento dei suoi, ha inserito prima Douglas Costa e poi Dybala al posto dello spento Mandzukic e dell’acciaccato Matuidi (problemi muscolari), la squadra ha cominciato a respirare e ad alzare il baricentro, scombinando così nuovamente il copione di Ten Hag.

All’85’ l’esterno brasiliano, al rientro dopo oltre due mesi di stop, s’è inventato una fuga delle sue e ha sfiorato il gol del vantaggio (palo clamoroso), tre minuti più tardi e Cancelo, rivedibile in fase difensiva ma sempre pericoloso dalla cintola in su, ha fatto lo stesso con un tiro cross che ha rischiato di beffare Onana. Ancora una volta, è giusto riconoscerlo, sarebbe stato troppo, certo però che il calcio ha delle regole molto precise e la principale, ça va sans dire, prevede di mettere la palla in fondo alla rete: la Juve, occasioni alla mano, ci è andata forse più vicina dell’Ajax.

“Quando una squadra arriva ai quarti come loro vuol dire che ha qualità importanti – il commento di Allegri in sala stampa – Noi dovevamo sfruttare meglio i palloni conquistati, allungare di più il gioco, poi nel secondo tempo abbiamo preso gol subito e loro hanno guadagnato fiducia. Dopo un attimo di shock però la squadra si è ricompattata e ha avuto situazioni favorevoli. Ronaldo? Ha dimostrato di essere di un’altra categoria”.

“Abbiamo giocato molto bene, creato tante opportunità ma segnando solo un gol – l’analisi di Ten Hag – Abbiamo provato a vincere nella ripresa e siamo stati coraggiosi, per la prossima settimana siamo positivi. Servirà ancora più aggressività ma abbiamo fiducia in vista delle semifinali”. Tutto rimandato a martedì, nella speranza che a ripetersi sia solo lo spettacolo sul campo, non certo quello del pre partita. I tafferugli tra olandesi e polizia e il fermo di 120 ultras juventini (trovati in possesso, Salvini dixit, di “oggetti non esattamente appropriati per assistere a una partita” e rilasciati, con un foglio di via, in serata), infatti, è un qualcosa di cui non sentivamo certo il bisogno…

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