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Cdp, le Fondazioni candidano Tononi alla presidenza

Gli altri due candidati scelti dalle Fondazioni per il cda di Cassa Depositi sono Matteo Melley e Alessandra Ruzzu – Guzzetti: “Ho incontrato Tria e ho assicurato che continueremo con gli ottimi rapporti che abbiamo avuto in Cdp coi i precedenti governi”.

Cdp, le Fondazioni candidano Tononi alla presidenza

Massimo Tononi è il candidato delle Fondazioni azioniste di Cassa Depositi e Prestiti per il cda di Cdp insieme a Matteo Melley e Alessandra Ruzzu. Lo ha annunciato il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, al termine del summit dei soci privati, spiegando che si tratta di una scelta unanime.

Scendendo nel dettaglio, dei tre rappresentanti designati dalle Fondazioni, Alessandra Ruzzu consigliere uscente, viene indicata dalle Fondazioni del Centro e in particolare dalla Fondazione di Sardegna, primo socio privato di Cassa. Matteo Melley, presidente della Fondazione Cr Spezia, è indicato dalle Fondazioni del Nord in particolare Compagnia di SanPaolo e Crt. Melley in Cdp ha già guidato il Comitato di supporto degli azionisti privati.

Tononi, ex presidente di Borsa Italiana e Monte dei Paschi, economista di area prodiana, è dunque destinato a succedere a Claudio Costamagna alla presidenza della Cdp mentre per il ruolo di ad, di nomina governativa, in pole position c’è il vicepresidente della Bei, Scannapieco.

Guzzetti ha anche dichiarato di aver avuto un incontro con il ministro Tria sulla questione Cdp e “ne ho tratto un’ottima impressione, è una persona con cui si dialoga e ho assicurato che continueremo con gli ottimi rapporti che abbiamo avuto in Cdp coi i precedenti governi”. Dopo il messaggio lanciato lo scorso 7 giugno nell’ambito del XXIV Congresso Nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio Spa, il presidente delle Acri ha ribadito che: “Cdp può fare tutto lo sviluppo che vuole e noi ci siamo; se invece vogliono fare cose strane con Cassa, come diversi governi hanno provato in passato con Alitalia, allora non ci siamo”.

Le fondazioni, azioniste della Cdp con il 16% del capitale (le quote restanti sono in mano al Mef), non sono poi contrarie alla nomina di un direttore generale oltre all’amministratore delegato.”non vedo contrarietà, bisogna guardare alla migliore organizzazione e la Cassa continua ad aumentare le sue attività”.

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