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Cdp, Conte: “Non la useremo per problemi contingenti”

Alle celebrazioni per il 170esimo anno di attività della Cassa, il Presidente del Consiglio sembra allontanare le ipotesi di un coinvolgimento di Cdp nei salvataggi dell’ex Ilva di Taranto e di Alitalia – Eppure, a margine dell’evento, il Premier ha chiesto alla Cassa di tenersi pronta a intervenire a Taranto

Cdp, Conte: “Non la useremo per problemi contingenti”

“Il governo non intende guardare a Cassa come a uno strumento per risolvere questioni meramente contingenti nel breve periodo, ma vuole assumere una prospettiva di lungo periodo, identificano direttrici per aprire il Paese a nuovi mercati e implementare lo sviluppo tecnologico e digitale”. Lo ha detto lunedì a Roma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo alle celebrazioni per il 170esimo anniversario d’attività della Cassa Depositi e Prestiti (alle quali è intervenuto anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella). Il riferimento sottinteso, ma evidente, è alle ipotesi di coinvolgimento della Cdp nel salvataggio dell’ex Ilva di Taranto (dopo l’addio annunciato da ArcelorMittal) e nella ristrutturazione di Alitalia.

Del resto, per statuto la Cassa Depositi e Prestiti non può intervenire direttamente in società con il bilancio in rosso. Il presidente della Cdp, Giovanni Gorno Tempini, ha però chiarito a margine dell’evento che il gruppo potrebbe “pensare di svolgere un ruolo” sull’ex Ilva attraverso le sue partecipate e il sostegno agli enti locali.

Al di là delle posizioni ufficiali espresse da Conte nel discorso pubblico, infatti, stando ad alcune indiscrezioni il Premier e i vertici di Cdp – a margine delle celebrazioni – avrebbero parlato della possibilità di coinvolgere la Cassa nel salvataggio dell’ex Ilva se i tentativi di riallacciare i rapporti con ArcelorMittal dovessero fallire. L’intervento di Cdp potrebbe realizzarsi attraverso una o più controllate, a cui probabilmente sarebbe necessario affiancare un altro partner industriale. Secondo Repubblica, le resistenze dei vertici di Cdp non sono mancate, ma alla fine le pressioni del Tesoro, azionista della Cassa con l’80%, hanno sortito l’effetto sperato.  

GUALTIERI: “CDP SARÀ PROTAGONISTA DEL NOSTRO GREEN INVESTMENT PLAN”

Tornando alle celebrazioni ufficiali, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha sottolineato che “la Cassa è parte integrante della storia d’Italia” e che “oggi è una vera e propria National Promotional Bank, un’istituzione di mercato con funzione pubblica, che svolge un ruolo decisivo per lo sviluppo del Paese. Alle attività di finanziamento agli enti locali si sono affiancate nel tempo quelle di sostegno alle Pmi, all’export e all’internazionalizzazione delle imprese, alle startup. La nuova unità Sviluppo infrastrutture potrà fornire un fondamentale aiuto alle amministrazioni locali. Nei prossimi anni, inoltre, l’avvio del nuovo programma Invest EU prevede per le banche di promozione nazionale la possibilità di accedere direttamente alla garanzia europea senza passare attraverso la Bei. La Cdp potrà così essere protagonista di quel green investment plan che vede il governo impegnato per affrontare la sfida della sostenibilità. Intersecando il piano europeo con quello locale, Cdp tiene fede al suo spirito originario”.

BUONI E LIBRETTI POSTALI VALGONO 260 MILIARDI

Cdp, a cui è affidato il compito di gestire il risparmio postale di oltre 27 milioni di italiani, fa sapere che il valore complessivo di buoni e libretti postali ha raggiunto quota 260 miliardi di euro. Di questi, un miliardo è stato raccolto nell’ultimo anno – soprattutto fra i millennial – attraverso i canali online. Nel 2018 i due strumenti base del risparmio postale si sono confermati così la principale fonte di raccolta della Cassa Depositi e Prestiti.

NUOVA FORMA GRAFICA DEI BUONI FRUTTIFERI POSTALI

Nel corso delle celebrazioni, Cdp ha presentato la nuova forma grafica dei Buoni fruttiferi postali, realizzata con la collaborazione della Zecca dello Stato e di Poste Italiane. Per le nuove emissioni sarà utilizzata un’iconografia ispirata alle divinità fluviali che rimanda alla tradizione dei titoli cartacei, arricchita dalla presenza di elementi che rappresentano gli attuali settori di attività di Cdp.

IL FRANCOBOLLO CELEBRATIVO

Per il 170esimo anniversario è stato emesso anche un francobollo celebrativo stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La vignetta raffigura il frontone del palazzo della sede romana della Cdp, su cui campeggia il logo del 170esimo anniversario della fondazione.

GORNO TEMPINI: “CONCILIAMO SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL RISPARMIO”

“Da 170 anni Cassa Depositi e Prestiti è protagonista nel sostegno alle infrastrutture e all’economia reale, investimenti che richiedono capitali pazienti e che sono determinanti per la crescita del Paese – ha dichiarato Giovanni Gorno Tempini, presidente della Cassa – Cdp è un’istituzione unica, espressione perfetta dell’unione tra pubblico e privato. Per questo motivo, noi vogliamo conciliare una strategia di sviluppo sostenibile con la tutela del risparmio che ci viene affidato, in linea con i principi del nostro Statuto”.

PALERMO: “CDP CONTINUA A CAMBIARE CON IL NUOVO PIANO”

L’amministratore delegato, Fabrizio Palermo, ha aggiunto che “in questi 170 anni la missione di Cdp è rimasta la stessa, così come i motivi ispiratori che ne hanno guidato l’evoluzione nel corso della storia. Oggi ci troviamo però in uno scenario nazionale, europeo e globale più complesso: per questo Cdp continua a cambiare, allargando il suo orizzonte ed estendendo le competenze a servizio del Paese. Per Cassa Depositi e Prestiti il Piano industriale 2019-2021, lanciato undici mesi fa, rappresenta un cambio di passo, una nuova spinta che vuole fare leva su innovazione, inclusione e sostenibilità con un approccio del tutto nuovo, basato su un rapporto più solido con il territorio, sulla volontà di fare rete e sulle competenze finanziarie e industriali che rendono CDP un’Istituzione unica nel contesto nazionale”.

STORIA DELLA CDP

Istituita dal Parlamento del Regno di Sardegna il 18 novembre 1850 e già utilizzata da Cavour, dopo il 1861 la Cassa Depositi e Prestiti contribuisce a unificare il mercato interno del neonato Regno d’Italia finanziando infrastrutture (ferrovie, porti, strade e rete telegrafica).Nel 1875 a Cdp viene affidato il compito di raccogliere il risparmio postale per destinarlo alla modernizzazione dell’economia. Tra gli impieghi della Cassa prevalgono i finanziamenti ai Comuni per la costruzione di strade, scuole, sistemi idrici e fognari. Un passo decisivo per far impennare la raccolta di Cdp arriva poi nel 1924, con l’istituzione dei buoni fruttiferi postali.

La riforma del 1983 concede alla Cassa una maggiore autonomia patrimoniale e contabile. Con il riordino formale approvato nel 1999, il ministero del Tesoro autorizza l’Istituto a ricevere depositi direttamente da amministrazioni ed enti pubblici e a collocare titoli presso intermediari finanziari.

Nel 2003 Cdp si trasforma in una Spa (70% al Mef e 30% a 66 fondazioni di origine bancaria). La Cassa esce così dal perimetro della Pubblica amministrazione e si trasforma in una “market unit”, tenuta ad operare sul mercato alla stregua di un investitore privato.

Tre anni dopo, la Bce classifica la Cassa come “Istituzione finanziaria e monetaria”, come nel caso della francese CDC-Caisse des Dépôts et Consignations (nata nel 1816) e della tedesca KFWKreditanstalt für Wiederaufbau (1949).

Nel 2012 la Cassa assume il controllo di Sace e Simest, aziende a sostengo dell’esportazione e dell’internazionalizzazione, e di Fintecna, che controlla Fincantieri. Nasce così il Gruppo Cdp, le cui partecipazioni si articolano oggi in cinque aree: Cdp Spa (Eni, Poste, Tim); Cdp Reti (Italgas, Snam, Terna); Cdp Equity (Ansaldo Energia, Saipem, Open Fiber, Bonifiche Ferraresi, Th Resort); Fsi Investimenti (tra cui: Sia, TreviGroup, Valvitalia, Inalca); Fintecna (Fincantieri).

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