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Catalogna: Puigdemont libero? Non proprio

I giudici tedeschi respingono l’accusa di ribellione e Puigdemont venerdì esce dal carcere su cauzione, ma non significa che potrà dormire sogni tranquilli, come molti pensano – La sua situazione giudiziaria rimane ancora molto, molto complicata

Catalogna: Puigdemont libero? Non proprio

La Germania “libera” Carles Puigdemont. La notizia, arrivata nella tarda serata di ieri – 5 aprile – ha lasciato di stucco tutta l’Europa. Il Tribunale dello stato tedesco di Schleswig-Holstein ha infatti deciso di respingere l’accusa di “ribellione” contro l’ex Presidente catalano contenuta nella richiesta di estradizione presentata dal governo spagnolo. Il leader indipendentista sarà in libertà provvisoria oggi stesso dietro il pagamento di una cauzione di 75mila euro (già versata)-

Il motivo alla base della decisione è già stato contestato da numerosi giudici. La legge tedesca non prevede il reato di ribellione, ma nel codice ne è stato individuato uno simile: quello di “alto tradimento”. Perché si configuri questo reato però è necessario l’utilizzo della violenza. Dato che Puigdemont non ha agito con violenza e che quelle accadute nel giorno del referendum o in seguito alle proteste non possono essere direttamente imputate a lui, i giudici hanno deciso di respingere l’accusa.

L’ex Governatore era stato arrestato appena varcato il confine con la Danimarca dopo in mandato d’arresto europeo emesso dalla Spagna e ha trascorso gli ultimi undici giorni nel carcere di Neumünster.

Una decisione che senza dubbio arreca un colpo duro all’impianto accusatorio iberico, ma che non significa, come molti pensano, che da oggi in poi Puigdemont sarà libero di continuare la sua vita, facendo quello che gli pare.

I Giudici tedeschi devono ancora decidere il da farsi sull’altro reato di cui è accusato l’ex numero uno della Generalitat, vale a dire quello di malversazione: secondo la giustizia iberica infatti avrebbe usato irregolarmente dei fondi pubblici per il referendum sull’indipendenza del 1°ottobre, ritenuto illegale sia dalla magistratura che dal governo spagnoli.

Cosa succede adesso? Puigdemont lascia il carcere, ma dovrà restare in Germania e attendere la decisione sull’estradizione per malversazione. Nel caso in cui i giudici accogliessero la richiesta della Moncloa, la sua posizione giudiziaria sarebbe in ogni caso alleggerita perché comunque la Spagna non potrebbe mandarlo a processo per ribellione (il reato più grave), ma “solo” per malversazione e disobbedienza..

Attenzione però perché quanto appena detto vale solo ed esclusivamente nel caso in cui Puigdemont venisse estradato. Se invece l’ex presidente tornasse in Spagna di sua volontà, andrebbe a processo per tutti i reati di cui è accusato in madrepatria, ribellione compresa. Sulla sua testa pesano infatti due diversi mandati d’arresto: uno europeo (emesso in seguito all’”auto-esilio di Puigdemont in Belgio) e uno “interno”:

Nel frattempo, in Belgio – sulla scia di quanto stabilito dai giudici tedeschi – sono stati messi in libertà senza cauzione fino alla conclusione della procedura i 3 ex-ministri catalani Meritxell Serret, Toni Comin e Lluis Puig di cui la Spagna chiede l’estradizione.

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