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Caso Consip: un falso le frasi su Tiziano Renzi

L’analisi delle intercettazioni avrebbe portato alla luce che la frase precedentemente attribuita ad Alfredo Romeo, nella quale si diceva che aveva incontrato Tiziano Renzi, in realtà era stata pronunciata da Italo Bocchino – Carabiniere indagato per falso aggravato.

Caso Consip: un falso le frasi su Tiziano Renzi

Alla base del coinvolgimento di Tiziano Renzi nel caso Consip potrebbe esserci una deliberata manipolazione dell”indagine condotta dal Nucleo Tutela Ambiente dell’arma del Carabinieri.

Il capitano del Noe, Giampaolo Scafarto, è indagato dalla procura di Roma per falso in quanto autore di un’informativa nell’ambito dell’inchiesta Consip in cui da un lato avrebbe accreditato erroneamente la tesi della presenza dei servizi segreti nel corso degli accertamenti e, dall’altro di aver attribuito ad Alfredo Romeo una frase su Tiziano Renzi, padre dell’ex Premier, in realtà pronunciata da Italo Bocchino.

Scendendo nel dettaglio, l’analisi delle intercettazioni avrebbe portato alla luce che la frase precedentemente attribuita all’imprenditore napoletano, nella quale si diceva che aveva incontrato Tiziano Renzi (indagato per traffico di influenze), in realtà era stata pronunciata dal’ex parlamentare Italo Bocchino. Non ci sarebbe dunque alcuna prova sull’incontro tra il padre dell’ex Presidente del Consiglio e Romeo. 

Immediata la presa di posizione del legale di Tiziano Renzi, Federico Bagattini: “Un altro apparente indizio se ne va. L’auspicio che alla fine delle indagini si pervenga a una archiviazione è ancora più convinto e concreto” ha dichiarato l’avvocato. Secondo l’avvocato “è una notizia positiva, mi dispiace per il capitano del Noe ma se c’è un falso è normale che ognuno risponda di quello che poi risulterà aver fatto”.

In aggiunta, per quanto riguarda gli accertamenti sui militari condotte dai servizi segreti, gli stessi militari hanno verificato che l’uomo sospettato di essere uno 007, perché osservava i carabinieri mentre recuperavano “i pizzini” di Romeo dalla spazzatura, in realtà era un cittadino con residenza in quella strada. Circostanza omessa nell’informativa consegnata in procura.

Su queste basi la Procura ha deciso di porre sotto indagine Scarfato, contestandogli il reato di falso aggravato. Il capitano del Noe, nel corso di un interrogatorio svoltosi oggi pomeriggio a Piazzale Clodio, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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