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Caso banche, Centrodestra: mozione di sfiducia contro il governo

Brunetta annuncia una mozione di tutto il centrodestra contro il Governo – Il Movimento 5 Stelle ha già presentato una mozione di sfiducia nei confronti della Boschi – Il ministro delle Riforme: “Vedremo chi ha la maggioranza”

Caso banche, Centrodestra: mozione di sfiducia contro il governo

L’opposizione tenta la spallata al Governo sul caso banche, ma i numeri non preoccupano l’Esecutivo. “Domani presenteremo, tutto il centrodestra unito, alla Camera come al Senato, una mozione di sfiducia contro il governo. Boschi è solo una figlia di questo governo, una figlia in conflitto di interessi, ma chi ha i più grandi conflitti di interessi è il presidente Renzi”. Lo ha annunciato oggi il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta

Sulla stessa linea Matteo Salvini: “Il Pd in Parlamento salverà la poltrona della Boschi – ha detto il segretario della Lega Nord –. Con quello che hanno combinato lei e Renzi, con gli intrecci oscuri (neanche tanto) fra banche e famiglie, rovinando centinaia di migliaia di risparmiatori, si dovrebbe dimettere. Per quanto ci riguarda, abbiamo già pronta la sfiducia anche al presidente del Consiglio con l’auspicio di trovare il sostegno di tutte le opposizioni. Quell’infame di Renzi parla di sciacalli che si approfittano dei morti, ma la morte del pensionato è colpa sua”. 

Domenica Renzi aveva già risposto seccamente a queste polemiche: “Chi strumentalizza la morte delle persone mi fa schifo”.

Quanto al Movimento 5 Stelle, ha già presentato una mozione di sfiducia nei confronti della Boschi. “Discuteremo in Aula – ha detto il ministro –, voteremo e poi vedremo chi ha la maggioranza”. Il numero uno del Tesoro, Pier Carlo Padoan, è certo che la titolare delle Riforme uscirà da questa vicenda “a testa alta”. 

Intanto, proseguono le indagini giudiziarie sul caso Banca Etruria. In particolare, l’ex presidente Lorenzo Rosi e l’ex membro del Cda Luciano Nataloni sono indagati nel terzo filone d’inchiesta aperto dalla procura d’Arezzo sui vertici dell’istituto. Il Corriere della Sera riporta che l’accusa nei loro confronti è di “omessa comunicazione di conflitti di interessi”. 

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