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Cartucce stampanti: risparmi record ma occhio al venditore

L’Antitrust ha pesantemente sanzionato Hp per il blocco nell’uso di materiali non originali. Quanto si risparmia con le cartucce compatibili e cosa si rischia? Ecco alcune indicazioni utili

Cartucce stampanti: risparmi record ma occhio al venditore

Stampanti e cartucce Hp compatibili. È giustificato il blocco imposto ai consumatori che tentano di usare cartucce più economiche e non originali per le loro stampanti? No. Le motivazioni tecniche sono spesso arbitrarie e strumentali. Di più: in qualche caso le case produttrici raccolgono in maniera illecita i dati dei singoli consumatori per giustificare il rifiuto di riconoscere le garanzie su sulle stampanti che usano materiali di consumo non originali anche se questi non hanno comportato alcun danno. E ancora: sono insufficienti e colpevolmente occultate sia le informazioni sugli eventuali blocchi che quelle sulle modifiche nel tempo di questi blocchi. Con queste motivazioni la nostra Autorità Antitrust ha comminato sanzioni per 10 milioni di euro “per pratiche ingannevoli e aggressive” al colosso di Hewlett-Packard (HP), protagonista assoluto del mercato delle stampanti e non solo.

Il problema è particolarmente sentito da una moltitudine di consumatori, penalizzati da un costo dei materiali di consumo (la carta, i ricambi, ma soprattutto le cartucce) che nel giro di qualche mese, anche con un uso non massiccio della stampante, arrivano a superare abbondantemente il costo della stampante stessa. Un costo che evidentemente non è pienamente giustificato, se è vero che nei vari circuiti di commercio on-line ma anche in molti negozi fisici si trovano cartucce sia per le stampanti a getto di inchiostro che per le stampanti laser con un prezzo finale al consumatore ridotto fino a un quinto o anche oltre rispetto al prodotto originale.

Va detto che non sempre i prodotti alternativi garantiscono una qualità adeguata: la resa sia in termini di qualità delle stampe sia in termini di tutela dell’integrità della stampante va dall’eccellente al pessimo, indipendentemente dallo “sconto” garantito. Sta di fatto che sul mercato esistono – come si evince dal testo dettagliato del provvedimento Antitrust -eccellenti soluzioni sul mercato dei prodotti “alternativi” a quelli originali.

Facciamo un esempio, riferito ad uno dei modelli più diffusi nelle case e nei piccoli uffici del marchio appena sanzionato dall’Antitrust. Una cartuccia originale capace di stampare 1000 pagine si trova nei circuiti della grande distribuzione ad un prezzo attorno ai 65 euro, mentre un prodotto alternativo, nella versione XL da 1800 pagine, si trova nel Web a meno di 10 euro ordinandone almeno tre esemplari. Risultato: il costo di stampa a pagina, riferito in questo caso al toner di una stampante laser, si abbatte addirittura di 10 volte.

Importante è la consapevolezza di ciò che si va ad acquistare, a partire dalla famiglia della cartuccia alternativa a cui ci stiamo rivolgendo. Decisiva è la catena commerciale di quel produttore che marchia il prodotto. Il Web ci fornisce buoni strumenti per verificare il rating e i giudizi assegnati dai clienti per le varie famiglie in cui si dividono i prodotti alternativi: ottime possono essere le cartucce rigenerate (le originali ricaricate con l’inchiostro o il toner sostituendo eventuali componenti meccaniche usurate), ma anche quelle totalmente “clonate” da quelle originali, che possono per la verità avere qualche problema di tutela commerciale dei brevetti e dei diritti di costruzione e commercializzazione. Qualche attenzione va semmai adottata per le cartucce apparentemente originali a prezzo super scontato, che possono essere contraffatte e quindi meno affidabili delle ricaricate o dei “cloni manifesti”. Occhio in ogni caso alla garanzia, che deve prevedere una procedura semplice affidabile di restituzione anche nel caso la cartuccia non venga comunque riconosciuta dal firmware della stampante.

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