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Carige verso il salvataggio: sì di banche, Cassa centrale e forse Malacalza

Il Fondo interbancario di tutela dei depositi e Cassa Centrale Banca hanno deliberato gli interventi in programma – Maccarone: “E’ la soluzione definitiva. Malacalza? Ho parlato con lui, ragionevole aspettarsi un sì”

Carige verso il salvataggio: sì di banche, Cassa centrale e forse Malacalza

Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha approvato il salvataggio di Banca Carige. “Abbiamo deliberato gli interventi secondo il programma – ha detto Salvatore Maccarone, presidente del Fondo – Siamo soddisfatti, perché il nostro compagno di viaggio, Cassa Centrale Banca, è un gruppo nuovo, coeso, efficiente e ben patrimonializzato. Siamo fiduciosi che questa sia la soluzione definitiva dei problemi di Carige. C’è uno spirito adeguato, quindi chiudiamo in bellezza prima di andare in vacanza”.

Quanto alle intenzioni del socio Malacalza, Maccarone ha detto di aver parlato con lui: “È ragionevole aspettarsi un sì. Senza il loro contributo, il piano sarebbe solo parole. È comunque importante che votino l’aumento di capitale. Da loro, più che un impegno vediamo una aspettativa ragionevole”.

Lo Schema volontario è coinvolto nella conversione del bond da 313 milioni, mentre il comitato di gestione del Fondo obbligatorio è attivato in quanto partecipante all’aumento di capitale.

I commissari straordinari di Carige hanno già ricevuto la scorsa settimana la proposta del Fitd insieme con Cassa Centrale Banca, che punta a diventare il partner industriale dell’istituto ligure. Le lettere di intenti sono state già inviate alla Bce.

A questo punto i commissari devono convocare una riunione dell’assemblea per approvare l’aumento fino a 700 milioni, cui seguirà l’emissione di un bond tier 2 da 200 milioni, per una manovra complessiva da 900 milioni di euro. Il Fitd dovrà ricevere dalla Bce anche l’autorizzazione per salire oltre il 10% di Carige. L’operazione dovrebbe concludersi entro fine anno.

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