A seguito dell’annuncio di un accordo preliminare per il progetto di espansione del canale, l’Autorità del canale di Panama (Acp) annuncia in una nota “gravi divergenze” con il consorzio di imprese Grupos Unidos por el Canal (Gupc) guidato da Sacyr. Per quel che riguarda gli extra-costi infatti “le posizioni tra le due parti restano distanti”.
Il contenzioso su chi debba sostenere 1,6 miliardi di costi aggiuntivi ha già causato la sospensione dei lavori per due settimane facendo slittare il completamento dell’opera a dicembre 2015. Retardi, questi, che potrebbero costare a Panama milioni di dollari in mancate entrate nel passaggio delle navi.
Nonostante la scorsa settimana sembrava si fosse trovato un’intesa su alcuni punti, il disaccordo si è manifestato nuovamente nel momento di metterli per iscritto. Un accordo sembra al momento difficile nonostante l’avvicinarsi della scadenza.
Mercoledì scorso l’amministratore dell’Autorità del canale, Jorge Quijano, ha indicato un obiettivo di non più di una settimana per trovare un accordo per far ripartire il progetto, termine che dovrebbe scadere nelle prossime ore.
Quijano ha già minacciato l’annullamento del contratto e la ricerca di nuovi interlocutori se non si arrivasse a un accordo, ritenendo che Panama sia in grado di ottenere da sola gli 1,5 miliardi di dollari di finanziamenti necessari per completare il progetto.
Viste le posizioni ancora distanti tra le parti, il titolo Salini Impregilo soffre a Piazza Affari con -3,72% a 4,50 euro.