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CAMPIONATO SERIE A – La Juve straccia tutti record ed entra nella storia: 102 punti

CAMPIONATO SERIE A – I campioni d’Italia coronano la vittoria del terzo scudetto consecutivo battendo il Cagliari per 3 a 0 e stabilendo due nuovi record che entrano nella storia del calcio: 102 punti in classifica come nessuno ha mai fatto nei maggiori campionati europei e tutte vittorie nelle 19 partite casalinghe – Ora si decide il futuro di Conte

CAMPIONATO SERIE A – La Juve straccia tutti record ed entra nella storia: 102 punti

Il muro è rotto. La Juventus batte anche il Cagliari e raggiunge la stratosferica quota di 102 punti in classifica, mai toccata da nessuno nei principali campionati europei. E’ un record, l’ennesimo di questa stagione meravigliosa, perlomeno in Italia. Nessuno aveva mai vinto lo scudetto con tanta dimostrazione di potere: oltre ai 102 punti infatti bisogna tenere in considerazione le 33 vittorie complessive in 38 giornate, le 19 su 19 tra le mura amiche dello Stadium, il miglior attacco (80) e la miglior difesa (23). 

“Siamo riusciti a centrare il terzo scudetto consecutivo, è qualcosa di storico – ha ammesso Antonio Conte in conferenza stampa. – Superare i 97 punti dell’Inter e arrivare a 102 è straordinariamente speciale. Merito di ragazzi speciali che in tre anni sono riusciti a fare qualcosa che sarà difficile per chiunque ripetere e superare”. 

Forse anche per loro, gli stessi protagonisti del titolo numero 30 (o 32, a seconda dei punti di vista). E forse proprio da questa considerazione partono i dubbi di Conte, sommerso dall’affetto del popolo bianconero per tutto il giorno. Dalla mattina, quando un migliaio di tifosi si è presentato fuori dal ritiro di Leinì, al pomeriggio dentro lo stadio, alla sera in giro per Torino sul pullman scoperto. La gente juventina vuole che il tecnico resti, costi quel che costi, ma lui, che pure è apparso scosso da tanta passione, preferisce ancora non sbilanciarsi. 

“Ringrazio i tifosi, il mio rapporto con loro è sempre stato speciale fin da quando ero giocatore – il pensiero di Conte. – Io ho dato tutto me stesso per ripagare il loro affetto, tutto questo mi riempie di orgoglio e mi ripaga di tutti i sacrifici fatti. Ora però ho voglia di parlare solo di quello che abbiamo fatto e del traguardo storico raggiunto”. 

Insomma, il futuro è tutto da decifrare anche se l’affetto del popolo bianconero potrebbe davvero aver fatto la sua parte. Difficile non amare una squadra come questa, capace di approcciare un match inutile (lo scudetto era già stato vinto da due settimane) con fame atavica. D’altronde il segreto della Signora è proprio questo e ieri se n’è accorto anche il Cagliari. 

Dopo aver spaventato lo Stadium con una legnata di Ibarbo respinta da un grande Buffon, la squadra sarda si è però dovuta inchinare allo strapotere bianconero. A sbloccare il match è Pirlo, che al minuto numero 8 decide di deliziare tutti con un’altra punizione magistrale, seppur finita in porta solo grazie alla deviazione di Silvestri (per la Lega infatti si tratta di autogol). 

Passano pochi minuti e Llorente raddoppia di rapina, realizzando la 16° rete in campionato e, chissà, avvicinandosi un po’ di più al Mondiale brasiliano. Il primo tempo della Juve è straordinario: tutti vogliono segnare, a cominciare da quel Tevez che spera ancora di raggiungere Immobile in vetta alla classifica cannonieri. Non succederà, ma poco male perché a fine primo tempo è Marchisio a segnare il terzo gol, l’ultimo del pomeriggio. 

Perché poi la ripresa è utile solo per fare qualche cambio, una passerella di festa verso il red carpet di centro campo. E’ lì che il presidente di Lega Beretta porge la Coppa a Buffon, è lì che la Juventus si cuce ufficialmente un altro scudetto. L’ennesimo dell’era Conte, ora non resta che capirà se si tratterà anche dell’ultimo.

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