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Campionato Serie A: Inter beffata sul traguardo regala al Napoli il titolo di campione d’inverno

I nerazzurri cadono sul traguardo per una beffa del Sassuolo che al 95° li trafigge a San Siro con un rigore di Berardi – Il Napoli, che trionfa a Frosinone (1-5), diventa così campione d’inverno: non succedeva dai tempi di Maradona e allora fu scudetto – Mancini: “La nostra è una sconfitta episodica: il rigore c’era ma Berardi doveva essere espulso prima”

Campionato Serie A: Inter beffata sul traguardo regala al Napoli il titolo di campione d’inverno

Uno scossone all’ultimo respiro, in tutti i sensi. L’Inter cade proprio a un passo dal traguardo, lasciando così al Napoli il titolo di campione d’inverno 2016. La sconfitta col Sassuolo, inoltre, permette alla Juve un aggancio clamoroso, soprattutto alla luce delle distanze che correvano tra le due appena un mese fa. Una beffa enorme per gli uomini di Mancini, battuti al 95’ da un rigore di Berardi dopo una partita giocata bene, nella quale le occasioni sprecate sono state moltissime. Ma questa volta la legge del “gol sbagliato gol subito”, altre volte rivelatasi amica, si è ritorta contro con grande gioia delle inseguitrici, Napoli su tutte. 

“E’ una sconfitta episodica – il commento amaro di Mancini. – Abbiamo creato svariate occasioni ma il loro portiere è stato bravissimo. Peccato, avevamo dominato la partita per tutto il secondo tempo e avremmo meritato di vincerla, ora non resta che rimboccarci le maniche e ripartire”. Dello stesso avviso anche Erick Thohir, intervenuto dall’Indonesia per rincuorare i suoi dopo la partita. “Non dimentichiamo che il nostro obiettivo è tornare in Champions League – ha spiegato il presidente. – Il calcio è così, potevamo vincere noi e invece abbiamo perso. Ora però stiamo tranquilli, manca ancora un girone alla fine del campionato”. 

Vero, però è innegabile che l’Inter stia attraversando un periodo di flessione, almeno a livello di risultati. La sconfitta col Sassuolo è la seconda consecutiva tra le mura amiche di San Siro, un campanello d’allarme che non può lasciare indifferente il popolo nerazzurro, abituatosi piuttosto bene in questi primi mesi di stagione. Il paradosso è che i nerazzurri abbiano finito per perdere una partita giocata bene, decisamente meglio di quanto fatto a Empoli tanto per restare sull’attualità. Al Castellani era stato sufficiente un tiro per vincere, ieri invece non ne sono bastati 15 (6 nello specchio) per bucare la porta di Consigli, più volte chiamato a interventi super per impedire all’Inter di passare in vantaggio. 

A dire il vero il Sassuolo non è rimasto a guardare: anche Handanovic, soprattutto nel primo tempo, ha avuto un bel da fare su Missiroli e Sansone. Nel complesso però i nerazzurri, schierati da Mancini con il solito 4-3-3 (Medel, Kondogbia e Brozovic a centrocampo, Ljajic, Icardi e Perisic in attacco), hanno creato molto di più, comandando il gioco e andando spesso vicino al vantaggio. E’ stato soprattutto il serbo ex Roma a sprecare sotto porta, sia nel primo che nel secondo tempo, un po’ come Icardi, stranamente impreciso proprio all’alba del match. Azioni da una parte e dall’altra e risultato fermo sullo 0-0 solo grazie ai portieri: poi, a pochi secondi dal fischio finale di Doveri, ecco il colpo di scena che non ti aspetti. 

I nerazzurri pasticciano e Miranda stende Defrel proprio sotto gli occhi dell’arbitro: rigore e 1-0 firmato Berardi (95’). “Doveri è sempre perfetto con noi, non gli sfugge nulla – le parole ironiche di Mancini. – Il rigore c’era ma Berardi doveva essere espulso a inizio partita per una manata su D’Ambrosio”. Tanta frustrazione per il tecnico di Jesi, costretto a cedere lo scettro d’inverno proprio a un soffio dal traguardo. A far festa, dunque, è il Napoli di Sarri, tornato in testa a fine girone d’andata 9520 giorni dopo l’ultima volta. Che, neanche a dirlo, si concluse con lo scudetto. Le statistiche parlano in favore degli azzurri, a Inter, Juventus e Fiorentina il compito di smentirle. 

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