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Campeggi, sanatoria in arrivo

All’esame della Commissione Attività produttive della Camera c’è una proposta di legge che regolamenta campeggi e villaggi turistici ma che prevede l’ennesima sanatoria per le strutture esistenti

Campeggi, sanatoria in arrivo

Il turismo all’aria aperta è un settore in continua crescita che vale 3 miliardi di euro all’anno in Italia. E’ partendo da questa considerazione che nasce la proposta di legge per regolamentare il settore: campeggi, villaggi, aree attrezzate per una breve sosta. Ma nelle pieghe della legge – all’esame della commissione Attività produttive della Camera – si nasconde la sanatoria (l’ennesima, in un Paese, il nostro, dove abusi e irregolarità ambientali sono all’ordine del giorno) per quelle strutture che non sono in regola.

La proposta di legge all’esame dei deputati definisce i princìpi fondamentali e gli strumenti della politica del turismo all’aria aperta, i requisiti minimi che devono essere assicurati dalle strutture ricettive all’aperto, reca disposizioni in materia di compatibilità urbanistica, disciplinando la perimetrazione delle aree dove sono consentite le strutture ricettive *open air*, nonché le relative modalità di installazione, definisce le dotazioni, gli impianti e la gestione dei rifiuti delle strutture ricettive all’aperto e reca norme specifiche per quelle che possono essere realizzate su aree demaniali, previo conseguimento di concessione ai sensi delle regole generali in materia di accesso ed esercizio delle attività di servizi, secondo quanto previsto dalla direttiva 2006 del Parlamento europeo.

Poi c’è la norma – ecco il punto – che disciplina le strutture ricettive all’aperto “esistenti, già autorizzate e ricadenti in zona con diversa destinazione”. Ebbene, i Comuni, d’intesa con la regione interessata, adottano una variante allo strumento urbanistico generale vigente per destinare le aree già in uso a zone per complessi ricettivi all’aperto, motivando singolarmente le ragioni delle eventuali esclusioni. Non solo. E’ previsto anche che “per le strutture individuate può essere richiesta la regolarizzazione sotto il profilo paesaggistico, ove ricadenti in una zona vincolata e realizzate successivamente all’imposizione del vincolo”.

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