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Calzedonia, è quasi fatta per La Perla: ma il nodo sono i 600 posti di lavoro a Bologna

L’intesa è già stata raggiunta ma il nodo sono i 600 posti di lavoro dell’azienda bolognese in crisi: si arriverà alla creazione di una newco che salvi il marchio, gli stabilimenti e almeno una parte dei contratti di lavoro.

Calzedonia, è quasi fatta per La Perla: ma il nodo sono i 600 posti di lavoro a Bologna

Quasi fatta per l’entrata di La Perla nella galassia Calzedonia. Siglata l’intesa, diffusa tramite comunicato ufficiale dalle due aziende, ora viene il difficile: il colosso veneto di proprietà dell’imprenditore Sandro Veronesi che controlla, tra gli altri, anche i marchi Tezenis e Intimissimi, acquisendo lo storico marchio di intimo made in Bologna deve far fronte alla travagliatissima crisi di La Perla, l’azienda di proprietà del fondo d’investimento americano, Jh partners.

“Calzedonia — spiega il comunicato — sta elaborando un piano industriale da discutere con le parti sociali che, pur considerando le difficoltà aziendali e di mercato, ha come obiettivo primario salvaguardare il maggior numero possibile di posti di lavoro nel Comune di Bologna”. Ora, con la firma dell’accordo in esclusiva, la partita si sposta sul futuro dei circa 600 dipendenti La Perla di Bologna.

E qui arriva la parte più spinosa della trattativa. Come hanno già spiegato i sindacati che ieri hanno incontrato l’amministratore delegato della società bolognese, Tim Brasher. A lui è toccato illustrare le caratteristiche dell’operazione. “Abbiamo chiesto un confronto urgente con Calzedonia — fa sapere Giacomo Stagni della Cgil —. Vogliamo conoscere i progetti contenuti nel piano industriale e il futuro dei dipendenti. La nostra priorità è difendere i posti di lavoro”. Chiaro che, almeno in parte, i contorni del piano industriale del rilancio sono già tracciati. Difficile, a queste condizioni, pensare a un’operazione per ristrutturare il debito dell’azienda. Più probabile, dunque, che si vada verso il concordato preventivo per calmare i creditori (70 i milioni di debito dell’azienda).

Così si arriverebbe alla creazione di una «newco» nella quale confluiranno il marchio bolognese, gli stabilimenti e una parte dei circa 600 dipendenti bolognesi. Un’opzione che ieri è stata confermata ai sindacati. Resta da capire di quanti lavoratori la nuova proprietà sarà capace di farsi carico. Ma prima bisognerà risolvere la questione degli ammortizzatori sociali.

La Perla ha chiuso il 2012 con un fatturato di 107 milioni di euro, Calzedonia, di cui come detto fanno parte anche Intimissimi e Tezenis, è un colosso da un miliardo di euro di fatturato, con 1470 negozi, 20 mila dipendenti nel mondo, di cui 2200 in Italia.

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