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Calcio: muove 4,5 miliardi ma ha accumulato perdite per 3,6 miliardi in tre anni. Report Figc

Presentato il ReportCalcio 2023 della Federazione gioco calcio. Nella stagione 21-22 i primi 100 club italiani hanno perso 3,3 milioni al giorno in media. L’indebitamento del calcio professionistico è di 5,6 miliardi. Ecco tutti i dati

Calcio: muove 4,5 miliardi ma ha accumulato perdite per 3,6 miliardi in tre anni. Report Figc

Il mondo del calcio è un settore industriale sempre più rilevante per il paese. Considerando anche l’effetto indiretto e indotto su 12 settori collegati alla catena di valore calcistica, si stima che l’impatto sull’economia nazionale sia oltre 11,1 miliardi di euro, creando quasi 126.000 posti di lavoro. Nel 2020, il calcio professionistico di Serie A, B e C ha contribuito con oltre 1,3 miliardi in tasse e contributi previdenziali. Il calcio mantiene quindi un impatto socio-economico positivo per il nostro sistema paese, quantificabile in oltre 4,5 miliardi di euro.

Tuttavia bisogna fare i conti con la dura realtà. Nella stagione 2021-2022, si rileva un aggravarsi del disavanzo economico nel calcio professionistico, con una perdita aggregata di 1,4 miliardi di euro, peggior risultato netto degli ultimi 15 anni a dimostrazione di una difficoltà strutturale del settore. Ma il dato è ancora più grave se si guarda agli ultimi tre anni: in questo caso le perdite totali raggiungono i 3,6 miliardi di euro. L’indebitamento complessivo, nella stagione 2021-2022, supera la soglia di 5.6 miliardi.

È quanto emerge dalla 13° edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale, del Centro Studi Figc che ieri il presidente delle Federazione Gabriele Gravina ha presentato in anteprima a Sky Sport 24.

“Da questo ennesimo studio emerge chiaramente il potenziale straordinario del mondo del calcio nel suo complesso che rappresenta il primo fattore di sviluppo in ambito sportivo e uno dei più rilevanti dal punto di vista sociale del nostro Paese” ha dichiarato il presidente della Figc Gabriele Gravina, “Per quanto riguarda l’aspetto economico risulta invece evidente la necessità di riportare in equilibrio il sistema, mettendo sotto controllo i costi e destinando risorse per gli investimenti nei vivai e nelle infrastrutture”.

Calcio: ricavi in calo, patrimonio netto aggregato ridotto del 36%

Nel dettaglio della stagione 2021-2022, i ricavi totali si sono ridotti a 3,4 miliardi di euro, leggermente inferiori rispetto ai 3,6 miliardi dell’anno precedente. Questa diminuzione avviene nonostante una crescita nei ricavi da ingresso stadio, grazie alla graduale riapertura degli impianti. I costi di produzione sono rimasti stabili a circa 4,7 miliardi di euro, con una parte considerevole attribuita agli stipendi, che rappresentano quasi l’84% dei ricavi netti (al netto delle plusvalenze).

L’indebitamento totale del calcio professionistico è aumentato ulteriormente nel 2021-2022, superando i 5,6 miliardi di euro, mentre il patrimonio netto aggregato si è ridotto del 36% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 440 milioni di euro. Ciò ha portato diverse società a effettuare aumenti di capitale significativi per coprire le perdite. L’indice di liquidità (rapporto tra attività e passività a breve termine) è mediamente basso sia per le società di Serie A (0,5) che per quelle di Serie B (0,5), limitando le opportunità di investimento.

A pesare sulle perdite del calcio soprattutto il costo degli stipendi

Il calcio professionistico italiano ha subito una perdita di quasi 3,6 miliardi di euro nelle ultime tre stagioni. E a gravare sulle perdite è principalmente il costo degli stipendi che rappresentano quasi l’84% dei ricavi nell’ultima stagione.

Il Report evidenzia che il costo del lavoro esteso, comprensivo di stipendi e ammortamenti/svalutazioni dei cartellini, ha continuato a crescere. Mentre i ricavi medi per club sono diminuiti dell’11,2% tra la stagione 2018-2019 e la media del triennio Covid, gli ingaggi sono invece aumentati del 9,6% e gli ammortamenti/svalutazioni del 19,5%. Nel complesso, la percentuale del costo del lavoro rispetto al valore della produzione è passata dal 53% nel 2018-2019 al 70% nel 2021-2022, e la sua incidenza sui ricavi di vendita è aumentata dal 69% all’84%. In altre parole, solo il 16% dei ricavi ordinari dei club rimane al di fuori dell’impiego nel costo della rosa giocatori.

I 100 club delle società di calcio italiane hanno subito una perdita di 3,3 milioni di euro al giorno, ammontando a oltre 1,3 miliardi di euro in totale (di cui 1 miliardo nella Serie A). I ricavi dei club della massima divisione hanno totalizzato 2,3 miliardi di euro, oltre a 541 milioni di euro di plusvalenze. Tuttavia, è stata spesa una somma complessiva di quasi 2,9 miliardi di euro, di cui 1,9 miliardi per stipendi e 970 milioni per ammortamenti.

Europeo 2032 un’opportunità per investimenti infrastrutturali

Rispetto ad altre leghe europee, il calcio italiano presenta parametri economico-finanziari meno favorevoli, una maggiore dipendenza dai ricavi televisivi e minori iniziative di sostegno per i giovani e investimenti infrastrutturali. Soprattutto per quest’ultimo campo è essenziale avviare un programma per la costruzione di nuovi stadi, considerando che il settore continua ad attirare investitori. In quest’ottica la candidatura per ospitare l’Europeo del 2032, spiega il Report, è vista come un’opportunità significativa per il calcio italiano.

Crescono i tesserati nel calcio

Cresce il numero di calciatori registrati con una crescita del 24,9% e un aumento di quasi 210.000 giocatori in una sola stagione (da 840.054 nel 2020-2021 a 1.049.060 nel 2021-2022) tornando ai livelli pre Covid-19,. L’impatto maggiore si è verificato nell’attività giovanile, con 807.807 tesserati Under 20 nella stagione 2021-2022, rappresentando un aumento del 36% rispetto all’anno precedente. Inoltre, i calciatori maschi tra i 5 e i 16 anni rappresentano oltre il 20% della popolazione italiana per quella fascia di età, in aumento rispetto al 14,4% del 2020-2021.

La pandemia ha colpito profondamente

A livello internazionale, il calcio è stato gravemente colpito dalla pandemia. I dati finanziari di circa 700 club partecipanti alle 55 principali divisioni dimostrano che nei due anni del biennio 2020-2021 i ricavi sono diminuiti di 4,2 miliardi di euro rispetto al 2019, principalmente a causa del crollo delle entrate legate alla vendita di biglietti. Nel periodo di emergenza sanitaria, i costi sono aumentati, soprattutto a causa dell’incremento degli stipendi, che sono passati da 14,7 miliardi di euro nel 2019 a 15,9 miliardi nel 2021.

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