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Calcio: Mondiali femminili al via, spot per la parità di genere

L’Italia esordisce domenica contro l’Australia – Il caso degli stipendi: nel mondo una calciatrice su tre gioca a calcio come secondo lavoro, il 60% guadagna massimo 600 dollari al mese.

Calcio: Mondiali femminili al via, spot per la parità di genere

Hanno preso il via, in Francia, i Mondiali femminili di calcio, ai quali l’Italia partecipa – senza troppe ambizioni ma con una formazione di buon livello – dopo ben 20 anni di assenza. Le azzurre esordiscono domenica alle 13 contro l’Australia e sono inserite nel gruppo C insieme alle oceaniche, al Brasile e alla Giamaica: passare il turno dovrebbe essere alla portata delle ragazze guidate da Milena Bertolini. La novità di questa edizione, oltre alla ritrovata presenza dell’Italia, è che il calcio femminile è diventata una vera e propria moda.

Per la prima volta, in Italia, l’evento è coperto integralmente da Sky, che già dall’inizio di questa stagione ha iniziato a puntare forte sui “tacchetti rosa”, trasmettendo almeno una partita a settimana del campionato di Serie A femminile. Non c’è però solo l’interesse della tv, con ascolti in crescita: la partita decisiva tra Juventus e Fiorentina, lo scorso marzo, si è giocata all’Allianz Stadium, che per l’occasione ha registrato il tutto esaurito, con 40.000 spettatori (il record precedente per una partita di calcio femminile, risalente al 2008, era di 14.000 presenze…).

Crescono anche le tesserate e gli investimenti della Federazione: le giocatrici oggi nello Stivale sono 23mila, il doppio rispetto a cinque anni fa anche se ancora poco in proporzione al totale europeo, che vede ben 1,3 milioni di tesserate. La FIGC ha investito, nella stagione 2017-2018, 4,2 milioni di euro: un dato ancora lontano dai 15,4 milioni della federazione britannica, così come resta lontano – anche se in evidente aumento – l’investimento da 30 milioni della Fifa per l’organizzazione della rassegna mondiale, rispetto ai 400 milioni stanziati per i colleghi maschi a Russia 2018. Uno dei grandi temi di questo Mondiale, che accende i riflettori su un movimento in crescita sia in Italia che nel mondo, è proprio quello della parità di genere.

Il calcio femminile si affaccia da poco alla ribalta mediatica, ma gli stipendi sono ancora lontanissimi da quelli degli uomini. La numero 10 del Brasile, Marta Vieira da Silva, è la calciatrice più pagata con 500.000 dollari l’anno (che diventano 1 milione con gli sponsor). Ma tutte le altre? Uno studio pubblicato da FifPro, sindacato mondiale dei calciatori, ha evidenziato che una calciatrice su tre ha ancora oggi un altro lavoro e che lo stipendio medio, per il 60% di loro, non supera i 600 dollari al mese. Solo l’1% delle calciatrici guadagna dagli 8.000 dollari al mese in su.

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