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Btp Italia batte tutti i record: lo Stato incassa 22,3 miliardi

I piccoli risparmiatori hanno investito quasi 14 miliardi nei nuovi Btp Italia 2025, mentre gli istituzionali ne hanno comprati più di 8 – Per la prima volta, il collocamento aveva un obiettivo dichiarato: combattere le conseguenze del coronavirus

Btp Italia batte tutti i record: lo Stato incassa 22,3 miliardi

Con 22,3 miliardi di euro raccolti in quattro giorni, il nuovo Btp Italia 2025 si è rivelato uno dei titoli pubblici di maggior successo nella storia del nostro Paese. Invogliati da un tasso reale dell’1,40% lordo/annuo (a cui ogni sei mesi verrà aggiunta l’inflazione, se ci sarà) e da un premio fedeltà doppio rispetto al passato (pari all’8 per mille), ma forse anche, in parte, dalla prospettiva di aiutare lo Stato ad affrontare l’emergenza coronavirus (obiettivo dichiarato dell’emissione), gli italiani hanno scelto di premiare i buoni del Tesoro indicizzati all’inflazione con il risultato migliore di sempre.

Alla fine, la quota di risparmio catalizzata dal Btp Italia 2025 ha sfiorato la vetta siderale dei 14 miliardi di euro: il secondo giorno è andato meglio del primo e il terzo (con 5,211 miliardi raccolti) è stato ancora più fruttifero del secondo, portando la raccolta a 13,966 miliardi di euro, distribuiti fra quasi 400mila piccoli risparmiatori.

A questi si sono aggiunti giovedì gli investitori istituzionali, che nelle due ore a loro disposizione hanno rastrellato altri 8,23 miliardi di Btp Italia 2025, portando il bottino complessivo dell’emissione a 22,3 miliardi di euro. Si tratta del collocamento di Btp Italia più ampio dal lancio di questo strumento, che risale al 2012. Il precedente record spettava all’emissione del novembre 2013, quando furono raccolti ordini per 22,271 miliardi.

Come da abitudine, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha affidato il suo commento a Twitter: “Un grande successo, gli italiani dimostrano così fiducia e sostegno al nostro Paese, che vuole uscire presto da questa crisi, più forte di prima”.

Prima dell’apertura della Borsa, in base alle condizioni di mercato, il ministero dell’Economia aveva comunicato l’intenzione di non modificare il tasso d’interesse offerto, confermando il tasso cedolare reale annuo definitivo al 1,4%, pari al valore del tasso minimo garantito già annunciato.

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