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Btp, banche e utilities: tutte le spine di Piazza Affari

Mentre Wall Street colleziona record e Apple vola, l’Italia paga la crisi di fiducia alimentata dagli ondeggiamenti politici, ingigantiti dall’asse sovranista Salvini-Orban: ansia per l’asta Btp di domani – A Piazza Affari il trend ribassista si allarga dalle banche alle utilities

Btp, banche e utilities: tutte le spine di Piazza Affari

I mercati finanziari avanzano senza strappi verso nuovi massimi sotto la spinta dell’accordo sui dazi tra Usa e Messico. La cautela è d’obbligo in attesa che la pax di Trump si estenda al Canada e superi le non poche resistenze all’interno degli Usa e, soprattutto, che si apra uno spiraglio sul fronte della Cina, prima che scattino il 5 settembre le nuove sanzioni sulle merci in arrivo da Pechino (200 miliardi), L’ottimismo si trasmette sui mercati, con qualche eccezione: soffre l’Argentina, riprende la discesa della lira turca. E poi c’è l’Italia che marcia consapevole verso un autunno rovente. A spingere le spread al rialzo sono per ora le dichiarazioni incendiarie in arrivo dal governo che invano il ministro Tria tenta di spegnere. In Piazza Affari, oltre allo stress delle banche che hanno ormai vanificato buona parte dei progressi sul fronte di npl e sofferenze, si è aperto il fronte delle utilities, già settore rifugio per eccellenza. I mercati assistono più con curiosità che timore alla crisi del Bel Paese anche perché i portafogli si stanno svuotando di Btp.

MERCATI USA AI MASSIMI. BRILLA ANCHE TIFFANY

In questa cornice Wall Street continua a macinare record:

  • Il Dow Jones +0,07% si mantiene sopra i 26 mila punti (26.067,27 punti) , S&P500 +0,03% a 2.897,62 punti. Il Nasdaq con un +0,15% si è portato a 8.030,04 punti stabilendo un nuovo record.     
  • Da rilevare la nuova performance di Apple: +1%, ennesimo record storico a 220,18 dollari. La capitalizzazione di Borsa raggiunge la stratosferica cifra di 1.061 miliardi di dollari. A spingere gli acquisti è l’attesa di nuovi prodotti. Apple si appresterebbe a lanciare tre nuovi iPhone. Si rumoreggia anche di una possibile alleanza con Tesla.
  • Buona anche la trimestrale di Tiffany’s +1%, in crescita di ricavi e profitti sotto la guida di Alessandro Bogliolo.
  • Cauti stamane i listini asiatici. Tokyo sale di un modesto 0,1%. Toyota +0,7% sull’onda dell’ingresso in Uber con l’obiettivo di trasformare il gruppo nel leder mondiale della mobilità. Ma i Big dell’auto cercano di capire lo scenario aperto dalle nuovo regole sul Messico.
  • Deboli le Borse cinesi: Shanghai-0,2%, Hong Kong -0,4%.

TURCHIA, MOODY’S BOCCIA YAPI (UNICREDIT)

  • Continua l’emergenza sulla lira turca. Moody’s ha tagliato il rating di 18 banche e 2 compagnie finanziarie. L’agenzia  ha inoltre abbassato il rating dei covered bonds emessi da sei banche turche tra cui Yapi che fa capo a Unicredit.
  • In lieve rialzo il petrolio: Brent attorno ai 77 dollari. A Piazza Affari arretra Saipem -2,7%.

EURO RISALE A 1,17, CRISI DI FIDUCIA PER L’ITALIA

 I venti di ottimismo che spirano da Wall Street non contagiano Milano. A sua volta Piazza Affari contribuisce a frenare la marcia del Toro nel Vecchio Continente. I listini sono condizionati anche dalla ripresa dell’euro sul dollaro che ha superato quota 1,17. Prosegue così la fase di correzione del biglietto verde che da Ferragosto è arretrato del 3,5% nei confronti della moneta unica a causa della maggiore propensione, la conferma della politica di rialzo dei tassi graduale e l’accordo tra Stati Uniti e Messico.

Ancora una volta a guidare la discesa è la Borsa italiana che accelera il ribasso nel finale lasciando sul terreno lo 0,85% fino a a 20.620 punti.

Contrastati gli altri listini della zona euro: Madrid -0,55%; Parigi +0,11%; Francoforte -0,09%.

Meglio Londra +0,54% che ha riaperto i battenti dopo il lungo week end del Bank Holiday. La spinta arriva da oltre Oceano: il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin  si è detto pronto a “ siglare un accordo di libero scambio con il Regno Unito”, quando ”sarà pronto”. 

La nota dolente resta l’Italia, come ha confermato il calo della fiducia dei consumatori e delle imprese sceso a 103,8 da 105,3 di luglio. Il deterioramento è diffuso in tutti i settori, fatta eccezione per il commercio al dettaglio. In particolare, si è rivelato superiore alle attese il calo della fiducia delle imprese manifatturiere.

SALVINI: ORBAN, IL MIO MODELLO ECONOMICO

A surriscaldare il quadro ci pensa ancora una volta il vice premier Luigi Di Maio che ieri non ha escluso uno sforamento del tetto del 3% di deficit nella prossima finanziaria. Prova a gettare acqua sul fuoco il ministro dell’Economia Giovanni Tria in visita a Pechino: “ Il debito italiano è sostenibile, si è stabilizzato ed è entrato in una fase anche se lievemente di riduzione”. L’impegno dell’esecutivo è “di continuare nel sentiero di riduzione del rapporto debito pil”. “Nei prossimi mesi – ha concluso –  quando ci sarà un chiarimento sui programmi del governo sono fiducioso in un rientro del cosiddetto spread, che non mette in pericolo né la sostenibilità né là solvibilità del nostro debito”.

Intanto l’altro vice premier, Matteo Salvini, scopre un nuovo modello di crescita: l’Ungheria. Un caso da studiare, ha detto durante la conferenza stampa congiunta con Viktor Orban,  in vista della manovra economica’. Salvini ha lodato, tra le altre cose, la flat tax in vigore in Ungheria e il basso tasso di disoccupazione. Dati che sono “la dimostrazione che un Paese può crescere investendo, spendendo e non tagliando e sacrificando”. Purché possa contare, si dovrebbe aggiungere, sullo sforzo della Ue e sugli investimenti industriali tedeschi.

SALGONO I RENDIMENTI, DOMANI 7,75 MILIARDI DI TITOLI LUNGHI

L’andamento del mercato non giustifica peraltro tanto ottimismo.

Il rendimento del decennale a fine giornata si è posizionato intorno al 3,17% da 3,21% dell’apertura, un livello che non si vedeva dal maggio 2014.  Lo spread è tornato a sfiorare i 280 punti base dopo aver violato la soglia dei 283 punti base, portandosi sui massimi degli ultimi cinque anni.

Il secondario, che pure aveva registrato un discreto rimbalzo dopo l’asta dei Ctz (forti domanda ma a rendimenti quasi raddoppiati) ha invertito la rotta chiudendo sotto il  segno della debolezza in vista delle prossime aste.

Oggi verranno offerti 6 miliardi di Bot semestrali, in linea con i 6 miliardi in scadenza. Sul mercato grigio il Bot febbraio 2019 vede un rendimento a 0,517-0,368%.

Ma il mercato resta concentrato sulle aste a medio-lungo di giovedì 30 agosto, per un’offerta complessiva fra i 6 e i 7,75 miliardi di euro su quattro titoli, fra cui il nuovo Btp 5 anni ottobre 2023 offerto per 3-3,75 miliardi di euro. Il titolo staccherà una cedola di 2,45% contro 0,95% dell’attuale benchmark marzo 2023.

SOFFRONO ANCHE LE BANCHE, SI SPEGNE FCA

Le tensioni sul debito hanno pesato sul comparto bancario: l’indice di settore che ha lasciato sul terreno l’1,73%, rispetto a uno Stoxx dei titoli bancari europei che ha limitato le perdite allo 0,4%.

 Intesa -0,6%, Unicredit -2,6%, Mps -2,7%.  Fuori dal listino principale, Mps, -2,71%, tocca nuovi minimi a 2,082 euro per azione. 

Nel comparto assicurativo, Generali -0,7%.

Rallenta il comparto automotive Fiat Chrysler che inizialmente aveva beneficiato ancora dell’intesa commerciale tra Stati Uniti e Messico, sul finale è scivolata sotto la parità (-0,11%).Bene invece Cnh +1,67%. Altri titoli favoriti dall’accordo sono Brembo [BRBI.MI] -0,1% e Tenaris -1,5%.

Denaro anche su Pirelli  +1,1%, stamattina gli analisti di Jp Morgan hanno alzato il target price sul titolo portandolo a 8,8 euro dagli 8,3 precedenti confermando il giudizio Overweight.

ATLANTIA PROFONDO ROSSO. IDEM A2A

Atlantia ha chiuso in calo del 3,15%. Gli analisti ritengono che il rendimento lordo del 10,2%, emerso dalla pubblicazione dei testi delle concessioni autostradali di ieri, non sia una sorpresa. Sottolineano invece che le condizioni dei contratti potrebbero peggiorare in futuro.

Deboli anche i titoli degli altri concessionari autostradali. Sias ha chiuso in ribasso del 2%. La controllante Astm ha perso il 2,7%. Autostrade Meridionali ha lasciato sul terreno il 3,2%.

Fincantieri tonica dopo che il vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato che sarà la società ad occuparsi di ricostruire il ponte di Genova. La società ha inoltre annunciato di aver firmato un memorandum of understanding per ampliare la cooperazione in Cina con CSSC.

Le utilities pagano la prospettiva della revisione delle concessioni ventilata dal governo.

A2A  -3%. Dopo l’operazione Acsm-Agam il gruppo guarda ancora al consolidamento. Lo scorso 20 agosto è scattata l’Opa su Acsm-Agam (si concluderà il 7 settembre); l’Offerta rappresenta l’ultimo atto della nascita della Multiutility del Nord, che vede la multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia in cabina di regia come partner industriale.

Snam
 -0,5%, ha siglato in Cina un memorandum of understanding con State Grid International Development (Sgid) “per valutare una serie di possibili opportunità di collaborazione”.  L’accordo, si legge in un comunicato, riguarda, in particolare, gli utilizzi delle nuove tecnologie per ridurre le emissioni di CO2.

PRESE DI BENEFICIO PER JUVENTUS -9%

Nel resto del listino:

Prese di beneficio per Juventus -9% dopo il 16% di lunedì.

Salini Impregilo -0,7%, ha invertito la tendenza nel finale. La società ha precisato  che le decisioni assunte dall’Ethiopian Electric Power nei confronti di Metec (Metals and Engineering Corporation) “non riguardano il contratto in essere per la costruzione della diga Grand Ethiopian Renaissance Dam”.

MolMed -0,5%, ha annullato circa cinque punti di guadagno. La prima terapia cellulare per i tumori esistente al mondo arriva in Europa.È stato reso noto che l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha dato il via libera ai primi due “farmaci”, destinati ai tumori liquidi, basati sulla modifica genetica delle cellule T dei pazienti stessi detta anche terapia CAR-T. 

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