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Brexit fa volare la sterlina, l’accordo sui dazi elettrizza i mercati

La vittoria di Johnson alle elezioni britanniche manda in orbita la sterlina, mentre Wall Street e le Borse asiatiche festeggiano l’accordo Usa-Cina sui dazi – Presto la firma Fca-Peugeot

Brexit fa volare la sterlina, l’accordo sui dazi elettrizza i mercati

La notte di Santa Lucia ha portato tante certezze ai mercati: a Londra stravince Boris Johnson, a Washington e Pechino si celebra la pace sui dazi. Anche la Bce, dopo la Fed, conferma la linea morbida sui tassi. E i mercati esultano.

Il cambio euro-sterlina è in calo di quasi il 2%, a 0,829, sui minimi degli ultimi tre anni e mezzo, a seguito del risultato delle elezioni di ieri in Gran Bretagna: i Conservatori dovrebbero aver preso 368 seggi della Camera dei Comuni, su un totale di 650.

Torna a volare Wall Street: Dow Jones +0,79%, S&P 500 +0,86%. Il Nasdaq chiude a + 0,73%.

TRUMP CANCELLA LE NUOVE TARIFFE, YUAN SOTTO I 7 DOLLARI

Nella notte la Casa Bianca ha confermato che il presidente Trump, come anticipato via tweet, ha messo la sua firma sul documento che congela l’introduzione di nuovi dazi del 15% su beni di consumo cinesi pari a 160 miliardi di dollari. In cambio, Pechino si impegna a comprare più derrate agricole statunitensi.

Grande sollievo anche in Asia. Si accende lo yuan cinese. Il cambio dollaro-renminbi scende sotto quota 7, a 6,97, minimo da luglio. La Borsa di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo del 2,4%, quella di Hong Kong del 2% e quella di Shanghai dell’1,2%.

L’indice Msci Global, calcolato su 49 Borse di tutto il mondo, ha stabilito il nuovo record assoluto a quota 551,84. Il rendimento dei R-bond decennale sale a 1,8817%.

Il petrolio Brent si riavvicina ai massimi da settembre a 64,6 dollari il barile.

ARAMCO SALE SOPRA I 2MILA MILIARDI DI DOLLARI

Il titolo Aramco ha già superato, dopo soli due giorni di quotazione, una valutazione superiore ai 2mila miliardi di dollari, come desiderato dal principe saudita Mbs. In realtà, secondo le stime degli analisti di Bernstein, il valore reale non supera i 1.350 miliardi di dollari, comunque ben al di sopra di Exxon (meno di 300 miliardi di valore).

EURO IN SALITA, VERSO UN ACCORDO CON LONDRA

L’euro si apprezza stamane a 1,117 sul dollaro, il massimo da agosto. Non dispiace a Bruxelles l’esito del voto britannico, che rende possibile un accordo per un’uscita senza traumi di Londra, evitando il protrarsi di una lunga incertezza. La Germania si è già detta ottimista sulla possibilità di un accordo “standard” tra Londra e Bruxelles entro il 2020.

Si apre intanto la questione scozzese: lo Scottish National Party, favorevole alla permanenza nella Ue, ha conquistato 55 seggi su 59. Non è da escludere un clamoroso divorzio nel Regno Unito.  

LAGARDE: “SARÒ UN GUFO DOTATO DI SAGGEZZA”

“Non commettete l’errore di esagerare nel voler dare un’interpretazione delle mie parole. Non puntate a indovinare e non fate riferimenti incrociati con chi mi ha preceduto. Sarò me stessa e quindi probabilmente diversa”. Christine Lagarde ha esordito così nella prima conferenza stampa da numero uno della Banca centrale europea. “Sarà falco o colomba?”, le è stato chiesto. “La mia ambizione – ha risposto – è essere un gufo, che è dotato di saggezza”.

Fuori dalle metafore, oltre alla conferma dei tassi bassi e degli acquisti del Quantitative Easing, due passaggi meritano attenzione. A proposito dell’Italia, apprezzamento per l’apertura di Ignazio Visco a ridurre l’esposizione delle banche ai titoli sovrani in cambio degli Eurobond. Ancor più rilevante l’avvio della revisione “strategica” della politica monetaria “che guarderà a ogni aspetto e avrà bisogno di tempo”.

L’intesa commerciale con la Cina, già anticipata nel pomeriggio dal tweet di Trump, ha messo le ali anche ai listini europei. Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell‘1,02%, a 23.390 punti.

Segno più anche per Francoforte (+0,59%), Parigi (+0,4%) e Madrid (+78%). Nel giorno delle elezioni Londra sale dello 0,81%. 

BTP, RENDIMENTO E SPREAD IN DISCESA

Brindano le azioni, perdono smalto le obbligazioni. La ripresa della propensione al rischio ha provocato l’aumento della curva dei rendimenti dei Btp che ricalca quello del Bund.

Lo spread fra decennale italiano e tedesco è in discesa a 150 punti base. Il rendimento del Btp è a 1,23%.

ACCELERA FIAT CHRYSLER: LA FIRMA IN SETTIMANA

Fca e Psa hanno fatto progressi sul memorandum per la fusione e potrebbero firmare un accordo la prossima settimana, scrive Bloombeg. A spingere il titolo Fca (+2,5%) anche la sigla dell’accordo tra Chrysler e il sindacato Uaw.

UNICREDIT AL TOP DA 14 MESI, VOLA NEXI

A confermare il tono positivo per il rischio ci ha pensato il comparto bancario, in forte ripresa. Avanza Unicredit (+3,2%) che tocca i massimi da 14 mesi. Bene anche Bpm (+2,4%) e Ubi (+4%). Mps +2,3%, Intesa +1,3%.

Vola anche Nexi (+2,4%) ad un nuovo massimo dell’anno: Cdp è a favore di una fusione con Sia per creare un campione dei pagamenti elettronici.

PIACCIONO SOLO LE UTILITIES VERDI

Contrastate le utilities. Soffrono i titoli più legati alla dinamica dei tassi. Giù Italgas (-1,3%) e Terna (-0,5%), in linea con lo stoxx di settore (-0,6%).

Prendono il volo le società che producono energia da fonte rinnovabile sulle attese degli effetti del “green new deal Ue”, i cui obiettivi sono stati annunciati dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von den Leyen.

Corrono Alerion (+2,36%) e Ternienergia (+8%). Bene anche Enel (+0,6%) ed Erg (+0,3%).

Safilo perde il 3%, che si aggiunge al tonfo di ieri (-25%) dopo il piano industriale di “difficile esecuzione”, secondo alcuni analisti e dopo i recenti rialzi.

JUVENTUS, CHIUSI GLI SCAMBI SUI DIRITTI

Giornata difficile per i club quotati. Juventus -2,3% nell’ultimo giorno di negoziazione dei diritti dell’aumento di capitale.

As Roma -2,9%: sembra che Dan Friedkin, potenziale acquirente della società giallorossa, e il proprietario della squadra James Pallotta non abbiano trovato un accordo sul prezzo di cessione.

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