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BPop-Bpm, Saviotti: fusione entro il 20 febbraio, no aumento

Il manager ha assicurato che “non ci sarà mai un aumento di capitale” per realizzare il progetto d’integrazione – I titoli dei due istituti viaggiano in forte rialzo a Piazza Affari.

BPop-Bpm, Saviotti: fusione entro il 20 febbraio, no aumento

“Stiamo lavorando per chiudere, ci vuole ancora un po’ di tempo ma sono fiducioso”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, in merito alle trattative per una fusione con Bpm a margine di un convegno organizzato dalla Fabi.

Saviotti ha escluso che si possa raggiungere un accordo questo fine settimana, ma ha auspicato che si possa chiudere per il prossimo: “Speriamo – ha risposto ai cronisti – stiamo lavorando, siamo vicini, ci sono alcune cose da mettere a posto ma sono fiducioso”.

Il manager ha poi assicurato che “non ci sarà mai un aumento di capitale” per realizzare la fusione con Bpm.

Saviotti, infine, ha sottolineato che nel confronto avuto con la Bce sul progetto di integrazione è andato “tutto bene”.

Anche il consigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna è intervenuto sul tema della fusione. “Lavoriamo, andiamo avanti. Secondo me è inutile mettere fretta, stiamo lavorando per quell’obiettivo”.  Castagna comunque ammette che quella delle nozze col Banco è al momento l’unica strada battuta da Bpm (“Se siamo andati avanti su questo filone è questa l’indicazione”, ha chiarito) e respinge l’idea che la Bce abbia messo ‘paletti’ all’operazione (“I paletti non so come siano usciti fuori”, ha sottolineato, precisando che, ad esempio sulla governance, dalla Bce non è arrivata “nessuna indicazione precisa”). Alla banca centrale, ha aggiunto, “abbiamo presentato l’operazione, quello che ho detto al mercato l’ho detto anche alla Bce”.

Intanto, oggi a metà mattina il titolo in Borsa di Banco Popolare guadagna l’8,6%, a 7,00 euro, mentre quello della Banca Popolare di Milano viaggia in rialzo del 4,9%, a 0,617 euro.

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