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BORSE ULTIME NOTIZIE: la Cina riparte, il lusso accelera con Moncler e le altre griffe

Riparte l’economia in Cina e il lusso corre. I cinesi sono pronti a spendere i risparmi della pandemia e Pictet vede multipli in crescita

BORSE ULTIME NOTIZIE: la Cina riparte, il lusso accelera con Moncler e le altre griffe

La Cina riapre i battenti. Il lusso, che peraltro già godeva di buona salute, prede il volo. E così, nonostante i moniti degli arcigni banchieri del Nord , primo fra tutti il tedesco Joachim Nagel che anticipa la necessità di più aumenti dei tassi dopo il +0,50% di marzo, sia la Borsa di Milano che la Borsa di Parigi festeggiano l’eterna primavera del settore: nella capitale francese brillano nei giorni delle sfilate  i titoli dei tre grandi: Lvmh +1,8% davanti a Kering +1,7% e Hermès +1,3%, A Piazza Affari corrono Ferragamo, Tod’s e Brunello Cucinelli.

Moncler sotto i riflettori a Piazza Affari

Ma l’Oscar di giornata tocca a Moncler, nata francese poi rivitalizzata dalle cure di Remo Ruffini che ha trasformato un marchio sportivo in una griffe di tendenza a tutte le latitudini. Dopo una partenza sprint Moncler +5,5% a fine mattinata resta il titolo leader di Piazza Affari nonché il più brillante del settore luxury in Europa. Merito dei risultati 2022 migliori del previsto, ma ancor di più le indicazioni positive sulle tendenze di gennaio-febbraio, soprattutto per quanto riguarda i clienti cinesi. Ma quant’è fondato questo ottimismo? 

Il risveglio della Cina: report di Pictet vede multipli in crescita

Partiamo dalla Cina che si risvegliando dopo il lungo letargo provocato dalla pandemia. Negli ultimi cinque anni “il 40% delle vendite dei beni di lusso è stato legato proprio alla Cina, che tuttavia nel corso del 2022 ha registrato un rallentamento delle vendite del 15% (contro una crescita annuale che, generalmente, si è attesta al 10%)”, secondo un report di Pictet firmato da Caroline Reyl, gestore del fondo Premium Brands. E’ probabile che la tendenza agli acquisti possa ripartire più forte che mai. I lockdown hanno favorito una crescita del risparmio delle famiglie cinesi al 20% del Pil. Secondo Reyl questa massa enorme di denaro dovrebbe confluire in nuovi acquisti, una volta riaperte le attività.

Ma non c’è solo la Cina. Il mercato Usa, che l’anno scorso ha fatto da traino al settore, è ancora robusto. L’Europa dovrebbe invece trarre vantaggio dalla ripresa dei flussi turistici asiatici. E buone soTprese potrebbero arrivare dai Paesi Emergenti, dal Brasile all’India alla classe dei nuovi ricchi del continente africano.

Il lusso resiste meglio alla congiuntura

In generale il Lusso ha resistito alla difficile congiuntura macroeconomica grazie alla minore sensibilità degli acquirenti all’inflazione, alla maggiore governabilità sui prezzi e alle nuove strategie di vendita online. Non a caso da inizio anno il settore lusso avanza del 16% contro l’8,70% dell’indice Stoxx 600. 

Di qui la stima di un possibile aumento dei multipli di settore. Il rapporto prezzo/utili è sopra la media storica (23 volte contro 21) ma inferiore a quelli registrati prima della pandemia (25 volte)  e questo contribuisce a rendere le aziende del comparto appetibili. Con un’avvertenza: la sfida tra i brand è particolarmente competitiva. E non tutti sono destinati a vincere.

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