In Piazza Affari piange il telefono. In tutta Europa si fa sentire l’effetto inflazione, sempre inquietante nonostante qualche modesto progresso. Gli indici si piegano verso il basso, pur restando vicini ai massimi. Milano, ieri per pochi minuti sopra quota 28 mila, scivola attorno a quota 27.800, in linea con gli altri listini. Da rilevare ad Amsterdam la frenata di Asml -2,5% nel giorno in cui la Ue vara il piano per i chips. Vola Heineken + 3,45% dopo aver confermato le previsioni di crescita degli utili nel 2023; il rallentamento dell’espansione economica nella regione Asia-Pacifico compensato da una maggiore resistenza dei consumatori di birra in Europa.
Borse ultime notizie: per Tim nuovo tonfo dopo le offerte sulla rete
Non c’è boccale che possa consolare gli azionisti di Tim dopo le offerte sulla rete di Tim, assai più avare di quanto sperato dai report degli analisti. Il titolo dell’ex incumbent -6,4% scivola sotto i 30 centesimi. CDP-Macquarie ha offerto 19,3 miliardi di euro, mentre un’altra fonte vicina al dossier riporta che Kkr ha messo sul piatto 21 miliardi di euro, inclusi 2 miliardi da un meccanismo di earnout. In sostanza i due contendenti hanno migliorato di un miliardo circa le offerte già note, restando molto al di sotto delle richieste di Vivendi, il primo azionista del gruppo che pretende di trattare su valori vicini ai 30 miliardi, comunque necessari per abbassare l’indebitamento a livelli più sostenibili. Difficile, perciò, che si possa arrivare ad un accordo su queste basi: basta al proposito il giudizio di banca Akros: “Le nuove offerte, se confermate, non piaceranno a Vivendi e non è certo che anche il board di Tim ne sarebbe entusiasta”. A questo punto, aggiunge il broker, “l’eventualità di una vendita diretta non è così elevata e altre opzioni potrebbero emergere”.
Borse Europa: si riaccendono i timori sull’inflazione
A tener banco in tutta Europa è ancora l’ascesa dei prezzi specie nel Regno Unito che continua a pagare l’effetto Brexit. L’inflazione britannica resta a doppia cifra a marzo al 10,1% che a marzo è rallentato meno del previsto al +10,1% rispetto al +10,4% di febbraio. Gli economisti avevano previsto che il tasso annuale del Cpi avrebbe frenato al +9,8% a marzo, allontanandosi dai massimi degli ultimi 41 anni visti a ottobre dell’11,1%. In attesa di interventi della Bank of England la sterlina è in rialzo dello 0,25% a 1,2454 dollari.
Meglio ma non troppo l’Eurozona. L’inflazione è cresciuta del +0,9% mese su mese e del +6,9% anno su anno, in linea con i dati precedenti. Non scende nemmeno l’inflazione “core” rimasta al +5,7%, sul livello più alto del millennio. Di qui la previsione di un nuovo aumento dei tassi nella riunione della Bce di maggio. Goldman Sachs è convinta che Francoforte non si fermerà prima di un ritocco al 3,75%.
Pesanti le obbligazioni e i Btp
Date le premesse non stupisce l’andamento pesante dei Btp e in genere dell’obbligazionario della zona euro, con gli investitori nervosi all’avvicinarsi delle riunioni di Bce e Fed in agenda a inizio maggio.
Il tasso del Btp decennale si attesta in area 4,36% dopo aver concluso a 4,29% la seduta precedente, mentre sul segmento 2 anni il rendimento sale a 3,48% da 3,40%. Lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a circa 182 punti base, in linea con la chiusura di ieri.
In giornata i riflettori saranno sugli interventi del capo economista della Bce Philip Lane e dei ‘falchi’ Isabel Schnabel e Klaas Knot, Lane ieri si è detto favorevole a un rialzo a maggio e ha chiarito che l’entità dipenderà dai dati, alimentando l’attesa per i Pmi in agenda venerdì e soprattutto per i prezzi al consumo di aprile a livello di blocco, dato che sarà diffuso il prossimo 2 maggio, due giorni prima del meeting Bce.
Le voci su un’eventuale merger tra Unicredit stabile Banca Bpm +0,4% non scalzano più di tanto il mercato.
A Piazza Affari risale Enel, il fondo Mondrian attacca sulle nomine
Meglio le utility nonostante le indicazioni sui tassi: tra i titoli migliori figurano Hera ed A2a, entrambe +1%. Riprende quota anche Enel +0,70% dopo le vendite degli ultimi giorni. Cresce la polemica sulle nomine: Mondrian Investment Partners, detentore di una partecipazione dell’1,7% del capitale, si è detto “estremamente deluso” dalla “totale mancanza di trasparenza” nel processo di nomina del nuovo Cda.
In vetta all’indice delle blue chips figura Prysmian +1,97%, premiata da City.
Pesanti al contrario i petroliferi: Saipem -3,41% ha comunicato di essersi aggiudicata da Eni -1,2%, l’estensione di due anni del contratto per l’utilizzo della nave di perforazione Santorini.
Perde colpi Brunello Cucinelli -2,5%: il trimestre si è chiuso con ricavi netti pari a 265,3 milioni di euro, con una crescita del 34,7% a cambi correnti (+32,8% a cambi costanti) rispetto al primo trimestre 2022. Per l’intero anno la stima è di un incremento delle vendite del 15% e del 10% circa nel 2024.
Oltreoceano, anche i future di Wall Street si indeboliscono, S&P500 e Nasdaq -0,7%.