La settimana, iniziata col botto, rischia di chiudersi con un lumicino. A sostenere i mercati ci sono i tentativi di accordi commerciali dopo le minacce sui dazi di aprile e i valori azionari mostrano ora livelli precedenti a quella data o anche migliori: il fattore principale è che i timori di una recessione globale si sono attenuati. Tuttavia, gli investitori hanno bisogno ora di aggiustare le posizioni e di intercettare che cosa ha resistito alla bufera e chi no. Oggi il dollaro Usa ha ripreso a scendere contro le maggior controparti rifugio, mentre le rinnovate scommesse su un allentamento della politica monetaria negli Stati Uniti hanno spinto in calo i mercati obbligazionari. Le borse asiatiche sono contrastate, con la sorpresa di una contrazione più accentuata del previsto dell’economia Giapponese. I listini azionari europei sono visti aprire positve. Attenzione per il settore della difesa dop che tutti i membri della Nato hanno detto che concorderanno su una spesa del 5% del PIL per la Difesa nel prossimo decennio.
Usa, S&P 500 si è più che ripreso dalla profonda svendita di aprile
Ieri le azioni di Wall Street hanno chiuso in rialzo, con Cisco Systems in rialzo a seguito di previsioni ottimistiche, mentre UnitedHealth è crollata dopo la notizia di un’indagine penale sulla compagnia assicurativa. L’indice S&P 500 si è più che ripreso dalla profonda svendita di aprile innescata dalla guerra commerciale globale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, poiché gli investitori scommettono che Washington raggiungerà accordi per ridurre i dazi doganali. Sono cresciute le vendite allo scoperto, il che indica che gli investitori prevedono un buon andamento fututo, dicon gli analisti.
Cisco Systems è balzata di quasi il 5% dopo che la società di networking ha rivisto al rialzo le sue previsioni annuali, spinta dal boom dell’intelligenza artificiale. Invece UnitedHealth Group è crollato dell’11%, raggiungendo il minimo di 5 anni, dopo che il Wall Street Journal ha riportato la notizia secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti stava conducendo un’indagine penale sull’azienda per possibile frode ai danni di Medicare. UnitedHealth ha dichiarato di non essere stata informata dell’esistenza di un’indagine penale da parte dei procuratori federali.
Walmart è sceso dello 0,5% dopo che il colosso del commercio al dettaglio ha avvertito che avrebbe iniziato ad aumentare i prezzi entro la fine del mese a causa dei dazi, anche dopo che le vendite comparabili negli Stati Uniti del primo trimestre hanno superato le aspettative. Il suo rivale Amazon anch’esso fortemente esposto ai dazi di Trump, è sceso del 2,4%, pesando sul Nasdaq.
L’indice S&P 500 è salito dello 0,41%, chiudendo a 5.916,93 punti. Il Nasdaq è sceso dello 0,18% a 19.112,32 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,65% a 42.322,75 punti.
L’indice S&P 500 resta circa il 4% al di sotto del massimo storico raggiunto il 19 febbraio.
“I titoli a piccola capitalizzazione stanno tornando a suscitare l’interesse degli investitori. Le valutazioni sono storicamente interessanti, offrendo un punto d’ingresso convincente per gli investitori di lungo termine” osserva Oren Shiran, Portfolio Manager/Analyst del team Lazard Systemic Equity.
I funzionari della Federal Reserve statunitense ritengono di dover riconsiderare gli elementi chiave relativi sia all’occupazione che all’inflazione nel loro attuale approccio alla politica monetaria, alla luce dell’inflazione registrata negli ultimi anni e della possibilità che gli shock dell’offerta e i relativi aumenti dei prezzi possano diventare più frequenti negli anni a venire, ha detto ieri il presidente della Fed Jerome Powell.
Scendono i rendimenti dei Treasuries Usa: quello di riferimento a dieci anni è sceso di 3 punti base oggi al 4,424%, dopo essere già sceso di 7 punti base nella seduta precedente, allontanandosi dal massimo di un mese. Per la settimana è ancora in rialzo di 8 punti base. Anche i rendimenti a due anni sono scesi di 2 punti base al 3,947%, dopo essere scesi di 8 punti base durante la notte. Ieri il presidente della Fed Jerome Powell ha detto che i responsabili politici ritengono necessario riconsiderare gli elementi chiave relativi sia all’occupazione sia all’inflazione nel loro attuale approccio alla politica monetaria. Il dollaro in calo dello 0,4% sullo yen giapponese e dello 0,3% sul franco svizzero.
In Giappone l’economia si contrae. Accordo sui dazi Usa-India
Le borse dell’Asia Pacifico sono contrastate oggi con l’indice MSCI delle azioni dell’area ad esclusioone del Giappone è scivolato dello 0,1% a 613,4 venerdì, ma è comunque previsto un rialzo settimanale di oltre il 3%. Goldman Sachs ha alzato il suo obiettivo a 12 mesi per l’indice asiatico a 660, da 620 in precedenza.
L’indice Nikkei di Tokyo è poco variato e più o meno sui livelli della scorsa settimana. Si apprezza per il quarto giorno consecutivo lo yen, a 145,3 su dollaro. L’economia giapponese si è contratta per la prima volta in un anno, dimostrando la sua vulnerabilità ancor prima di subire l’impatto dei dazi di Trump. Venerdì lo yen ha guadagnato lo 0,2%, attestandosi a circa 145 per dollaro. Il funzionario della Banca del Giappone, Toyoaki Nakamura, interverrà più tardi. Il Pil giapponese ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una contrazione dello 0,7% su base annua aggiustata per l’inflazione, contro attese di un -0,3%. La flessione è dovuta principalmente agli elementi commerciali, anche la spesa per i consumi ha offerto poco sostegno.
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in calo dello 0,6% e la settimana si sta per chiudere con un rialzo dell’1%. Nel quadro dell’avvicinamento tra Cina e Stati Uniti, emerge stanotte che Nvidia vuole costruire un centro di ricerca a Shanghai. Secondo il Financial Times, il nuovo polo si concentrerà sulle specifiche richieste dei clienti cinesi e sui complessi requisiti tecnici necessari per soddisfare le restrizioni del governo statunitense. Il quotidiano della City riporta che Nvidia sta affittando un nuovo ufficio a Shanghai per ospitare i dipendenti esistenti e assumerne altri. Il cervello della progettazione e della produzione rimarrà negli Stati Uniti, in quanto ci sono dei temi legali annessi al trasferimento della proprietà intellettuale in Cina.
Hang Seng di Hong Kong è in calo dello 0,7%, +1,7% la settimana. Il titolo Alibaba è crollato del 6,8% dopo che i ricavi trimestrali del gigante tecnologico non hanno convinto gli investitori. Le sue azioni quotate negli Stati Uniti sono crollate del 7,6% durante la notte. I dati trimestrali hanno mostrato un utile netto in aumento del 62% rispetto a un anno fa e un margine operativo lordo rettificato migliorato del 6%, su ricavi cresciuti del 6%. Nel solo quarto trimestre i ricavi sono aumentati del 7% e l’utile di competenza è stato quasi quadruplicato a 1,7 miliardi di dollari. Nel corso della conferenza di presentazione dei risultati, il management ha anticipato l’avvio di un piano “aggressivo” di investimenti nell’ecommerce: si profila una guerra sui prezzi con i rivali Meituan e JD.COM.
L’indice Kospi di Seul guadagna lo 0,2%, +1,9% la settimana. Indice S&P ASX200 di Sidney +0,5%, +1,3% la settimana. La borsa di Mumbai è in calo dello 0,2%, a questi prezzi la settimana termina con un rialzo del 3,6%. Trump ha detto ieri che il governo indiano ha presentato un’offerta di accordo commerciale che prevede la riduzione dei dazi sui beni statunitensi. Parlando giovedì a un evento con personaggi del mondo degli affari in Qatar, Trump ha detto che l’India si è fatta avanti con una proposta di accordo, “in cui fondamentalmente sono disposti a non farci pagare letteralmente nessuna tariffa”. Il presidente ha poi cambiato discorso e non ha fornito ulteriori dettagli sull’offerta di Nuova Delhi. L’India è stato uno dei primi Paesi ad avviare i negoziati commerciali con gli Stati Uniti dopo la visita del Primo Ministro Narendra Modi alla Casa Bianca a febbraio, con entrambe le parti che hanno concordato di finalizzare la prima fase di un accordo bilaterale entro l’autunno. Il ministro del Commercio indiano dovrebbe incontrare funzionari dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti dal 17 al 20 maggio per ulteriori negoziati.
I prezzi del petrolio si sono stabilizzati dopo essere crollati di oltre il 2% durante la notte a causa della notizia di un possibile accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran , ma sono comunque in rialzo dell’1% per la settimana, in quanto le prospettive economiche globali sono migliorate. I future sul greggio statunitense sono rimbalzati dello 0,1% a 61,71 dollari al barile, mentre il Brent si è attestato a 64,61 dollari al barile, anch’esso in rialzo dello 0,1% rispetto alla giornata odierna. Per quanto riguarda i metalli preziosi, i prezzi dell’oro sono scesi dello 0,5% a 3.223 dollari l’oncia, dopo un rialzo del 2% durante la notte. Nel corso della settimana hanno accumulato un calo del 3%.
Borse europee viste positive. Occhio alla difesa
Le borse europee sono viste positive. I futures sullo Eurostoxx 600 si muovono in rialzo dello 0,3%. A Piazza Affari attesa per la pioggia di dividendi di lunedì 19.
Avio/Iveco/Fincantieri/Leonardo: tutti i membri della Nato concorderanno su una spesa del 5% del PIL per la Difesa nel prossimo decennio entro il vertice del 2025 di giugno
Tim: Moody’s migliora il rating da Ba3 a Ba2, l’outlook da stabile a positivo, BUY.
Eni ha comunicato che nei prossimi giorni sarà avviato il nuovo programma di acquisto di azioni proprie. Il nuovo programma di buyback, da realizzarsi entro la fine di aprile 2026, riguarderà fino a un massimo di 315 milioni di azioni Eni (circa il 10% del capitale sociale) con un esborso fino a un massimo di 1,5 miliardi di euro, come comunicato a febbraio in occasione del Capital Markets Update.
Stellantis. Rdb alza il target a 10,20 euro.
Terna. Morgan Stanley alza il target a 8,2 euro. Le richieste di connessioni elettriche legate all’installazione di data center in Italia hanno raggiunto i 42 gigawatt a fine marzo, ha detto il cfo Francesco Beccali.
Unipol ha chiuso il primo trimestre con utile netto a 285 milioni di euro, il solvency ratio del gruppo assicurativo era al 277% a fine marzo. Conference call alle 12,00.
Unicredit, Amundi (ha una partnership sulla distribuzione di risparmio gestito) ha annunciato di voler procedere entro la fine dell’anno a interventi di riorganizzazione e taglio dei costi in Italia, deliberati dal cda della controllata locale il 12 maggio.
Pirelli, il socio Sinochem ha respinto la proposta sulla governance perché dannosa e iniqua. Lo ha dichiarato in una nota la holding Marco Polo International attraverso cui gli azionisti cinesi detengono il 37% del gruppo di pneumatici, confermando la «volontà di collaborare».
Interpump ha registrato un calo delle vendite, dell’ebitda e dell’utile netto nel primo trimestre, confermando le stime di fatturato per l’intero anno tra -5% e +1% su base organica.