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Borse oggi 9 agosto: il Tesoro cerca di limitare i danni dell’extratassa sulle banche che oggi tentano il rimbalzo

“La tassa sugli extraprofitti delle banche “non potrà superare lo 0,1% dell’attivo” per un massimo di 3,95 miliardi con un prelievo dell’8% ad azione – Giavazzi sul Corsera: “L’autogol del Governo fa rischiare lo stop all’acquisto di titoli di Stato”

Borse oggi 9 agosto: il Tesoro cerca di limitare i danni dell’extratassa sulle banche che oggi tentano il rimbalzo

Si respira aria di ripresa sui listini dopo il martedì nero. A render probabile il rimbalzo è la precisazione del ministero dell’Economia: la tassa sugli extraprofitti delle banche “non potrà superare lo 0,1 per cento dell’attivo”. In cifre, visto che a maggio Banca d’Italia ha censito attivi aggregati per 3.952 miliardi, il tetto dell’imposta, per giunta valido solo per quest’anno non potrà superare i 3,95 miliardi. O anche meno. Le ultime stime parlano di un impatto dell’8% sull’utile per azione del 2023, complessivamente intorno ai due miliardi di euro per le principali banche quotate. Di sicuro, il salasso sarà molto inferiore ai 9 miliardi perduti ieri dal comparto del credito.

Di qui la previsione di un rimbalzo delle quotazioni dopo il crollo di ieri subito con eloquente ma assordante silenzio dai Big del settore: solo nel tempo si capirà se e quanto profonda sarà la frattura provocata da una misura che ha sorpreso i mercati. Francesco Giavazzi avverte: “Un autogol del governo, si rischia lo stop all’acquisto di titoli di Stato”.

Prevista apertura in rialzo per l’Europa

Il probabile rimbalzo del listino italiano contribuisce ad alzare le previsioni sull’apertura delle Borse: il future dell’indice EuroStoxx50 segna +0,5%.

Sotto la pressione delle vendite sulle banche Milano ha ieri chiuso in ribasso del 2,2%.

Nel resto d’Europa i ribassi sono meno pesanti: indice EuroStoxx50 -1,3%. Indice Dax di Francoforte -1,3%.

In risalita i rendimenti dei Btp

La mossa del governo Meloni ha introdotto un elemento di incertezza che porta gli investitori a privilegiare le obbligazioni. Cala il rendimento del BTP a 4,12%, -12 punti base. Analoga discesa per il bund a 2,44% -13 punti base.

In luglio la Bce ha ridotto di 3,882 miliardi euro i reinvestimenti in titoli del settore pubblico italiano nell’ambito del programma  ‘quantitative easing’. La Bce ha, invece, aumentato di 938 milioni di euro i reinvestimenti in titoli del settore pubblico italiano nell’ambito del programma Pepp.

La Cina torna in deflazione: prezzi -0,3%

In attesa dei dati sui prezzi al consumo Usa (domani) e dell’inflazione in Italia e Germania (venerdì) la finanza globale deve fare i conti con l’effetto deflazione in arrivo dalla Cina.

L’export e l’import della Cina sono scesi oltre le attese a luglio, facendo sorgere nuovi dubbi sulla tenuta dell’economia. Le esportazioni sono calate del 14,5% su base annua, le importazioni del 12,4%.

Il Paese scivola nella deflazione, per la prima volta in oltre due anni, appesantita da consumi interni che stentano a ripartire: l’indice dei prezzi al consumo segna un -0,3, quello dei prezzi alla produzione si è nuovamente contratto a luglio (-4,4%), decimo mese consecutivo 

Modeste le reazioni dei mercati: L’Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,3% mentre il CSI 300 è in lieve calo.

Le borse dell’Asia Pacifico sono miste: Nikkei di Tokyo -0,4%. Kospi di Seul +1%.

La scure di Moody’s sulle banche Usa

Contrastata Wall Street ieri investita da un’altra cattiva nuova per il mondo bancario. Moody’s ha declassato una decina di società del credito di piccole e medie dimensioni, ma nel report ha mandato un avvertimento a tutto il settore.

Arretrano Bank of New York Mellon -3%, U.S. Bancorp -5%. JP Morgan -1,5% e Bank of America -3,8%. Goldman Sachs -3,5%. Citi -3%.

Dopo cinque mesi di rialzi che hanno portato S&P 500 e Nasdaq ai massimi, agosto si è aperto con una nota di cautela: l’S&P è sotto del 2% dopo cinque sedute negative su sei. Peggio il Nasdaq -3,2%, frenato dal rialzo dei rendimenti dei T-bond.

Eli Lilly e Novo Nordisk volano: c’è la cura per l’obesità

Il caso di Borsa riguarda il settore pharma. La danese Novo Nordisk, che insidia Lvmh quale titolo di maggior valore in Europa, e l’americana Eli Lilly hanno annunciato importanti successi nella lotta all’obesità con immediati riflessi sulle quotazioni. La società Usa +15% ieri ha alzato i target dell’intero anno, dopo aver registrato risultati oltre le attese nel secondo trimestre del 2023. Sono andate bene le vendite del farmaco per il diabete Mounjaro, destinato ad essere approvato anche nel trattamento dell’obesità. L’utile adjusted è stimato tra 9,7 e 9,9 dollari ad azione per il 2023.

Harker (FED). I rialzi sono finiti

Il Treasury Note a dieci anni tratta  a 4,05%.

Il Presidente della Federal Reserve di Philadelphia, Patrick Harker, dice che la banca centrale potrebbe essere alla fine dell’attuale ciclo di rialzo dei tassi. Il membro votante del Federal Open Market Committee, ha sottolineato i progressi nella lotta all’inflazione e la fiducia nell’economia.

Citi taglia Stellantis a neutral

L’attenzione degli operatori è concentrata sul settore bancario.

Da segnalare che Citi ha tagliato il giudizio su Stellantis a Neutral, target price 18 euro. Il presidente di United Auto Workers, Shawn Fain, ha gettato nel cestino le proposte contrattuali da parte della casa automobilistica franco-italiana, citando numerose concessioni che la casa madre Chrysler sta cercando di ottenere nelle trattive sindacali.

Tim: il Tesoro e il fondo statunitense KKR stanno negoziando un memorandum d’intesa (MoU) che fisserebbe i termini di un’offerta sostenuta dallo stato per la rete fissa di TIM, secondo due fonti a conoscenza del dossier. L’accordo preliminare potrebbe essere firmato già questa settimana, ha detto una delle fonti, aggiungendo che le discussioni sono ancora in corso. Il Tesoro potrebbe unirsi all’offerta preliminare da 23 miliardi di euro di KKR per la rete di TIM e assicurare la partecipazione del governo nell’impresa che possiederà la rete, insieme ad altri potenziali investitori sostenuti dallo stato, hanno detto le fonti.

Iren: secondo La Stampa, oggi ci sarà la scelta del nuovo amministratore delegato della utility da parte dei sindaci dei principali tre comuni azionisti, Genova, Torino e Reggio Emilia, e si va verso l’attuale numero uno dell’Autorità portuale di Genova, Paolo Emilio Signorini.

Acea: l’AD di Suez Italy, Massimiliano Bianco, dice in un’intervista a Il Corriere della Sera che “la partnership con Acea è chiave e se ci saranno occasioni e reciproca convenienza, sarà rafforzata, anche nel trattamento dei rifiuti”.

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