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Borse: New York apre in ribasso, Milano ancora maglia nera d’Europa

Nel Vecchio continente si consolidano le perdite (soprattutto a Piazza Affari) dopo l’avvio con il segno negativo di Wall Street – Sul trend della Borsa americana pesano diversi indicatiori negativi, come quello sulla spesa personale degli Usa, pubblicato oggi – Attesa per la disoccupazione venerdì – Geithner, segretario del Tesoro, getta acqua sul fuoco

Borse: New York apre in ribasso, Milano ancora maglia nera d’Europa

In Europa si consolidano le perdite dopo l’apertura negativa di Wall Street: il Ftse Mib cede l’1,34%, il Cac lo 0,54%, e il Dax lo 0,87% mentre il Ftse 100 rallenta leggermente la caduta riducendo il calo allo 0,25%.
Il Dow Jones ha aperto in calo dello 0,48% a 12.071,47 punti, il Nasdaq dello 0,61% a 2.727,76 punti e lo S&P500 dello 0,65% a 1.278,57 punti. L’avvio di seduta negativo oltreoceano era ampiamente atteso soprattutto dopo i deboli dati macroeconomici pubblicati nel primo pomeriggio, per quanto già incorporati nelle attese dopo la pubblicazione del pil del secondo trimestre di settimana scorsa: negli Usa la spesa personale, che è un indicatore dei consumi privati (a loro volta importante componente del pil), ha segnato la prima flessione in circa due anni con un calo mensile a giugno dello 0,2% (+0,1% a maggio) mentre gli analisti avevano previsto un rialzo dello 0,2%.
Messi tutti insieme i dati Usa degli ultimi giorni (ieri è arrivato anche un deludente indice Ism manifatturiero) dipingono un quadro a tinte fosche per l’economia americana e a ruota per l’Europa, che viene penalizzata maggiormente sui listini perché giudicata dai mercati meno attrezzata a reagire a uno scenario di recessione. Prova a spegnere i timori sulla crescita il segretario del Tesoro Usa Statunitense Timothy Geithner che in un’intervista alla tv Abc, secondo quanto ha riferito Bloomberg, ha detto di non vedere “rischi di una ricaduta in recessione per gli Stati Uniti”. La crescita dell’economia Usa è più lenta del previsto, ha aggiunto, e l’accordo del debito non comporterà perdite di posti di lavoro, mentre risulta seriamente danneggiata la fiducia negli Usa dopo “lo spettacolo che abbiamo visto a Washington”.
Geithner, che non ha ancora preso una decisione sull’eventualità di dimettersi dall’incarico, non si è però sbilanciato sulla probabilità che il debito Usa venga declassato, dopo l’accordo sull’innalzamento del tetto al debito che non mette in campo le cifre indicate dalle agenzie di rating (2.400 miliardi di dollari rispetto ai 4.000 indicati da S&P per mantenere il voto massimo). Sul fronte macro economico gli occhi sono ora puntati sul dato di venerdì della disoccupazione Usa. Intanto in apertura di mercati il petrolio reagisce ai timori sulla crescita con un calo dello 0,4% a 94,54 dollari al barile mentre il dollaro torna a perdere terreno nei confronti dell’euro con il cambio euro dollaro che riprende quota a 1,4222

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