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Borse, Milano ritorna al sereno: E lo spread cala sotto la soglia dei 500 pb

Dopo un avvio difficile, i listini europei guadagnano e Piazza Affari è la prima della classe – Sul mercato dei titoli di Stato il differenziale Btp-Bund si riduce: oscilla intorno ai 490 pb – Ma la situazione resta incerta: oggi pomeriggio incontro in teleconferenza fra i ministri finanziari Ue – A Milano vola FonSai per le voci sull’interesse di Arpe

Borse, Milano ritorna al sereno: E lo spread cala sotto la soglia dei 500 pb

Dopo l’avvio in calo, le Borse europee hanno ridotto le perdite e ora segnano lievi ribassi. La migliore è la Borsa di Milano, dove l’indice FtseMib sale dell’1,09 % a quota 14.731 grazie soprattutto ai rialzi delle banche e al minor impatto dei titoli petroliferi, sull’onda della quarta seduta negativa dell’oil (Wti a 93 dollari il barile, brent a 102,7). A Parigi Total scende infatti dell’1,9%, a Londra Bp segna -1,2%, mentre a Milano Eni perde solo loro lo 0,3%, Saipem lo 0,6%.

Sono passati in terreno positivo anche gli altri listini europei con l’eccezione di Londra (-0,02%)%. Parigi segna +0,45%, Francoforte +0,80%. Nessun impatto, nel Vecchio continente, dopo la morte del leader della Corea del Nord, Kim Jong-il, che ha spinto in terreno negativo tutte le Borse asiatiche.

Cresce semmai l’attesa per il vertice virtuale a 26. I ministri delle Finanze della Ue terranno infatti alle 15,30 una teleconferenza sui prestiti bilaterali al Fmi e sul nuovo fiscal compact per la zona euro. Il ministro tedesco Wolfgang Schauble ha detto stamattina che è certo che gli Usa non presteranno soldi al Fondo monetario per aiutare l’Europa.

Sul mercato dei titoli di Stato, migliora il Btp decennale con il rendimento che scende al 6,80% (-10 punti base), lo spread con il Bund si è ridotto a 490 punti (455 con il vecchio benchmark). Sul mercato obbligazionario la tensione è sempre alta per le persistenti incertezze sull’efficacia delle mosse dell’eurozona contro la crisi del debito sovrano e sul ruolo più incisivo di Fmi e Bce. Aumenta la pressione sul debito del Belgio dopo che venerdì Moody’s ha tagliato il rating sovrano di due livelli portandolo da ‘Aa1’ ad ‘Aa3’: il differenziale tra il decennale belga e tedesco ha superato i 250 punti base (252), quello tra Francia e Germania viaggia oltre i 127 punti, mentre lo spread tra Bonos spagnoli e Bund è a 340 punti.

In grande evidenza Fondiaria Sai (+4.67%). A sostenere il prezzo del titolo, che proprio oggi è uscito dal paniere delle blue chips per scivolare tra le mid cap, sono le voci riportate da Il Messaggero secondo cui anche la Sator di Matteo Arpe potrebbe essere interessata a valutare l’ingresso in Fondiaria Sai, magari partecipando all’aumento di capitale.

Sono positive le banche, in particolare MontePaschi +3,8%, Intesa +3% al pari di Ubi, e Banco Popolare +2,3%. Unicredit segna addirittura +5%. Dopo il via libera dell’assemblea di giovedì scorso all’aumento da 7,5 miliardi di euro, sono partite le manovre dei grandi azionisti per dotarsi delle risorse da convogliare nell’operazione. La Fondazione Crt (Cassa di Risparmio di Torino), azionista di Unicredit con il 3,3% del capitale, decide oggi in via ufficiale di partecipare all’aumento, con un onere stimabile in circa 300 milioni di euro, da reperire attraverso mezzi propri (200 milioni di euro) e ricorso all’indebitamento (100 milioni di euro).

La Fondazione Mps, azionista di maggioranza con il 49% del capitale, ha firmato gli accordi di moratoria sul debito verso 11 banche creditrici. Gli accordi prevedono la sospensione, fino al 15 marzo 2012, del meccanismo di integrazione delle garanzie che la Fondazione deve fornire agli istituti in caso di un calo del prezzo delle azioni. Nel comunicato diffuso dalla Fondazione si legge inoltre che sono “in fase avanzata le trattative per il raggiungimento di un analogo accordo di standstill con Crédit Suisse”.

Dopo il via libera dell’assemblea di giovedì scorso all’aumento da 7,5 miliardi di euro, sono partite le manovre dei grandi azionisti per dotarsi delle risorse da convogliare nell’operazione. Secondo quanto riporta Il Sole24Ore di ieri, domani la Fondazione Crt (Cassa di Risparmio di Torino), azionista di Unicredit con il 3,3% del capitale, dovrebbe decidere di affrontare l’impegno, stimabile in circa 300 milioni di euro, attraverso mezzi propri (200 milioni di euro) e ricorso all’indebitamento (100 milioni di euro).

In Europa il settore migliore è quello dell’auto (Stoxx +1%) guidato da Volkswagen +1,9% e Daimler +1,2%.

Fiat sale dello 0,6%, Fiat Industrial +1,8%, Pirelli +1,1%. Sulla Fiat pesano le anticipazioni di Automotive News secondo cui la società si appresta a tagliare le stime di vendita per il 2012 abbassandole a 2,2 milioni di veicoli, dal precedente target di 2,7 milioni. La revisione al ribasso degli obiettivi 2012 segue un 2011 difficile che vede un calo delle vendite del 10% a 1,75 milioni di auto, il livello più basso negli ultimi 15 anni, e di 250mila unità sotto gli obiettivi di Fiat (a 2 milioni). Chrysler dovrebbe invece confermare l’obiettivo di 2,4 milioni di auto nel 2012.

Sugli scudi nel Ftse/Mib Impregilo +2,21% sull’ipotesi di una “guerra” fra Gavio e Salini per il controllo del primo gruppo italiano delle costruzioni.

Debole invece Mediaset -1,5%: è ormai scontato l’abbandono del beauty contest per l’assegnazione delle nuove frequenze. Fra le mid cap, Biancamano è sospesa per eccesso di rialzo. Eems +3,6% dopo le anticipazioni positive sulla controllata Solsonica.

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