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Borse, l’uragano Saipem e la politica rovinano Piazza Affari. Lo spread Btp-Bund risale

Il listino milanese, maglia nera d’Europa, accusa l’impatto dello scandalo Saipem: l’azione perde oltre il 7% ed è stata addirittura sospesa in mattinata – La situazione peggiora con le difficoltà del Governo Monti – Le altre Borse, invece, sono favorite dal risultato dell’asta francese degli Oat – Lo spread Btp-Bund risale: è ormai vicino ai 330 pb

Borse, l’uragano Saipem e la politica rovinano Piazza Affari. Lo spread Btp-Bund risale

L’URAGANO SAIPEM -6.79% FRENA PIAZZA AFFARI
L’ASTA FRANCESE SNOBBA IL TAGLIO DI MOODY’S

Brusca frenata per Piazza Affari. La prospettiva di una crisi di governo dopo la decisione del Pdl di disertare il voto sul disegno di legge Sviluppo ha avuto come imediata ripercussione un brusco peggioramento dello spread Btp-Bund a 330 punti base. Peggiora anche la Borsa, che perde l’1,5% circa mentre gli altri listini del Vecchio Continente viaggiano in terreno positivo.

Su Milano, oltre all’affaire Saipem (-8%) perdono colpi le utilities come A2A (-3,5%) e , soprattutto, le banche: Intesa Sanpaolo e Bper, sono sotto del 3%.


A favorire la ripresa dei listini europei, più che i dati sul Pil del terzo trimestre (-0,1%, come da attese, la zona Ue) è il risultato dell’asta francese degli Oat, la prima dopo il taglio del rating da parte di Moody’s: sono stati collocati 3,97 miliardi di euro di Oat rispetto ad un target di 4 miliardi di euro a rendimenti calanti: 1,37 miliardi di titoli a 6 anni al 1,01% (da 1,29% di ottobre); 1,69 miliardi di euro di sette anni a 1,27% (da 2,02% di luglio); infine 900 milioni di bond a 15 anni a 2,56% (da 2,85% di settembre).

Il mercato dei titoli di Stato è poco mosso. Btp a 4,45% (+1 punto base).

Nessun impatto invece dalla decisione di Standard & Poor’s di tagliare il rating sul debito di lungo termine della Grecia a “default selettivo” da “CCC'”. Lo spread ellenico resta sui livelli minimi degli ultimi 15 mesi grazie anche all’operazione di buy back in corso.

Il cross euro dollaro è poco mosso a 1,3066.

Dopo la sospensione in avvio di mattinata per eccessiva distanza tra le proposte in acquisto e quelle in vendita, Saipem ha aperto in ribasso del 12% e ora perde il 6,79%.

Eni perde lo 0,22% dopo che ieri era caduta del 1,7%.

Le banche sono ben intonate: Unicredit sale del 1,02%, Intesa +0,23%, Monte Paschi +0,61%.

Generali +0,15%, FondiariaSai piatta in attesa dei concambi per la fusione con Unipol +0,2%.

Fiat è sotto dello 0,45%, Finmeccanica avanza dello 0,67%, StM guadagna lo 0,97%. Tenaris +2,2%.

Positiva Mediaset +4,2%, promossa da Exane a neutral da underperform.

In lieve ribasso, nel giorno del cda, Telecom Italia -0,2%.

Tod’s +0,3% è frenata dalla decisione di Cantor di tagliare a hold il giudizio dal precedente buy.

Tra i titoli minori, balzo di Erg +6,9% dopo l’acquisto degli asset italiani di GDF nell’eolico.

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