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Borse, la Catalogna affonda solo Madrid

Tra i principali listini europei soffre solo quello spagnolo – Euro in calo – Migliora la manifattura dell’Eurozona, cala la disoccupazione italiana – Vola Ubi, promossa da SocGen – Vola Gima Tt al debutto – Tracollo di Trevi (-20%) che dovrà ristrutturare il debito – Nuovo record per Fca

Perde colpi la Borsa di Madrid (-1,39%), ma nel resto del Vecchio Continente il caos politico sul futuro della Catalogna lascia indifferenti i listini. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib avanza dello 0,15%, attorno a 22.730 punti. Variazione analoga a Parigi, mentre Francoforte avanza dello 0,4%.

In calo l’euro a 1,1760 dollari contro 1,1818 dollari di venerdì. Si allarga leggermente lo spread sui bund, trattati allo 0,46%: 173 punti base, 2 punti base in più rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Il rendimento dei Btp sale al 2,15%, mentre i bonos decennali spagnoli cedono 5 punti base, all’1,68%. Lo spread Spagna-Germania si attesta a 119 punti base.

Positive le notizie sul fronte macro. L’attività manifatturiera della zona euro a settembre è cresciuta ai massimi da inizio 2011. L’indice Pmi manifattura, a cura di IHS Markit, è salito a 58,1 da 57,4 di agosto, appena sotto la stima flash di 58,2 ma comunque al livello più alto da febbraio 2011. Anche la voce relativa alla produzione è migliorata a 59,2 da 58,3, massimo da aprile 2011.

La disoccupazione italiana è tornata a calare ad agosto, a 11,2% dopo essere salita a 11,3% a luglio. Il dato è in linea con la media del 2° trimestre e vicino al minimo da quasi 5 anni toccato lo scorso giugno (11,1%). La crescita occupazionale riguarda principalmente i posti di lavoro a tempo determinato, mentre restano sostanzialmente stabili quelli permanenti.

Petrolio Brent in ribasso dello 0,4% a 56,7 dollari, dal +1,2% della scorsa settimana, la quinta consecutiva di rialzo. È ripartita l’attività esplorativa nel Nord America, dopo 7 settimane di calo, c’è stato un aumento degli impianti di trivellazione attivi. Eni +0,2%, Saipem -0,8%.

Contrastate le banche. L’indice Eurostoxx di settore cede lo 0,8%. Intesa Sanpaolo perde lo 0,1%. Royal Bank of Canada ha tagliato la raccomandazione ed il target: da Outperform a Sector perform, da 3,30 euro a 3,10 euro. Unicredit -0,11%.

In forte aumento Ubi Banca (+3,60%): Société Générale alza il giudizio a Buy da Hold, target price a 5,6 euro da 4 euro. Il broker premia con un Buy anche Bper Banca (+0,8%, target 6 euro).

Banco Bpm +0,5%. La società prevede di cedere a breve due miliardi di euro di crediti in sofferenza, con questa dismissione, il totale NPL ceduti da inizio anno sale a 4,7 miliardi di euro.

Tra gli industriali, Fiat Chrysler (+0,59%) ha toccato stamane il nuovo record assoluto a 15,39 euro. Stasera a Borsa chiusa verranno annunciati i dati di vendita delle auto a settembre.

Esordio con immediato exploit per Gima Tt, società specializzata nelle macchine per il packaging di prodotti del tabacco. Le azioni, collocate a 12,5 euro cioè’ al massimo della forchetta indicata in fase di Ipo, sono scattate in rialzo del 18,2% a 14,75 euro nel primo giorno di contrattazione. Il collocamento aveva visto già richieste di titoli pari a circa 8 volte l’offerta. Il ricavato complessivo dell’offerta, senza tener conto della opzione greenshoe, è stato di 372 milioni di euro. Con il balzo odierno la capitalizzazione sfiora gli 1,3 miliardi di euro. 

In grande evidenza Stm (+1,9%). Da segnalare il tracollo di Trevi (-20%). La società delle perforazioni, partecipata dalla Cdp ha chiuso il trimestre a 31 milioni di perdita a livello di Ebitda, 102 milioni di euro di rosso. La società delle perforazioni e delle fondazioni ha avvertito che sarà costretta a ristrutturare il debito.

In forte discesa anche Gedi (-6,6%). La società editoriale ha concluso una transazione con il fisco per una vertenza che durava dai primi anni Novanta. Per effetto dell’accordo verserà 175 milioni di euro.

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