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Borse in stand by in attesa della Fed

Cala la tensione e i mercati guardano oltre oceano dove c’è attesa per la prima riunione della banca centrale Usa e per la stagione delle trimestrali- Listini deboli ma solo ad Atene deciso ribasso del 4% – Mosca accusa: “La decisione sul rating ordinata da Washington” – A Milano in controtendenza A2A, Gtech, Autogrill e Mediolanum – Ctz al minimo storico

Borse in stand by in attesa della Fed

Dopo l’attesa della tempesta perfetta greca (che non c’è stata), sui mercati cala la tensione in attesa dei prossimi market mover: oggi comincia la prima riunione della Fed dell’anno (e come di consueto domani alle 20 è atteso il comunicato) ed entra nel vivo la stagione delle trimestrali Usa (nei prossimi quattro giorni verranno comunicati i conti di circa il 30% delle società dell’S&P 50). In Italia gli occhi sono sull’elezione del nuovo Capo dello Stato, sebbene ci siano alcune partite finanziarie che riescono a scaldare ben più gli animi.

“E’ più semplice scegliere il Presidente della Repubblica che il direttore del Corriere della Sera”, ha commentato ieri Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol Sai, socio di Rcs al 4,6%. Il titolo del gruppo che edita il Corriere della Sera oggi sale del 4,2% con volumi sostenuti.

Le principali Piazze europee viaggiano deboli in territorio negativo: Milano guida i ribassi e cede l’1%, Parigi -0,57%, Londra -0,32%, Francoforte -0,62%. Tokyo ha chiuso in rialzo dell’1,7%. Atene viaggia però in deciso ribasso perdendo attorno al 4%.

L’indice Micex di Mosca sale dell’1,2% dopo l’avvio negativo in scia alla decisione, comunicata ieri sera a mercati chiudi, di S&P di abbassare il rating del paese a livello spazzatura. Per Mosca la decisione dell’agenzia Standard & Poor’s di abbassare il rating della Russia e’ stata presa per ordine diretto di Washington: “Il fatto che questa decisione è stata presa oggi non è sorprendente – ha affermato il vice-ministro degli Affari esteri, Vasily Nebenzia, all’agenzia di stampa Ria Novosti. -non è avvenuta per una strana coincidenza, ma corrisponde con una nuova ondata di isteria anti-russa. Non ho alcun dubbio che è stata presa non su suggerimento, ma su ordine diretto di Washington”.

I titoli di Stato continuano a beneficiare dell’abbondante liquidità, soprattutto dopo l’annuncio del Quantitative easing. Oggi il Tesoro italiano ha registrato una forte domanda e un nuovo minimo storico per il CTz assegnato in asta nel primo collocamento dopo l’avvio del QE da parte della Bce. Nel dettaglio la nona tranche del CTz scadenza 30 agosto 2016 da due miliardi ha registrato una domanda per 3,17 miliardi. Il rapporto tra domanda e offerta si e’ attestato a 1,59. Nuovo minimo storico per il rendimento, sceso di 21 punti base allo 0,281%. In salita però lo spread Btp-bund a 116 punti base.

“Leggete i numeri, l’Italia non sta violando le regole europee sul deficit, attualmente si trova sotto il braccio preventivo della governance economica e rispettiamo le regole meglio di altri paesi nonostante il debito elevato per il quale facciamo ogni sforzo perché si mantenga in un percorso di riduzione, stiamo facendo delle riforme strutturali che rafforzano la sostenibilità”, ha detto oggi il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan rispondendo a un europarlamentare che aveva parlato dell’Italia come di un paese che non rispetta il patto di stabilità. Padoan ha anche sottolineato che la governance economica dell’Eurozona non è soddisfacente e  ha proposto 5 mosse da compiere per adeguare l’intera architettura della ‘governance’ alle esigenze dell’attuale fase caratterizzata dal rischio di deflazione e dalla necessita’ di coordinare strettamente tutte le dimensioni della politica economica.

Sul fronte macroeconomico in Gran Bretagna nel quarto trimestre il pil è salito dello 0,5% congiunturale e del 2,7% tendenziale. Si tratta delle stime preliminari diffuse oggi dall’Istituto di statistica britannico. I risultati sono leggermente inferiori alle attese degli analisti che indicavano un incremento dello 0,6% a livello congiunturale e del 2,8% a livello tendenziale.

Ora i mercati guardano ai dati in arrivo dagli Usa (alle prese con l’arrivo di una epocale tempesta di neve):  gli ordinativi beni durevoli di dicembre, l’indice Markit Pmi servizi di gennaio, l’indica sulla fiducia dei consumatori del Conference board di gennaio e le vendite di abitazioni nuove di dicembre.

A Piazza Affari si muovono controcorrente in cima al Ftse Mib A2A +1,7%, Gtech +1,5%, Autogrill +1,3%, Mediolanum +1,08% e Saipem +1%. Oggi il Messaggero ha scritto che è in fase di definizione la vendita  da parte del gruppo del 52% del consorzio Cepav Due, general contractor che sta realizzando l’alta velocità ferroviaria fra Milano e Verona, al gruppo Pizzarotti.

 In fondo al Ftse Mib perdono terreno Fca -2,7% che arretra sulle prese di beneficio in attesa dei conti 2014. Giù anche le banche tra cui le Popolari, nell’occhio del ciclone per la riforma sulla governance. Pm -2,4%,Bper -2,2%. Uniresti -2,3%. male anche Finmeccanica -2,4% in attesa del Cda che deve  approvare il piano industriale 2015-2019 voluto dall’a.d. Mauro Moretti e scegliere se aprire la trattativa in esclusiva per la vendita di tutti gli stabilimenti di Ansaldo Breda con i giapponesi di Hitachi oppure i cinesi di Insigma. Nella partita sembra favorita Hitachi.

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