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Borse in rosso: torna la paura per Omicron

In attesa delle riunioni delle banche centrali, le Borse chiudono in rosso la prima seduta della settimana intimorite dalle notizie provenienti dal Regno Unito, dove Omicron fa la prima vittima – A Milano bene i farmaceutici, Inwit e Banca Generali – Anche Wall Street viaggia debole

Borse in rosso: torna la paura per Omicron

La prima vittima da variante Omicron in Gran Bretagna e l’avvio negativo di Wall Street incidono sull’umore dei listini europei che, dopo una mattinata di acquisti, chiudono la seduta in calo. Una certa dose di volatilità è da attribuirsi all’attesa delle imminenti riunioni di una ventina di banche centrali, a partire dalla Fed, mercoledì, che sarà seguita a stretto giro da Bce e BoE. Inoltre si assiste ad alcune prese di profitto, dopo che la scorsa ottava è stata ricca di guadagni, in particolare a New York dove lo S&P 500 ha ripetutamente aggiornato i suoi record.

In Europa, al traguardo di giornata, Piazza Affari perde lo 0,64% e chiude a 26.5551 punti base. Sono negative Parigi -0,7%, Amsterdam -0,64%, Madrid -0,44%. Piatta Francoforte.

La maglia nera spetta a Londra, -0,83%, allarmata dalla pandemia e con Boris Johnson che parla di “marea” in arrivo riferendosi alla variante Omicron del coronavirus. Nella capitale britannica il 40% dei casi di Covid è già da attribuirsi alla mutazione sudafricana e, secondo il premier, bisogna metter da parte l’idea che Omicron sia una variante meno severa delle altre. 

Oltreoceano Wall Street appare debole nella mattina Usa, con gli investitori che si preparano ad ascoltare le decisioni della Fed il 15 dicembre, al termine dell’ultima riunione dell’anno. Dopo che l’inflazione ha toccato i massimi da 40 anni (come già stimato dai mercati) e Jerome Powell ha detto che la banca centrale dovrà prendere in considerazione l’accelerazione del ritmo del ritiro degli stimoli, è possibile che venga annunciato un taglio mensile di 30 miliardi di dollari al programma di acquisto di bond da 120 miliardi al mese, quindi doppio rispetto al taglio da 15 miliardi inizialmente previsto. Si vedrà quale politica intenderà adottare sui tassi e quali previsioni presenterà. Per il presidente Usa Joe Biden l’inflazione ha già raggiunto il suo picco e scenderà più velocemente di quanto si possa immaginare.

A livello di singoli titoli l’attenzione è concentrata su Apple che, dopo la promozione di JP Morgan potrebbe essere la prima società che supera i tremila miliardi di dollari di capitalizzazione. Attualmente però il titolo è in calo. Sale invece Pfizer dopo che uno studio israeliano ha dimostrato che la terza dose del suo vaccino offre una copertura contro Omicron e con la notizia dell’acquisto della società biofarmaceutica californiana Arena Pharmaceuticals per 6,7 miliardi di dollari.

Resta in rosso Peloton, dopo il crollo di venerdì dovuto al sequel di Sex and theCity. Nella prima puntata infatti Mr.Big, uno dei protagonisti maschili, muore facendo la cyclette. Il marchio di attrezzature sportive ha risposto con uno spot.

Arretra Tesla, anche se Elon Musk è l’uomo dell’anno secondo Time.

Tra le materie prime sono poco mosse oro e petrolio, mentre il gas naturale registra una nuova impennata ad Amsterdam e con un rialzo del’11,05% a 117,46 euro al Mwh, registra il valore più alto dopo il picco dello scorso 6 ottobre a 125,76 euro. A fare paura è il rischio che il gasdotto Nord Stream 2 non funzioni a causa della crisi tra Russia e Ucraina. Un possibile stop a cui si aggiungono le previsioni per un inverno rigido in Europa. 

Sul mercato dei cambi è in progresso il dollaro. L’euro tratta contro il biglietto verde sotto 1,13. 

Resta nella bufera la lira turca, che ha toccato in giornata nuovi minimi storici in vista del prossimo meeting della banca centrale del paese e dopo che S&P Global Ratings ha abbassato a negativo l’outlook sul rating del credito sovrano della nazione. La Central Bank of the Republic of Turkey (CBRT) potrebbe tagliare il suo tasso di riferimento di 100 punti base al 14% questa settimana, secondo un sondaggio Reuters, nonostante l’inflazione il mese scorso fosse al 21,3%. Investitori e risparmiatori sono preoccupati per il recente allentamento monetario aggressivo, con un taglio di 400 punti base del tasso di riferimento da settembre a oggi.

Tornando in Piazza Affari, le blue chip maggiormente colpite dalle vendite nella seduta di oggi sono: Exor -2,5%; Leonardo -1,83%; Eni -1,52%; Moncler -1,33%; Enel -1,29%. Perdono quota tutte le utility. Italgas limita i danni allo 0,59% dopo la tragedia di Ravanusa, dove la società ha in concessione la rete del gas.

Chiude in calo Telecom, -0,2%, dopo un avvio frizzante, in attesa di novità su Kkr.

I maggiori rialzi sono per Recordati +1,46%; Inwit +0,69%; Banca Generali +0,59%; Banco Bpm -0,5%, quest’ultimo in un settore, quello bancario, che ha perso progressivamente smalto nel corso degli scambi.

Generali è piatta, nonostante Fitch abbia alzato il rating sulla solidità finanziaria della compagnia triestina, portandolo da “A-“ ad “A”, in seguito all’aggiornamento del rating sovrano dell’Italia, con prospettive positive per i prossimi trimestri. Intanto Leonardo del Vecchio si rafforza nel Leone e, dopo nuovi acquisti, la sua partecipazione è al 6,3%. Con questi aggiornamenti il patto, che comprende anche Francesco Gaetano Caltagirone (ormai vicino all’8%) e Fondazione CrT, è al 15,58%.

Fuori dal paniere principale le due Mediaset, cioè il dual listing delle azioni Mfe-MediaforEurope (ex Mediaset), con i titoli A e B sono in calo rispettivamente dello 0,2% e del 7,62%. 

Piovan segna un rialzo del 29,41% a seguito dell’annuncio di un accordo per l’acquisto del 100% del capitale di Sewickley Capital, proprietaria di Ipeg.

La Juventus cede il 2,58%. Secondo il sorteggio, agli ottavi di Champions League, i bianconeri dovranno affrontare lo Sporting Lisbona, mentre all’Inter toccherà l’Ajax.

Nell’obbligazionario lo spread tra decennale italiano e tedesco risulta praticamente invariato a 130 punti base, ma i rendimenti sono in calo rispettivamente a +0,91% e -0,38%.

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