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Borse in rosso: Piazza Affari ha tre spine

La lettera-ultimatum della Ue all’Italia non è l’unico motivo che pesa sulla Borsa: contano anche gli effetti della guerra commerciale Usa-Cina e il trend ribassista di Wall Street.

Borse in rosso: Piazza Affari ha tre spine

Brilla Unicredit, +2,22%, ma non basta a salvare Piazza Affari da una chiusura in rosso, -1,29%, che porta il Ftse Mib sotto la soglia psicologica dei 20mila punti (19.999) nel giorno dell’arrivo a Roma della letterina di Bruxelles sui conti 2018. Solo tre infatti sono i titoli positivi sul listino principale, Unicredit, Banco Bpm +0,89% e Recordati +0,63%. 

Il panorama globale d’altra parte resta perturbato, a causa delle tensioni sui dazi fra Usa e Cina e dell’andamento negativo di Wall Street. Pechino potrebbe usare le sue “terre rare”, i minerali poco diffusi in natura ed essenziali per produrre beni hi-tech, nella escalation commerciale contro Washington. Huawei invece ha presentato un ricorso in un Tribunale del Texas contro il governo americano, chiedendo di dichiarare incostituzionale il divieto imposto alle aziende Usa di acquistare le sue apparecchiature di rete. La fuga dall’azionario spinge gli investitori verso i titoli di stato, ma anche questo inquieta, perché provoca un’inversione nella curva dei rendimenti dei Terasury, considerata un preludio di recessione. Soffre il petrolio: Brent -2,13%, 67,21 dollari al barile; Wti -3,03%, 57,35 dollari al barile. E perde ancora quota l’euro-dollaro, scendendo a 1,112.

Sull’Europa gravano inoltre le minacce di sanzioni da parte del Tesoro Usa su Instex, l’organismo finanziario creato da Germania, Regno Unito e Francia per difendere gli scambi commerciali con l’Iran. In questo contesto: Parigi, -1,7%; Francoforte -1,54%;  Madrid -1,2%; Londra -1,15%. 

Milano segna perdite rilevanti, benché alcune banche agguantino un rimbalzo, grazie anche a una leggera contrazione dello spread, in scia al buon esito dell’asta dei Bot semestrali. Alla fine il rendimento del Btp 10 anni è 2,65% e lo spread 281.80 punti base (-0,49%). Il banchiere centrale Olli Rehn sostiene che l’elevato livello di stimoli della politica monetaria della Bce è al momento appropriato e il primo rialzo dei tassi di interesse da parte dell’istituto centrale è più lontano rispetto ad alcuni mesi fa.

Maglia nera delle blue chip è Terna, -3,42%. Male  Moncler -3,13%; Unipolsai -2,94%; Buzzi -2,88%. Fiat, -1,22%, continua a percorrere la strada del ribasso imboccata sul finale di ieri, in attesa di novità sulla fusione con Renault, mentre i vertici del gruppo transalpino sono volati a Tokyo per rassicurare il loro partner giapponese Nissan e illustrare la bontà dell’operazione.

Sull’aggregazione dice la sua anche lo Stato francese, azionista di Renault, il quale chiederà di non chiudere gli impianti produttivi sul suo suolo e “un certo equilibrio all’interno del patto tra gli azionisti se venisse eventualmente siglato”. Fuori dal paniere principale Mediaset perde lo 0,61%, dopo l’annuncio dell’acquisto del 9,6% della tedesca ProSiebenSat.1 Media, corrispondente a diritti di voto fino al 9,9% del capitale votante.

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