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Borse in ribasso: banche, Fca e Buzzi zavorrano Piazza Affari

Le tensioni geopolitiche spingono alla correzione tutti i listini azionari – Piazza Affari è tra le Borse che perdono meno: -0,91% – Tracollo di Buzzi che lascia sul campo oltre il 3% – Quasi tutte in rosso le banche – In controtendenza Leonardo, Brembo, Moncler e Mediaset – Il Sole 24 Ore recupera il 10% grazie alla cessione della Business School.

L’onda rossa sui mercati, messa in moto dalle tensioni fra Stati Uniti e Corea del Nord, si attenua nel pomeriggio, ma non si placa. Piazza Affari chiude in calo dello 0,91%, 21.848 punti, con Buzzi -3,28% e Fiat -2,11% in fondo al listino. La corsa ai beni rifugio favorisce l’oro (+0,98%, 1273,188 dollari l’oncia) il franco svizzero, i Bund. L’appeal del decennale tedesco fa salire lo spread con i Btp 10 anni, +4,29%, 157.90 punti base; il rendimento torna al 2,01% nonostante il dato Istat diffuso oggi, sul buon andamento della produzione industriale italiana a giugno. 

Deboli le altre piazze del Vecchio Continente. La peggiore è Zurigo, -1,5%, che paga pegno al balzo del franco. La moneta unica perde l’1% contro la divisa elvetica, ma resta stabile sul dollaro. Male Parigi -1,4%, penalizzata da un nuovo, presunto attentato, con un’auto che ha investito sei militari a Levallois-Perret, alle porte della capitale. Bilancio negativo per Madrid -1,29% e Francoforte -1,12%. Frazionale ribasso per Londra -0,59%.

Wall Street apre debole e si muove ancora in territorio negativo. Il Dow 30 è zavorrato da Walt Disney, dopo i conti trimestrali diffusi ieri e l’addio a Netflix (negativa a sua volta). Il colosso dell’intrattenimento ha annunciato che, dal 2019 smetterà di fornire i propri film alla piattaforma online, per concentrarsi sul lancio di nuovi servizi di video in streaming. 

Incerto il petrolio, dopo i dati sulle scorte settimanali americane fornite dall’Eia. Greggio e distillati risultano inferiori alle attese, mentre le scorte di benzina, a sorpresa, superano le previsioni. Brent +0,36%, 52,33 dollari al barile.

Fra le blue chip italiane Buzzi è ancora stordita dalla multa dell’Antitrust per condotte contro la concorrenza. Deboli i finanziari, i peggiori sono Banca Generali -1,93% e Mediobanca, -1,82%. In rosso i bancari Banco Bpm, -1,2%, Unicredit, -1,8%, Intesa, -1,3%, Ubi, -1,4%, nonostante il calo di giugno delle sofferenze degli istituti italiani. Secondo Bankitalia, quelle lorde sono diminuite dai 202,1 miliardi di maggio a 192 miliardi, mentre quelle nette da 76,5 miliardi a 71,2 miliardi. Seduta pesante per Stm, -1,69%.

Modesti i guadagni nel paniere principale: in cima alla lista Brembo +0,7%;  Leonardo +0,48%; Recordati +0,45%; Atlantia +0,23%; Moncler +0,13%. Fuori dal paniere principale brilla Il Sole 24 Ore, che recupera quasi il 10% dopo aver sottoscritto con Palamon Capital Partners LP un contratto per la cessione del 49% di Business School 24, società di nuova costituzione a cui sarà previamente conferito il ramo aziendale con cui l’emittente esercita attualmente attività nel settore della formazione.

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