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Borse in rialzo ma Milano frena con le banche

In Europa listini positivi mentre Piazza Affari scommette solo su Mps e sull’accordo Ue sulle sofferenze bancarie. Forte volatilità e molti acquisti su Saipem e su Rcs nella settimana decisiva per il destino del gruppo editoriale – Petrolio in calo

Borse in rialzo ma Milano frena con le banche

Dopo i primi scambi in rialzo, Piazza Affari ha invertito la rotta e a metà giornata viaggia in ribasso dello 0,23% circa, con l’indice Ftse Mib che oscilla attorno ai 16 mila punti. A condizionare il mercato è stato il dato produzione industriale: a maggio si è registrato il primo calo tendenziale dall’inizio del 2016, -0,6% rispetto a maggio 2015. Tutti i comparti sono in contrazione congiunturale a partire dai beni strumentali (-1,8% da aprile). Il consensus si aspettava un incremento dello 0,4%.

In rialzo gli altri listini europei: Londra +0,6%, Parigi +0,8%, Francoforte +1,3% e Madrid +0,5%.

Il Btp tratta a 1,20% (+1 punto base), a poca distanza dai minimi degli ultimi 15 mesi. Il rendimento del Bund scende di un punto base a -0,20%, in prossimità dei minimi storici, segnalando che le tensioni restano elevate.

L’euro/dollaro ha toccato stamane un minimo intraday a 1,1016, poco sopra quota 1,1003 cui il cambio è sceso venerdì a seguito della pubblicazione dei nuovi contratti di lavoro. Il dollaro guadagna anche nei confronti della sterlina scesa stamattina fino a 1,2910.

A Piazza Affari continua la corsa di Monte Paschi (+4,8%), nella speranza di un prossimo accordo a Bruxelles sulle sofferenze bancarie. Al contrario, altre banche sono passate in negativo. In particolare, UniCredit -3,8%, Bper -3,5%, Ubi Banca -0,6% e Popolare Milano -1,9%. Intesa perde lo 0,3%. Mediobanca ha tolto il titolo dal portafoglio short (puntare al ribasso) per inserirlo in quello dei titoli long (puntare sul rialzo).

Il petrolio tipo Brent perde l’1,5% a 46 dollari il barile. Reuters segnala che i produttori di shale oil americani hanno ridotto i costi di estrazione adattandoli al nuovo scenario. Molti di loro sono ora in grado di sopravvivere con un petrolio a 45 dollari. Un report di Goldman Sachs prevede un prezzo al barile del Wti americano nel range 45-50 dollari per i prossimi 12 mesi. 

Eni perde lo 0,5% a 14,42 euro. Il settore Oil & Gas europeo è invece in leggero rialzo (+0,4%). Ben intonata Saipem (+4%): stamattina Goldman Sachs ha scritto che i principali Uffici Studi hanno aggiunto il titolo alla lista delle azioni da tenere sott’occhio. Nel frattempo Mediobanca ha deciso di inserire il titolo nel proprio Portafoglio Long raccomandato confermando la raccomandazione Outperform e il target price a 0,47 euro.

In terreno positivo Fiat Chrysler (+2%), Mediaset (+1,5%) e Telecom Italia (+1%).

Leonardo sale dello 0,7% a 9,33 euro. Stamattina SocGen ha ribadito la raccomandazione Buy, il prezzo obiettivo passa da 14,0 euro a 15,0 euro. Nel frattempo, Mediobanca ha tolto il titolo dal Portafoglio Long raccomandato.

Fuori dal paniere principale, Rcs Mediagroup balza del 16,49%, a 0,9925 euro, dopo aver segnato un massimo di 0,9960 euro. Il titolo, dunque, si mantiene sotto i prezzi dei rilanci di Cairo Communication +0,5% e della cordata guidata da Investindustrial.

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