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Borse in cerca di riscossa dopo il lunedì nero: UK cede su Brexit

Segnali di ripresa sui mercati dopo il crollo di ieri – L’avvio delle vaccinazioni alimenta la speranza di domare la pandemia – Di fronte all’emergenza, Johnson sembra pronto a cedere sui diritti di pesca nel negoziato Brexit con la Ue

Borse in cerca di riscossa dopo il lunedì nero: UK cede su Brexit

Anche l’Asia ha pagato oggi il tributo alla variante inglese della pandemia. Ma l’impatto, ieri devastante nel Vecchio Continente e in apertura a New York (-2%), ha perso forza con il passare delle ore. L’Europa si prepara alla vaccinazione di massa dal giorno 27, gli Usa alla distribuzione dei 600 dollari a testa più gli aiuti ai disoccupati che permetteranno a 5 milioni di americani di “evitare di finire nella miseria più nera”, si legge sul magazine Mother Jones.

AL VIA IL VACCINO IN EUROPA

Ma l’effetto più evidente riguarda la Brexit. Da Londra, stremata dal blocco di merci e viaggiatori (anche Hong Kong ha chiuso le frontiere verso l’ex madrepatria) arrivano segnali per chiudere la partita purché la Ue accetti un taglio del 30% ai diritti di pesca nelle sue acque territoriali. In precedenza, fino a poche ore prima, il governo di Boris Johnson aveva detto che non si sarebbe mosso da un taglio del 60%. La distanza è vicina, perché Bruxelles si dice pronta ad accettare un taglio del 25%. A Natale si potrà festeggiare con capesante e pettini di mare.

Borse dell’Asia Pacifico quasi tutte in calo stamattina, all’indomani della peggior seduta delle ultime tre settimane dell’Msci World, il super indice mondiale delle azioni. Scendono soprattutto il Nikkei di Tokyo (-1%) e l’S&P ASX 200 di Sidney (-1,2%). Kospi di Seul -0,4%, Hang Seng di Hong Kong -0,1%. Sulla parità il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen.

Il dollaro si sta apprezzando per effetto del ridimensionarsi della propensione al rischio, ma la risalita della valuta degli Stati Uniti, impetuosa ieri in avvio di settimana, ha rallentato. Il dollar index, un indicatore della forza del dollaro, stamattina è in rialzo dello 0,2%, a 90,7, dal picco di 91 toccato circa ventiquattrore fa.

Lo yen, il bene rifugio dell’Asia, si indebolisce. Ore di grande volatilità per il cambio euro-sterlina, balzato ieri mattina a 0,92, ma sceso repentinamente in serata, quando si è saputo di una nuova proposta avanzata dalla Gran Bretagna nel negoziato con l’Unione Europea.

Variazioni modeste in chiusura a Wall Street dopo l’avvio negativo. Ieri l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,4%, dopo aver segnato un ribasso di circa il 2%. In lieve rialzo il Dow Jones, grazie al rally delle banche (+2,6%) innescato dal via libera a buyback e dividendi. Goldman Sachs è salita del 6,1%. In lieve calo il Nasdaq, zavorrato dal tonfo di Tesla (-6,5%) nel giorno dell’esordio nell’S&P500.

WASHINGTON PENSA AD UN NUOVO PIANO DI AIUTI

Stanotte il Senato degli Stati Uniti ha votato 92 contro 6 a favore della legge che prevede aiuti per 900 miliardi di dollari a disoccupati, famiglie ed imprese: non ci sono i sostegni a contee e stati, come avrebbero voluto i democratici, che hanno già detto di volersi mettere al lavoro su una nuova legge di intervento straordinario. A indirizzare e gestire il nuovo round di erogazioni federali sarà Janet Yellen, l’ex presidente della Federal Reserve chiamata da Joe Biden a gestire il Tesoro. L’attuale segretario, Steve Mnuchin, ha assicurato che gli assegni da 600 dollari partiranno la settimana prossima.

Il petrolio Brent perde lo 0,7% a 50,6 dollari il barile; ieri aveva perso il 2,7%.

VIRUS E BREXIT, ANCHE L’EUROPA A RISCHIO

“Una Brexit senza accordo alla fine dell’anno porterebbe la sterlina verso la parità rispetto all’euro”. Così, nel momento più drammatico della seduta, Ulrich Leuchtmann, analista finanziario di Commerzbank. Un allarme esagerato ma che ben testimonia la diffidenza che ispira il Regno Unito, sotto la pressione della variante inglese del virus e dell’ostinazione con cui Boris Johnson ha continuato a rifiutare un rinvio della Brexit. A compensare almeno in parte l’effetto negativo è arrivato nel pomeriggio il parere scientifico positivo all’uso del vaccino di Pfizer BioNtech da parte dell’Agenzia Europea del farmaco.

PIAZZA AFFARI GIÙ DEL 4%, POI RECUPERA

Piazza Affari, sotto del 4% abbondante alle 12, ha parzialmente recuperato posizioni nel pomeriggio. Milano, -2,57% in chiusura, scende a 21.410 punti. Perdite analoghe anche a Francoforte (-2,84%) e a Parigi (-2,43%). Peggio di tutti Madrid (-3,03%).

Londra cede l‘1,79%, mentre la sterlina vacilla sotto i colpi delle notizie. Il cambio scivola nel pomeriggio l’1,33, in ribasso dell‘1,25% contro il biglietto verde. Anche l’euro è in ribasso, con il cross intorno a 1,222.

CROLLANO VIAGGI E PETROLIFERI. ENI -4,4%

Soffrono in particolare i titoli del settore viaggi. Iag, casa madre di British Airways, perde il 9%. Carnival, colosso delle crociere, è precipitato del 10% prima di recuperare nel pomeriggio e chiudere a -1,5%.

Sotto tiro anche i petroliferi: perdite superiori al 4% per Bp e Total. Su Shell (-5,9%) grava inoltre una nuova svalutazione da 3,5 a 4,5 miliardi di dollari delle attività petrolifere e del gas. Eni (-4,37%) ha siglato un contratto di concessione per l’acquisizione di una quota del 70% nel blocco esplorativo 3, situato nell’Emirato di Abu Dhabi.

SPREAD A 112, DECENNALE 0,54%

Finale di seduta al di sotto della parità per i Btp, il cui appeal si ridimensiona notevolmente in parallelo al crescente pessimismo che prevale tra gli investitori in risposta alle cattive notizie sul fronte pandemia e all’impasse sulla Brexit. Lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 112 punti base (+1,31%) e il tasso del Btp cresce a +0,54%.

Resta così attraente il rendimento dei governativi italiani se paragonato a quelli tedeschi. E non solo: il Btp a cinque anni rende circa il doppio rispetto all’equivalente spagnolo e portoghese.

SALE DIASORIN, BRILLA CNH INDUSTRIAL

Pochissimi i titoli azionari in terreno positivo. Tra questi Diasorin (+0,59%), che trae vantaggio dalla rinnovata importanza dei test diagnostici Covid nel nuovo contesto pandemico.

La maglia rosa spetta però senz’altro a Cnh Industrial (+1,1%). Da inizio novembre, con la scoperta dei vaccini, l’attenzione per l’economia verde e la rotazione dei mercati verso i titoli penalizzati dal Covid-19, il gruppo della galassia Exor è in rally di quasi il 50%. Gli analisti di Deutsche Bank hanno recentemente aggiornato la loro valutazione sul titolo a buy e alzato il prezzo obiettivo.

BRUXELLES DÀ IL VIA LIBERA A STELLANTIS

Fiat Chrysler chiude in calo, -2,06%, nel giorno del via libera europeo alla fusione da 38 miliardi con Psa per la nascita di Stellantis. Il via libera è stato concesso dopo l’accordo con la rivale giapponese Toyota Motor per rimuovere i timori in materia di concorrenza della Ue. Il 4 gennaio si

riuniranno le assemblee degli azionisti delle due società per approvare l’operazione.

UNICREDIT SOTTO TIRO, MUSTIER RINUNCIA ALLA BUONUSCITA

Tra le banche solo Fineco (+0,12%) ha chiuso con il segno più. In forte calo Unicredit (-3,91%): negli ultimi 30 giorni il titolo ha lasciato sul terreno il 12,41%. La banca ha comunicato che Mustier “lascerà il Gruppo senza alcuna buonuscita né alcuna altra indennità di cessazione, se non quelle obbligatorie dovute per legge/contratto collettivo di lavoro”: Mustier rinuncia anche a qualsiasi pretesa nei confronti della Banca e del Gruppo.

Ieri è stato invece approvato un emendamento alla manovra che prevede come il ministro dell’Economia Gualtieri debba comunicare preventivamente al Parlamento prima di privatizzare Monte Paschi. Fitch ha cambiato il rating a negativo da “evolving”.

Intesa Sanpaolo (-3,8%) ha cartolarizzato un portafoglio di crediti in sofferenza della capogruppo del valore lordo di circa 4,3 miliardi e 1,2 miliardi netti, che rispetta i requisiti normativi per il rilascio della garanzia Gacs.

TELECOM, ENEL E GENERALI, UN TRIS DI RIBASSI

Generali -3,5%, Unipol -3,2%, Unipol Sai -3%. Il regolatore europeo ha esortato le compagnie ad essere molto prudenti nella distribuzione del dividendo. Le società italiane sono solide dal punto di vista patrimoniale e non dovrebbero aver problemi a distribuire la cedola.

Fra i dieci maggiori ribassi del giorno anche Telecom (-3,74%) ed Enel (-3,73%).

Fuori dal paniere principale, Autogrill -4% a causa dell’esposizione sul mercato del Regno Unito.

ERG ESCE DALL’IDROELETTICO, COMMESSA INDIANA PER MAIRE

Erg (+5%) sta valutando una possibile doppia cessione che comprenderebbe gli asset idroelettrici e a gas naturale, per una valorizzazione che potrebbe superare 1 miliardo di euro,

Maire Tecnimont (-5%) ha ricevuto una commessa da 255 milioni di dollari in India. Cy4gate +7%.

GIGLIO COLLOCA IL 18%, MORGAN STANLEY IN OVS

Giglio Group ha avviato il collocamento del 18% del capitale presso investitori istituzionali.

Morgan Stanley controlla una quota del 4,266% in Ovs.

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