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Borse in bilico tra incognita Recovery e verdetto Ue

Contrastate le Piazze asiatiche, frenate quelle europee mentre si apre il Consiglio Ue e la ripresa segna il passo – Bofa dimezza gli utili, Wall Street fa i conti con gli hacker su Twitter e i tentativi di furto sui vaccini Covid-19 – Tonfo di Richemont nel lusso

Borse in bilico tra incognita Recovery e verdetto Ue

L’economia ha ancora bisogno di sostegno. O forse no? Il confronto tra rigoristi e colombe terrà banco al Consiglio Europeo in programma oggi e domani. Ma il dubbio sull’efficacia della politica ultra-espansiva comincia a farsi sentire negli ambienti che contano: l’economia si sta adagiando sui sussidi senza risvegliare la voglia di impresa, come dimostra la scarsa domanda di liquidità. Il Financial Times calcola che la Fed abbia fin qui impiegato solo il 4% della sua potenza di fuoco, composta da 11 linee di credito da complessivi 2.600 miliardi di dollari. E sul palcoscenico di Wall Street primeggia Tesla, sostenuta dagli acquisti (e dalle vendite) di decine di migliaia di piccoli speculatori che investono in Borsa parte dei sussidi (circa 2mila dollari al mese), mentre la ripresa segna il passo. Ovunque, superata la fase del pronto soccorso (ma negli Usa l’epidemia segna nuovi primati) governi e mercati cercano di dar continuità all’uscita dall’emergenza. Oggi ci prova l’Europa, che, a sorpresa, è uscita dal Covid-19 meglio degli altri.

IN CALO LA CINA. BOFA DIMEZZA GLI UTILI

Piatta stamane Tokyo, contrastate le altre borse: in lieve calo Shanghai, in rialzo sia l’Hang Seng di Hong Kong che il Taiex di Taipei. L’India ha aperto in positivo (+0,4%). Il bilancio settimanale è molto negativo per Shanghai (-5,6% dopo gli eccessi del mese scorso) e per Hong Kong (-2,5%), ma positivo per il Nikkei di Tokyo (+2%) e per il Kospi di Seul (+2,5%).

Contrastati anche in mercati Usa: Dow Jones -0,5% dopo quattro sedute al rialzo, S&P 500 -0,34%, Nasdaq -0,7%.

Bank of America ha dimezzato gli utili del secondo trimestre, dovendo mettere da parte 5 miliardi di dollari per coprire potenziali perdite sui crediti. L’utile netto di competenza degli azionisti è sceso a 3,28 miliardi. Morgan Stanley batte le aspettative e chiude il secondo trimestre con un utile netto di 3,2 miliardi di dollari.

Pesante tonfo, a mercati chiusi, di Netflix (-10%), causa una redditività inferiore alle attese. Ma la piattaforma ha aggiunto 10 milioni di nuovi abbonati nel trimestre (contro i 7,5 previsti).

PROFILI FALSI SU TWITTER, SPIE RUSSE SUL COVID-19

Tornano a farsi sentire le fake news: Twitter arretra dell’1,1% dopo che sono stati pubblicati tweet falsi di personaggi illustri, tra cui il candidato democratico Joe Biden. Diversi Paesi accusano la Russia dei tentativi di furto delle ricerche sul vaccino.

Ieri il Wall Street Journal aveva scritto che la Casa Bianca si prepara a vietare l’ingresso negli Stati Uniti ai membri del Partito Comunista della Cina, ma stanotte Bloomberg segnala che Donald Trump avrebbe bloccato il provvedimento.

LA BCE CONFERMA GLI ACQUISTI PEPP

Al centro della scena resta così l’Europa. Ieri La Banca Centrale Europea ha lasciato invariato, come previsto, il costo del denaro e confermato il piano di acquisto di titoli (Pepp) per supportare l’economia. Il tasso di riferimento rimane a zero, il tasso sui depositi resta a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. La Bce continuerà gli acquisti di debito col programma Pepp “almeno fino a giugno 2021”, ha detto Christine Lagarde, spiegando che l’Eurozona “necessita ancora di un ampio stimolo monetario”. Per questo la presidente della Bce si è schierata a favore del varo del Recovery Fund da 750 miliardi, oggi e domani al centro del Consiglio Europeo, la prima riunione “fisica” tra i premier europei dallo scoppio della pandemia. Sarà un negoziato lungo e complesso, a giudicare dalle distanze della vigilia. L’olandese Mark Rutte insiste per un voto unanime, soluzione “inaccettabile” per Giuseppe Conte che ieri ha incassato l’appoggio di Emmanuel Macron. In discussione anche l’entità del fondo e la sua composizione. Insomma, l’esito positivo è tutt’altro che scontato. Forse sarà necessario un vertice bis.

MILANO AI MASSIMI DA 4 SETTIMANE

Deboli ieri le Borse europee, con l’eccezione di Piazza Affari (+0,37 a 20,356 punti), ai massimi da quattro settimane.

In rosso gli altri listini sull’onda delle vendite di Wall Street sul comparto tecnologico: Francoforte cede lo 0,5%; Parigi -0,46%; Madrid -0,15%; Londra -0,64%; Zurigo -0,36%.

Si allarga lo scandalo Wirecard: il ceo Markus Braun ha prelevato 35 milioni dalle casse dell’istituto. Le autorità Ue stanno indagando sui clamorosi buchi della vigilanza tedesca.

VENDITE DIMEZZATE PER RICHEMONT (-5,25%)

Fa sensazione il tracollo dell’ammiraglia dell’hard luxury, la ginevrina Richemont, casa madre di Cartier, che lascia sul terreno il 5,25% dopo aver riportato vendite trimestrali quasi dimezzate e non aver fornito dettagli sull’andamento attuale del business o sull’outlook futuro.

Gli effetti della crisi si fanno sentire anche sui gruppi francesi: Lvmh -1,3%, Kering -2,3%. A Piazza Affari soffre Moncler (-1,7%).

In caduta anche i profitti di Heineken (-2,9% ad Amsterdam), frenata dalla chiusura dei locali.

I BTP SCENDONO A 1,17%, MINIMO DA 11 MARZO

Le parole di Lagarde hanno rincuorato il mercato secondario italiano. Lo spread si contrae a 163 punti base e il rendimento del benchmark tricolore è in discesa a 1,17%; non era così basso dall’11 marzo.

TIM (+4,4%) DÀ L’ASSALTO IN BRASILE A OÌ

In Piazza Affari ha brillato la stella di Tim (+4,4%). Il cda ha dato mandato all’ad Luigi Gubitosi di presentare un’offerta sulla brasiliana Oì, come già ventilato a marzo, prima della pandemia. Il valore minimo per il business mobile cui è interessata la controllata carioca del gruppo italiano è stato fissato dal gruppo sudamericano in 15 miliardi di real brasiliani (attorno a 2,5 miliardi di euro). L’offerta cade in un momento di grazia per la Borsa brasiliana, nonostante la violenza della pandemia nel Paese. Il rimbalzo da marzo è del 65% Tim Participacoes ha dato ieri incarico alla divisione di investment banking di Ubs di cercare partner per finanziare la rete in fibra ottica in Brasile.

Frena Atlantia (-5,24%) dopo l’exploit seguito all’accordo su Aspi. Tra gli industriali, Fiat Chrysler +1,14%: la società che nascerà dalle nozze con Psa si chiamerà Stellantis. Exor -1,03%.

SNAM AL 49% NEL GAS DI ABU DHABI

A sostenere l’indice il rialzo di petroliferi ed utilities. Brilla Saipem (+2,06%) davanti a Tenaris (+1,37%). Eni +0,67%.

In evidenza Snam (+1,24%), dopo che il consorzio composto dalla stessa azienda e dai fondi di investimento Global Infrastructure Partners (GIP), Brookfield Asset Management, Gic (il fondo sovrano di Singapore), Ontario Teachers’ Pension Plan e NH Investment & Securities, ha perfezionato l’acquisizione del 49% di Adnoc Gas Pipeline Assets da The Abu Dhabi National Oil Company.

Guadagni anche per A2A (+1,38%) ed Hera (+1,67%).

VIA LIBERA DELL’ANTITRUST ALL’OPS INTESA/UBI

In rialzo le banche. Intesa +1,38% e Ubi +1,54%: mentre le adesioni all’Ops salgono al 3,106%. L’Antitrust ha dato il benestare all’operazione di controllo della banca guidata da Victor Massiah. “Tale decisione – ha commentato l’ad di Intesa, Carlo Messina – garantisce la nascita di un progetto che ha tra i suoi obiettivi la creazione di un gruppo ai vertici europei del settore bancario, rafforzando al contempo il contesto domestico”.

CORRE MPS, BANCA IFIS ENTRA IN GERMANIA

Mps +2,6%: crescono le voci sulla prossima scelta di un advisor per la ricerca di un partner per una fusione.

Balzo di Banca Ifis (+5,77%), che è entrata nel mercato del risparmio tedesco grazie alla firma di un accordo di partnership con la fintech europea Raisin. in evidenza anche Banca Popolare di Sondrio +3,24%, dopo che la Corte di giustizia europea ha promosso la riforma delle banche popolari varata dal governo di Matteo Renzi.

RISORGE SAFILO, UN BUY PER PIAGGIO

Rialza la testa Safilo (+5,12%): si profila il salvataggio e rilancio dell’azienda grazie all’intervento della famiglia Fulchir. Piaggio +3,21%: Banca Imi ha confermato il rating buy, target 2,8 euro, dopo i dati del mercato tedesco delle due ruote, in crescita del 5,5% a 110.800 unità dall’inizio dell’anno.

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