L’attenzione oggi è per l’incontro a Londra tra Stati Uniti e Cina, visto come un momento chiave che potrebbe allentare le tensioni commerciali sui minerali di terre rare e sulle tecnologie avanzate della scorsa settimana. Le case automobilistiche globali sono in allarme perchè temono che il blocco sulle terre rare imposto dalla Cina possa rappresentare la prossima crisi di approvvigionamento globale. Le azioni asiatiche oggi hanno registrato un forte rimbalzo, reagendo all’esuberanza di Wall Street di venerdì. Le borse europee sono viste aprire in lieve calo.
Mosse di avvicinamento a Londra tra Usa e Cina
I rappresentanti di Stati Uniti e Cina, che si incontreranno in una località ancora non resa nota a Londra, tenteranno di rilanciare un accordo commerciale preliminare raggiunto a Ginevra il mese scorso. Trump minaccia di imporre dazi a tre cifre sui prodotti cinesi, mentre la leva principale di Pechino è il suo controllo quasi totale sui minerali di terre rare, essenziali per molti settori high-tech.
Entrambe le parti si sono accusate a vicenda di aver rinnegato l’accordo raggiunto a Ginevra a maggio, quando avevano raggiunto un’intesa per ridurre almeno temporaneamente i dazi che erano saliti a oltre il 100%: i successivi colloqui si sono rapidamente arenati a causa delle reciproche recriminazioni.
Gli Stati Uniti si sono lamentati del calo delle spedizioni di magneti in terre rare, essenziali per i veicoli elettrici e i sistemi di difesa americani. La Cina si è irritata per le restrizioni statunitensi sui chip di intelligenza artificiale di Huawei Technologies Co. , sui software per la progettazione di chip , sui motori di aerei e sui visti per oltre 280.000 studenti cinesi .
Intanto nel corso del fine settimana è emerso che la Cina ha concesso licenze di esportazione temporanee ai fornitori di terre rare delle tre principali case automobilistiche statunitensi, una mossa che dovrebbe rimettere in moto le catene di approvvigionamento. Almeno alcune delle licenze sono valide per sei mesi.
Il “panico” tra le aziende automobilistiche per le terre rare
Tuttavia tra le aziende automobilistiche si stanno diffondendo serie preoccupazioni che i liminti di circolazione delle terre rare posono innescare colli di bottiglia nell’approvigionamento. Gli sforzi dell’industria automobilistica per trovare fonti alternative di magneti non danno risultati positivi, mentre il collo di bottiglia delle forniture spinge le aziende automobilistiche ad accumulare scorte.
Frank Eckard, CEO di un produttore tedesco di magneti, ha ricevuto una valanga di telefonate nelle ultime settimane. Case automobilistiche e fornitori di componenti, esasperati, sono alla disperata ricerca di fonti alternative di magneti, la cui disponibilità è scarsa a causa delle restrizioni all’export cinese. Alcuni hanno detto a Eckard che le loro fabbriche potrebbero chiudere entro metà luglio senza le scorte di magneti di riserva. “L’intera industria automobilistica è nel panico”, ha dichiarato Eckard, CEO di Magnosphere, con sede a Troisdorf, in Germania. “Sono disposti a pagare qualsiasi prezzo”.
L’industria teme che la situazione delle terre rare possa trasformarsi nel terzo enorme shock della catena di approvvigionamento in cinque anni. Una carenza di semiconduttori ha cancellato milioni di auto dai piani di produzione delle case automobilistiche, all’incirca dal 2021 al 2023. Prima di allora, la pandemia di coronavirus del 2020 ha costretto le fabbriche a chiudere per settimane.l restringimento del collo di bottiglia delle terre rare, l’industria ha poche valide opzioni, dato il dominio cinese sul mercato.
Il destino delle linee di assemblaggio delle case automobilistiche è stato affidato a un piccolo team di burocrati cinesi , impegnato a esaminare centinaia di richieste di autorizzazione all’esportazione. La Cina controlla fino al 70% dell’estrazione globale di terre rare, l’85% della capacità di raffinazione e circa il 90% della produzione di leghe metalliche e magneti a base di terre rare, ha affermato la società di consulenza AlixPartners. Un veicolo elettrico medio consuma circa 0,5 kg (poco più di 1 libbra) di terre rare, mentre un’auto a combustibili fossili ne consuma solo la metà, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia.
La Cina ha già adottato misure severe in passato, come nel caso della disputa con il Giappone del 2010, durante la quale ha limitato le esportazioni di terre rare. Il Giappone ha dovuto trovare fornitori alternativi e, nel 2018, la Cina rappresentava solo il 58% delle sue importazioni di terre rare.
Venerdì Wall Street ha chiuso in rialzo. Occhi alle repressioni a Los Angeles
Le azioni di Wall Street venerdì hanno chiuso in netto rialzo e vicine ai massimi storici dopo che i dati sull’occupazione hanno attenuato i timori sui danni che l’imprevedibile regime tariffario del presidente Donald Trump possa arrecare alla più grande economia mondiale. Il Dow Jones ha chiuso a 42.762,87 punti, in rialzo dell’1,05%
Tuttavia, stamani i futures sul Dow Jones e sull’S&P 500 scendono dello 0,17% e dello 0,19%, rispettivamente. Il sentiment è appesantito da una situazione di stallo a Los Angeles che ha spinto Trump a chiamare la Guardia Nazionale della California per sedare le manifestazioni contro le sue politiche sull’immigrazione. La California da sola è la quarta economia più grande del mondo, superiore al prodotto interno lordo del Giappone, e Trump ha schierato le sue guardie nella città più grande del Paese per contrastare quello che la Casa Bianca ha descritto come “caos, violenza e illegalità”.
Questa settimana sono attesi dati chiave sull’inflazione negli Stati Uniti, mercoledì, seguiti più avanti nella settimana dai dati sui prezzi alla produzione, dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e dal rapporto dell’Università del Michigan sul sentiment dei consumatori. La Fed è in un periodo di blackout in vista della sua decisione politica del 18 giugno. Da seguire anche la conferenza annuale degli sviluppatori di Apple.
Borse dell’Asia toniche. In Cina persiste la deflazione
Le azioni asiatiche sono in buon rilazo stamane, reagendo all’esuberanza di Wall Street di venerdì. L’indice MSCI Emerging Market sui massimi da settembre 2024. In Cina l’ndice Hang Seng di Hong Kong è a +0,9%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è a +0,2%. Il Taiex di Taipei +0,7%. L’economica cinese, a causa del persistere di una domanda interna debole, resta in deflazione a maggio per il quarto mese di fila. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica, i prezzi al consumo hanno accusato un calo dello 0,1% su base annua, mantenendo lo stesso passo da tre mesi consecutivi, a fronte di stime pari a -0,2%. Su base mensile, invece, la flessione è di -0,2% (da +0,1% di aprile). I prezzi alla produzione hanno avuto una flessione a -3,3% (contro il -3,2% di previsione degli analisti), dopo il -2,7% di aprile. Il calo è il 32mo di fila, il peggiore da luglio 2023, sulle incertezze sui dazi Usa e della domanda debole. A maggio il surplus commerciale salito a 103,22 miliardi di dollari, in aumento sui 96,1 miliardi di aprile e sui 101,3 miliardi stimati alla vigilia dagli analisti. L’export, in base ai dati diffusi dall’Amministrazione generale delle Dogane cinesi, frena a +4,8% nel mezzo delle tensioni commerciali e malgrado la tregua sui dazi con gli Stati Uniti, quasi dimezzando il +8,1% di aprile e mancando il +5% di consenso. L’import, invece, resta in territorio negativo per il quarto mese consecutivo: -3,4%, da -0,2% di aprile e contro -0,9% di previsione, scontando soprattutto la debolezza della domanda interna.
In Giappone l’indice Nikkei di Tokyo è a +1,1%. Si apprezza leggermente lo yen sul dollaro, a 144,5.
Corea del Sud: il Kospi del mercato azionario di Seul è in rialzo dell’1,6%, quarta seduta consecutiva in positivo e nuovo massimo dalla scorsa estate.
In India il negoziato sui dazi di Trump va avanti in vista della scadenza di luglio. Gli alti funzionari della Casa Bianca dovrebbero restare a Nuova Delhi fino a domani: nelle prossime ore ci dovrebbero essere altri incontri tra gli inviati del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti e il Ministero del Commercio Indiano. In precedenza, il ministro del Commercio indiano Piyush Goyal, aveva descritto il suo incontro con il suo omologo statunitense, Howard Lutnick, con il termine, ”costruttivo”. L’indice BSE Sensex di Mumbai +0,4%.
I prezzi del petrolio sono stabili. I futures sul Brent scambiano a 66,43 dollari al barile e quelli sul Wti a 64,54 dollari. Entrambi i contratti sono saliti di oltre il 4% la scorsa settimana.
Borse europee viste aprire in lieve calo. Occhi sulle auto
Le borse europee potrebbero aprire in leggero calo stamane in base alle indicazioni dei futures sull’Eurostoxx50 che cedono lo 0,11%.
Eni ha firmato con Ypf un accordo relativo al progetto Argentina Lng, progetto di sviluppo gas integrato, upstream e midstream, su larga scala, progettato per sviluppare le risorse del giacimento onshore di Vaca Muerta.
Acea. Il cda sabato ha iniziato a esaminare l’offerta vincolante ricevuta da Eni Plenitude per l’acquisto dell’intero capitale sociale della controllata Acea Energia.
Stellantis potrebbe essere condizinalta dai timori per l’approvvigionamento delle terre rare
A2A sta ricevendo richieste di connessione alla rete elettrica da parte di una dozzina di data center nei dintorni di Milano che potrebbero contribuire ad allacciare alla rete di teleriscaldamento un corrispettivo di 150.000 appartamenti. E’ quanto ha detto l’AD della utility di Milano e Brescia, Renato Mazzoncini.
Banco BPM non ha in programma un dividendo straordinario, ha detto il CEO Giuseppe Castagna in una intervista a Class CNBC. Banco BPM potrebbe però valutare “ulteriori distribuzioni” se il CET1 salisse oltre il 13%, ha aggiunto Castagna.
Banca Monte Paschi. La decisione della Gup di Milano di rinviare a giudizio alcune ex vertici della banca, tra cui Profumo, imputati a vario titolo per le presunte irregolarità nella contabilizzazione dei crediti deteriorati 2015 e nella prima semestrale del 2016 “non ha impatto di alcuna natura per la banca”, si legge in una nota diffusa venerdì.
Generali. KBW alza il giudizio a Market Perform.
Mediobanca. L’Enpam, ente previdenziale di medici e dentisti, è salito all’1,98% di Mediobanca contro l’1% in portafoglio il mese scorso. Lo hanno riportato diversi quotidiani sabato. Fino a che Mediobanca e Generali non avranno trovato un accordo su bancassicurazione e wealth managemet, Banca Generali non ritiene opportuno essere parte delle trattative tra i due. Lo avrebbe comunicato il CEO di Banca Generali in una lettera a Mediobanca, secondo quanto riportato da ‘La Verità‘ sabato. Quando sarà raggiunta una intesa e sarà inserita nel prospetto dell’offerta pubblica di scambio, Banca Generali la valuterà. Una fonte vicina alla vicenda chiarisce a Reuters che la posizione di Banca Generali e’ già stata recepita dato che nella relazione illustrativa al cda sul voto del 16 giugno, le condizioni di efficacia prevedono che entro la data di pubblicazione del documento di offerta, Mediobanca e Generali siglino una partnership di lungo periodo nei settori della bancassurance, dell’asset management e dell’insure-banking. In precedenza, la condizione di efficacia faceva riferimento a un accordo negoziato da Mediobanca, Generali e Banca Generali.
Tim. Si parla sui media di un breakup di Vodafone Spagna. Lo stesso processo sta avvenendo in Francia, quindi, si può presumere che le autorità europee sulla competizione siano favorevoli al consolidamento tra operatori.
Intercos. Secondo il presidente del gruppo Dario Ferrari i dazi sono una complicazione “nel breve termine anche a causa dell’incertezza sul loro assetto finale”, ma la società sta già studiando “diversi scenari per ottimizzare i flussi della supply chain”, si legge in sue dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera.