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Borse, Fugnoli: “Il rialzo non sta finendo”

Secondo lo strategist di Kairos, “non ci sono elementi sufficienti per affermare che il rialzo azionario sia vicino alla conclusione”: ecco perché

Borse, Fugnoli: “Il rialzo non sta finendo”

“Quali fattori potrebbero fare inciampare il rialzo azionario che prosegue quasi senza interruzioni ormai da un anno?”. Parte da questa domanda Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, nell’ultimo episodio del suo podcast mensile Al quarto piano. “Sul piano geopolitico – spiega Fugnoli – sono da tener d’occhio le tensioni tra Ucraina e Russia e la questione di Taiwan. Ma si tratta di problemi che ci accompagneranno ancora per i prossimi anni e che non dovrebbero precipitare in tempi brevi”. Ben più imminenti le elezioni tedesche di settembre e quelle francesi l’anno prossimo, che “saranno importanti per capire in che direzione evolverà l’Europa – prosegue l’analista – ma è ancora presto perché abbiano rilevanza di ripresa”.

Sul versante macro, “l’inflazione dà segni di ripresa, ma per ora siamo nell’ambito del previsto, nulla di più”, sottolinea ancora lo strategist di Kairos, precisando che “nessuna banca centrale alzerà i tassi nei prossimi 12 mesi. Il primo test sulla politica monetaria sarà quindi il tapering in America, cioè la graduale diminuzione degli acquisti di titoli da parte della Fed. Per l’Europa, il test sarà l’eventuale decisione di chiudere il programma di acquisti straordinari di titoli legato alla pandemia. Su entrambe le questioni verremo avvisati con un anticipo di almeno sei mesi. In ogni caso non ci sarà nessuna decisione prima di questa estate per il tapering americano e prima di settembre per la Bce”.

Per quanto riguarda la situazione sanitaria, secondo Fugnoli “la pandemia farà registrare qualche colpo di coda dovuto alla riapertura, mentre ancora non si è raggiunta un’immunità di gregge. Il processo di contenimento, tuttavia, sarà a buon punto entro l’estate, almeno nei Paesi avanzati”. In ogni caso, anche se tutto andrà secondo i programmi, “i tassi d’interesse, che sono ora in fase di consolidamento – continua l’analista – saranno comunque a fine anno più alti di adesso, ma non saranno così alti da impensierire seriamente i mercati azionari se la ripresa dell’economia globale sarà forte come immaginiamo”.

In conclusione, “possiamo dire che per l’azionario ci sarà spazio per qualche correzione quando si inizierà ad affrontare la questione del tapering. Al momento, tuttavia, non ci sono elementi sufficienti per affermare che il rialzo sia vicino alla conclusione. Raccomandiamo quindi di mantenere una significativa esposizione sull’azionario. La tecnologia andrà incontro a una moderata contrazione dei multipli azionari, ma la crescita degli utili sarà elevata e l’effetto netto sarà positivo. Sui bond sarà bene continuare a evitare gli acquisti su scadenze lunghe. Ancora buone le prospettive di breve e medio termine per le materie prime e per le società minerarie”, conclude Fugnoli.

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