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Borse europee volatili, pesa l’incognita greca

I problemi politici ad Atene e la prospettiva di un’uscita del Paese ellenico dall’euro cotinuano a influenzare negativamente Piazza Affari, malgrado il successo stamani dell’asta dei Bot – Male anche gli altri listini europei – Pesano pure i dubbi sulla Spagna e le stime Ue sul Pil – A Milano in controtendenza Pirelli e Fiat

Borse europee volatili, pesa l’incognita greca

Piazza Affari a fine mattinata si risolleva dai minimi dell’avvio di seduta ma si muove estremamente volatile dopo un tentativo di recupero attorno alla parità. A metà mattina la risalita è stata facilitata dalla discesa dello spread sotto quota 400 in attesa dell’asta Bot a 12 e 3 mesi. E che ha incassato un buon risultato: il Tesoro ha piazzato sul mercato tutti i sette miliardi di euro di Bot a 12 mesi maggio 2013 a fronte di 12,5 miliardi chiesti dagli investitori con rendimento in calo al 2,34% dal 2,84% del mese scorso e anche il Bot a 3 mesi ha ottenuto una forte domanda.

Ma troppe sono le incertezze sul tavolo e i listini di tutta Europa si muovono incerti in territorio negativo in attesa di ulteriori evoluzioni della situazione: Milano torna ad ampliare i cali allo 0,51%, Parigi cede lo 0,98%, Londra lo 0,60% e Francoforte lo 0,54, dopo che già i mercati asiatici hanno chiuso in calo (Hong Kong – 1,3%, Shanghai -0,63%). L’euro è in lieve calo sul dollaro verso quota 1,29.

In primo piano l’evoluzione della crisi politica greca: sotto la pressione Ue, che chiede il rispetto degli impegni per l’erogazione degli aiuti e assicura che l’Europa in caso contrario saprà gestire senza problemi un’uscita dall’euro della Grecia (eventualità che sempre più osservatori ritengono probabile), le forze politiche greche stanno cercando di trovare l’intesa per un governo di unità nazionale. L’incontro tra il leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, e quello della coalizione delle Sinistre (Syriza), Alexis Tsipras, è slittato questa sera alle 19. Il timore di nuove elezioni potrebbe spingere partiti, riporta la stampa greca, a un risultato positivo durante la riunione dei leader dei partiti sotto la presidenza del capo dello Stato Karolos Papoulias che potrebbe svolgersi fra domenica 13 e lunedì 14.

C’è poi il fronte spagnolo dove lo spread Bono Bund rimane a quota 448 in attesa del quarto piano di ristrutturazione delle banche nazionali in tre anni atteso per oggi. Segnali contradditori anche dal fronte bancario internazionale: se ieri la notizia per cui Goldman Sachs ha comunicato di aver sottoscritto nel primo trimestre 2,3 miliardi di dollari di titoli di Stato dell’Italia e ha incrementato l’esposizione su una serie di Paesi della periferia dell’Europa ha galvanizzato le Borse, oggi il gruppo assicurativo francese Cnp Assurances ha comunicato la riduzione della propria esposizione al debito sovrano italiano di 1,38 miliardi di euro nel primo trimestre 2011, da 12,64 a 11,26 miliardi. Intanto si registra il buco di Jp Morgan di oltre due miliardi di dollari nel trading, causato da un «grossolano» errore nella gestione dei rischi denunciato nella notte dal ceo della banca Usa.

C’è di più: la Cina ha diffuso dati sulla produzione industriale peggiori delle attese e ai minimi dal 2009, in India la produzione industriale ha rallentato del 3,4% a marzo rispetto allo stesso mese del 2011 confermando il rallentamento anche dell’economia indiana, infine l’Ue ha tagliato le stime sul Pil per l’Italia e confermato il quadro di febbraio per l’Eurozona mentre l’Ocse ha segnalato che l’Italia è fanalino di coda per l’occupazione solo davanti solo a Grecia e Turchia e al livello di Spagna e Ungheria.

Un cocktail di tensioni che giustifica l’incertezza e la volatilità delle Borse nell’ultima seduta di una settimana particolarmente volatile. A Piazza Affari le perdite sono generalizzate e trasversali per settore: in fondo al Ftse Mib c’è Tenaris -2,75%, zavorrata dal tonfo di Vallourec, concorrente francese, che ha diffuso una trimestrale debole, dimezzando le proprie stime sulla crescita del fatturato nel 2012. In calo del 2,52% anche Stm, Mediaset -2,63% ancora sulla scia dei deludenti risultati diffusi in settimana, Ubi Banca -1,51%. Pesa anche il comparto bancario. In rosso poco sopra il punto percentuale i principali istituti. In evidenza invece A2A +4,69%, Pirelli +4,05% Mediolanum +2,51, Fiat +1,80%.

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