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Borse e banche a picco in tutta Europa (Milano -3,3%) e spread in ascesa malgrado l’asta Btp

Giovedì da dimenticare per i mercati: il rischio sovrano, alimentato dalla Spagna, rimette in tensione i titoli di Stato e, malgrado il buon risultato dell’asta Btp, i titoli bancari crollano e lo spread Btp-Bund si allarga a quota 340 – Banche nell’occhio del ciclone e Mps nella tempesta; male anche Bpm, Banco Popolare e Ubi – Finmeccanica in controtendenza

Borse e banche a picco in tutta Europa (Milano -3,3%) e spread in ascesa malgrado l’asta Btp

Pioggia di vendite sui listini, lo spread sale a 340 punti (mentre quello spagnolo vola a 365) e crollano le banche che, sotto una raffica di sospensioni, trascinano Milano a –3,30%, peggiore d’Europa. Peggior calo sul Ftse Mib è di Mps -10,97% che sconta, oltre alla bufera sul comparto, anche conti peggiori delle attese degli analisti e poca visibilità sul futuro. A fine maggio è attesa la revisione del nuovo piano industriale. Ma è débacle anche per Bpm -10,44%, Banco popolare -7,41%, Ubi -6,55%, Bper -6,34%. A ruota seguono Unicreit -5,81% e Intesa -5,33%. Peggio delle banche fa la galassia Ligresti, fuori dal Ftse Mib, con Premafin che crolla del 13,77% e Fondiaria Sai del 14,03% sotto i colpi della bufera giudiziaria. Sul Ftse Mib resiste solo Finmeccanica +2,92%. Per Telecom Italia (-2,65%) che oggi ha presentato i conti in arrivo dividendo di 4,3 centesimi per le ordinarie e 5,4 centesimi per le risparmio.

Il deciso rosso anche le piazze europee: Francoforte -1,77%, Parigi -1,43%, Londra -1,15%. Anche Wall Street è condizionata dai timori per l’Eurozona dopo aver portato a casa dati macroeconomici nel complesso in linea con le attese: il Dow Jones cede lo 0,64% e il Nasdaq lo 0,90% mentre Facebook si prepara allo sbarco in Borsa a maggio. L’euro è a quota 1,3270.

Torna a preoccupare la Grecia per cui non si esclude un nuovo piano di ristrutturazione secondo S&P ma soprattutto fa paura la Spagna, dove il nuovo governo Rajoy è impegnato in una serie di misure per combattere il defici ma che, secondo le indiscrezioni smentite, potrebbe chiedere aiuti a Bruxelles. Il tutto aggravato dal clima di incertezza che ruota attorno al famoso firewall, la potenza di fuoco messa in piedi per scongiurare il rischio contagio della crisi del debito dell’Eurozona che sarà sul tavolo dell’Ecofin di domani.

Il braccio di ferro vede al tavolo come al solito la Germania che è disposta ad aumentare a 750 le risorse del fondo salva stati Esm con i 250 miliardi restanti del fondo Efs ma solo “in circostanze eccezionali”. Molti Paesi della Ue vorrebbero invece uno sforzo maggiore e l’Ocse chiede di portare il fondo a mille miliardi. Un chiaro impegno europeo su questo fronte è fondamentale affinché anche il G20 aumenti i fondi per l’Eurozona.

Nonostante le rinnovate tensioni sul debito dei Paesi periferici, il Tesoro ha archiviato un buon risultato nell’asta Btp in agenda oggi: ha piazzato 2,5 miliardi del Btp quinquennale maggio 2017, con tasso in calo al 4,18% dal 4,19% dell’asta di un mese fa.

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